Come essere Freelance senza aprire la P.IVA.

in #tasse7 years ago (edited)

                                                               

Quando si svolge un' attività autonoma è obbligo di legge aprire la P.IVA. Ne consegue una grossa gestione burocratica, contabile e di una pesante tassazione. Sono molte le persone che rinunciano a svolgere un'attività autonoma proprio perché scoraggiate dal dover gestire i seguenti mostri:

 - Studi di settore 

-  Spesometro e redditometro (piu pignolo per possessori di P.IVA)

-  Acconti 

- Spese commercialista per gestire la complessa burocrazia e contabilità

- Contributi previdenziali smisurati.


Per fatturati modesti è possibile aderire ai regimi dei minimi e/o forfettari ma ci si ingabbia sotto una serie di vincoli e, tuttavia, ci si può trovare di colpo nel regime ordinario appena si superano determinate soglie. In somma uno stress!

Quali sono quindi gli strumenti, legali, per evitare tutto ciò? Oppure quali attività possono essere svolte senza dover aprire la partita IVA?


Iniziamo col dire che per i primi 5000 euro lordi percepiti nell'anno, come reddito autonomo, non è necessario aprire la P.IVA. e' sufficiente provvedere ricevuta con ritenuta di acconto del 20%, se il cliente è una società, oppure senza ritenuta  se il cliente è estero o un privato.

Difatti ci stiamo configurando come "Reddito autonomo per prestazione occasionale". L'occasionalità è determinata dal fatto che l'attività puo essere svolta per non piu di 30 giorni lavorativi e dal limite dei 5000 euro lordi. Quest'ultimo è il solo vero limite, il limite dei 30 giorni è praticamente inutile perchè nessuno va mai a specificare, in quanto non obbligato, quante ore o giorni ha impiegato per un determinato lavoro. Di burocratico non ci sta nulla di complicato, basta comprare un bollo di 2 euro e appiccicarlo ad ogni ricevuta solo se la prestazione dovesse superare i 77 euro.

Con questo regime potete anche farvi rimborsare le spese di viaggio e/o di trasporto in maniera analitica. Non è previsto il rimborso spesa forfettario per la prestazione occasionale. Ma chiariamo con un esempio:


Un azienda mi chiede di organizzare un seminario retribuendomi con 650 euro. Il seminario si svolge in un altra città e spendo circa 50 euro di benzina, 10 di autostrada, 50 euro di ristorante e 100 di albergo. In pratica tutto è rimborsabile al 100%, se inerente all'attività svolta e se vengono conservati tutti gli scontrini.  Bisogna semplicemente emettere una ricevuta di 650 + 210 euro. Infine, basta allegare la nota spese e potete incassare il compenso  più il rimborso.

Terminato il limite per la prestazione occasionale si può passare ai voucher inps,  "Prestazione occasionale accessoria". Qui è ancora più semplice. E' l'azienda che vi compensa tramite i voucher ed il limite massimo incassabile all'anno netto è di altri 5000 euro. 

Vincoli:

 - non potete farvi erogare voucher da aziende estere se non registrate in Italia.

 - non potete fare piu di 2600 euro di prestazione per singolo committente

 - massimo incassabile annuo 5000 netto. (Netto dei contributi previdenziali)


Per questo tipo di regime non è previsto il versamento di nessuna tassa. 

Siamo arrivati a ben 10000 euro di incassi annui senza dover aprire P.IVA e per la maggior parte delle attività che un freelance può svolgere! 


Si può andare oltre ? La risposta è si ma per una certa categorie di attività ovvero:

- Traduttore

- Blogger, autore, scrittore. 

- Fotografo

- Programmatore

- Architetto

- Progettista

                                                     

Ovvero tutte quelle professioni che possono configurarsi come i "Redditi di lavoro autonomo per diritti d'autore". In pratica ogni opera, creazione derivante dal vostro ingegno o  dal vostro intelletto, vi sarà tassata in IRPEF ordinaria ma usufruendo di un abbattimento forfettario a titolo di deduzione forfettaria delle spese pari al 25% che viene elevata al 40% se il percettore ha un’età inferiore a 35 anni. Esempio:


Traduco un articolo dall'Italiano all'Inglese per 3000 euro. Se ho meno di 35 anni allora:

3000 - (3000 * 40%) = 3000 - 1200 = 1800 euro

Verrete quindi tassati su 1800 euro e  il 1200 sono esentasse. Difatti lo stato vi concede, in questo caso, una deduzione delle spese forfettaria indipendentemente dal fatto di sostenerlo o no per la creazione dell'opera. 

Di fatto andreste a diminuire del 40% tutti i vostri scaglioni IRPEF !

Inoltre, il grande vantaggio di questo regime è che NON avete obblighi di :

- aprire P.IVA

- niente spesometro, studi di settori,

- versare contributi

-  limite di incasso annuo!


Anche in questo caso, dovete emettere una ricevuta con una ritenuta d'acconto del 20%. Qui avete anche la possibilità di accontare più del 20%, se avete un reddito con scaglioni IRPEF più alti.

Per concludere, potendo parallelamente utilizzare i regimi di: Prestazione occasionale, Prestazione occasionale accessoria e lavoro autonomo da diritto d'autore perché mai aprire la partita IVA ? :) 


Fonte:

https://www.fiscoetasse.com/approfondimenti/10214-la-tassazione-dei-diritti-di-autore.html

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Sono Lazlo e:

Qui spiego come calcolare l'IRPEF

Qui spiego dove e come avere tante seconde case non pagandoci tasse di proprietà.

Qui spiego come non pagare tasse percependo più di 2000 euro al mese

Qui spiego come ottimizzare la propria pressione fiscale iscrivendosi o no all'AIRE


Un saluto

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