Startup tips: come costruire una solida base finanziaria
L’euforia di una grande idea di business spesso viene spenta dalla consapevolezza di non avere fondi per trasformarla in business. Fortuitamente, un founder può prendere in considerazione diversi metodi per finanziare la sua startup, anche in base allo stadio del ciclo di vita in cui questa si trova.
Ogni opzione ha i suoi vantaggi e svantaggi; scegliere la soluzione giusta dipende dalle esigenze specifiche della startup e dalla fase in cui si trova.
Le startup innovative sono una forma di impresa sempre più popolare, grazie alla loro capacità di creare prodotti e servizi innovativi che soddisfano le esigenze del mercato in modo rapido e flessibile. È importante tenere presente che le startup hanno un tempo di vita determinato e che, in Italia, le startup innovative possono godere dei benefici previsti entro i 5 anni dalla loro costituzione; trascorso tale periodo di tempo hanno la possibilità di trasformarsi in PMI innovative, senza perdere i benefici disponibili.
Molti iniziano il percorso di creazione di una startup, ma solo pochi riescono ad arrivare alla fine. Infatti, il 95% delle startup fallisce prima di raggiungere la fase di stabilità e crescita. Per minimizzare i rischi e aumentare le possibilità di successo, è importante conoscere queste fasi e capire come scegliere i finanziamenti giusti.
Ci sono diversi tipi di finanziamento disponibili per le startup, tra cui il finanziamento pubblico, quello privato o il crowdfunding, spesso legati alla specifica fase in cui si trova l’azienda. Andiamo quindi a descrivere gli step che compongono il ciclo di vita di una startup.
Pre-seed e bootstrap
La prima fase di vita di una startup, quella in cui le emozioni sono contrastanti: da una parte l’euforia di lanciarsi in una nuova avventura e dall’altro la preoccupazione di intraprendere la strada sbagliata e lasciarsi qualcosa (lavoro, relazioni, opportunità) alle spalle. In questa fase, il team di fondatori sta ancora sviluppando l’idea e sta cercando di raccogliere i fondi necessari per iniziare. Questa fase può anche essere chiamata “fase ideativa” in quanto si cerca di definire la propria idea di business e di testarla il più possibile, senza però disporre ancora di un vero e proprio prototipo o di un modello di business consolidato.
Seed
Come suggerisce il nome, è la fase della semina: l’idea è stata piantata, bisogna solo prendersene cura, studiarla e aspettare che fiorisca.
In questo step l’idea di business è stata affinata e il team ha raccolto i fondi necessari per sviluppare un prototipo.
Early Stage
Questa è una fase molto delicata ma in cui si iniziano a intravedere i primi risultati. Il team ha sviluppato un prodotto/servizio funzionante e ha iniziato a percepire le prime entrate economiche, ma bisogna essere molto attenti nello studiare il mercato per capire se il prodotto soddisfa a pieno le esigenze del cliente target. La sfida ora è quella di scalare il modello di business, cercando di acquisire un numero sempre maggiore di clienti e di raggiungere la sostenibilità economica.
Early growth
Una volta che si è raggiunta una certa dimensione e si è consolidato il proprio modello di business, si entra nella fase di “early growth”, durante la quale si cerca di espandere ulteriormente il mercato di riferimento e di aumentare le entrate con uno scale-up, aumentando il numero di clienti facendo traction.
La traction è appunto la capacità della startup di attirare i clienti, misurare il progresso e il successo raggiunto nel mercato attraverso delle metriche come: numero di clienti in crescita, fatturato, viralità (se si tratta di un’app o software di rete), media dei visitatori che ritornano sul sito (se si tratta di un e- commerce). La traction è un fattore importante per il successo di una startup perché dimostra la validità del suo modello di business e il suo potenziale per crescere e generare profitti ed è una misura che gli investitori utilizzano spesso per valutare il potenziale di una startup e decidere se investire o meno studiando un business plan che sostenga la crescita sul lungo periodo.
Growth
Tutto cresce e matura e proprio come un frutto e anche la startup arriva alla sua piena maturità. In questa fase la crescita è costante, la dimensione aumenta e così la presenza del brand sul mercato. Lo sforzo è acquisire sempre più utenti e aumentare il fatturato.
Exit
La fase di Exit è un importante punto di svolta e si verifica quando la startup viene acquisita da un’altra azienda o quando si decide di fare un’offerta pubblica iniziale (IPO) per diventare una società quotata in borsa.
I metodi per finanziare una startup
Da questa disamina risulta chiaro che il momento in cui bisogna costruire una buona base economica per una startup è la fase del pre-seed e bootstrap. Ma dove possiamo trovare le risorse per portare avanti il nostro business, in base alla fase in cui ci troviamo?
Bootstrapping
Si riferisce all’autofinanziamento dei founder attraverso l’investimento dei capitali personali, dunque avviene nelle primissime fasi di vita della startup (bootstrap e pre-seed). Nonostante i founder siano spesso riluttanti ad investire i loro risparmi, ci sono diversi vantaggi nel ricorrere a questo metodo, come una maggiore elasticità e zero tassi da pagare. Tuttavia, a livello relazionale questo tipo di operazione, se gli affari non vanno come sperato, può portare a relazioni tese e disguidi tra founder. Esempi di startup che hanno iniziato con questo tipo di finanziamento è Buffer, un’azienda che fornisce strumenti di gestione dei social media. Fondata nel 2010, Buffer è stata avviata dai suoi fondatori con risparmi personali e con una campagna di crowdfunding, l’azienda ha utilizzato i ricavi generati dal proprio prodotto per finanziare la propria crescita, senza ricorrere a finanziamenti esterni. Oggi, Buffer ha centinaia di migliaia di clienti in tutto il mondo.
Le tre F
Le tre F “Family, Fools & Friends” (Famiglia, azioni, amici) rappresentano una delle prime fonti di finanziamento a cui gli startupper possono rivolgersi in caso di necessità, solitamente nella fase bootstrap e pre-seed. Gli investitori delle tre F offrono alta flessibilità, mantengono un buon livello di indipendenza, hanno un controllo sulle decisioni strategiche e permettono una velocità di esecuzione. Tuttavia, in caso di fallimento, potrebbe essere dannoso per i rapporti personali il coinvolgimento di persone vicine ai founder. Esempi di aziende che sono partite così? Dropbox e Gopro!
Le istituzioni prestano particolare attenzione allo sviluppo e al supporto di aziende innovative quando queste però sono ad uno stato più avanzato – dalla fase di Seed fino a quella di Exit.
I principali vantaggi dell’investimento attraverso bandi pubblici e finanza agevolata includono: il mantenimento delle quote societarie da parte del team, l’accesso a finanziamenti a tassi agevolati rispetto alle condizioni di mercato e, talvolta, a ingenti quantità di risorse a fondo perduto. Tuttavia, i fondi a disposizione spesso si esauriscono rapidamente e le startup devono affrontare processi lenti e macchinosi che contrastano con la velocità di esecuzione di cui hanno bisogno. Tesla, ad esempio, è stata finanziata da importanti finanziamenti statali, in particolare dal programma Advanced Technology Vehicles Manufacturing (ATVM), creato dal governo degli Stati Uniti per sostenere lo sviluppo di veicoli a basse emissioni di carbonio.
Banche
Le banche spesso dispongono di strumenti di finanziamento dedicati alle startup (che si trovano nello stadio di Seed o in quelle successive), con condizioni favorevoli rispetto a quelle offerte alle imprese.
Come suggerisce il nome sono degli “angeli” in carne ed ossa che arrivano in soccorso, solitamente quando la startup è ferma allo step del Seed. Sono persone facoltose che scommettono sulle startup come strategia di diversificazione degli investimenti e hanno un particolare fiuto per le buone opportunità di business.
Venture Capital
Un venture capital (abbreviato anche in VC) è un tipo di finanziamento di rischio che investe denaro in imprese emergenti o startup che hanno un alto potenziale di crescita che si trovano allo stadio Early stage o nelle fasi successive.
I venture capitalist, a differenza dei Business Angels non sono persone che investono i propri capitali ma sono costituiti da un gruppo di investitori, noto come fondo di venture capital o società di venture capital. Queste società raccolgono denaro da investitori istituzionali, ad esempio fondi pensione, società assicurative, fondazioni e family office, nonché da investitori privati ad alto patrimonio netto, con l’obiettivo di investire in startup promettenti.I venture capitalist offrono anche supporto ai founder, fornendo mentorship, consulenza e reti di contatti utili per la crescita dell’impresa.
Crowdfunding
Il crowdfunding è un metodo di finanziamento in cui un’azienda raccoglie denaro da un grande gruppo di persone (i “crowdfunders“), spesso attraverso una piattaforma online dedicata.
Si tenta questa strada quando si è nello stadio di Early stage e/o Growth e invece di chiedere finanziamenti da investitori tradizionali come banche o venture capitalist, le startup cercano di ottenere finanziamenti da un vasto pubblico di sostenitori che credono nel progetto e sono disposti a investire somme relativamente piccole.
In conclusione, sebbene la mancanza di fondi possa sembrare un ostacolo insormontabile per trasformare un’idea in business, esistono molte opzioni di finanziamento disponibili per le startup. È importante comprendere le diverse fasi del ciclo di vita di una startup e scegliere i finanziamenti giusti in base alle esigenze specifiche della tua startup e alla fase in cui si trova. La strada per il successo può essere difficile e accidentata ma con una buona idea, un team dedicato e il finanziamento adeguato si possono raggiungere grandi risultati, l’importante è svolgere un’attenta riflessione e scegliere la soluzione che ci sembra più idonea ma anche più facilmente raggiungibile.