Ten Talking Points - #12
12 giornate e tutto sembra compromesso per alcuni, deciso per altri e in bilico per altri ancora. Noi siamo ancora qui, che vi piaccia o no.
- Dovremmo partire dal duo di testa ma partiamo da chi in testa avrebbe voluto esserci ed invece la testa l'ha persa, in tutti i sensi. Si sta consumando il dramma sportivo del Napoli e di Napoli in questi giorni. Lasciando da parte i motivi dell'incredibile debacle azzurra quello che emerge è un quadro sconsolante di un calcio dove sono i procuratori ed i loro assistiti a comandare. Ancora più amara la situazione considerando che i capi-popolo della rivolta sono proprio i giocatori simbolo, da Insigne ad Allan passando per Mertens e Callejon, di una squadra che si è fatta da sola mattoncino dopo mattoncino. I tifosi stanno con ADL e fanno bene. I giocatori vanno e vengono, la società resta.
- Sarri sta dimostrando di essere alla Juve come comandante supremo della brigata e non come fido scudiero di CR7. Con la sostituzione ha dimostrato in un colpo solo leadership, coraggio e competenza. Non è un caso che dalla sostituzione in poi il Milan abbia smesso di dominare e la Juve sia passata in vantaggio proprio con chi CR7 lo aveva sostituito.
- L'Inter soffre più di un leghista privo dell'alibi del razzismo ma vince. Conte gode soffrendo e soffre godendo. I tifosi idem. La società pure. Nel frattempo si è ad un punto dalla Juventus. Qualche mese fa avrebbero firmato con ogni arto possibile per una posizione del genere.
- In Sardegna non vedevano meraviglie del genere dalle estati infuocate del Billionaire. Allora erano top model e show girl a far impazzire i sardi, oggi sono Naingolan e Pisacane. De Gustibus ma per chi ama il calcio la scelta è ovvia.
- Crolla l'umana Roma, a dimostrazione che i calciatori sono esseri umani e non automi. I tanti infortuni e giocatori logorati da troppi impegni hanno pagato dazio contro un ottimo Parma.
- Non crolla la Lazio che continua a dilaniare le difese avversarie come Salvini con la sua Ruspa in un campo Rom.
- Al Brescia non basta il cambio allenatore per evitare le incornate di un Toro risorto.
- Brutti pareggi, noiosi e sbadiglianti, per Atalanta e Udinese. Un convegno di italia Viva al confronto sarebbe sembrato il Carnevale di Rio De Janeiro.
- Il Sassuolo continua ad essere più umorale di Pamela Prati. Il Bologna ha perso la spinta degli inizi.
- Ad un terzo di campionato è tutto ancora in bilico e questo ci piace. Quello che non ci piace è un calcio che continua a non cambiare vittima di se stesso, della VAR, dei soldi, dei procuratori, dei cori razzisti e di una cultura dello sport sempre più assente.
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