CRACO – IL BORGO FANTASMA DOVE IL TEMPO SI E’ FERMATO
Craco è un comune della provincia di Matera, in Basilicata.
Ricco centro medievale, nell’800 fu teatro di moti rivoluzionari e del brigantaggio.
Dal 1963 è stato oggetto di una serie di disastrose frane che hanno portato al definitivo abbandono negli anni ’80-’90.
Craco è stata anche set di numerosi film, tra cui King David di Bruce Beresford con Richard Gere, Cristo si è fermato ad Eboli di Francesco Rosi con Gian Maria Volonté, Basilicata Coast to Coast di Rocco Papaleo; i suoi paesaggi circostanti ripresi in Passion di Mel Gibson.
Lasciata la Strada Statale 407 Basentana, ci si inoltra in un paesaggio surreale, dove le verdi colline lasciano il posto ad un panorama brullo, all’apparenza inospitale, un mare di onde giallo ocra che ti portano con l’immaginazione ai deserti dell’Arizona o della Palestina. Ci si trova immersi nei cosiddetti Calanchi.
E percorrendo qualche curva in salita ecco che all’improvviso appare Craco, con le sue case arrampicate sulla roccia, sormontate dalla sagoma della torre normanna, sentinella di una città ormai vuota e silenziosa.
Insieme ad una guida del posto e muniti di casco di protezione inizia il viaggio nel borgo fantasma: gli scheletri sventrati delle case si affacciano, con le loro ringhiere arrugginite, sulle strade ormai vuote e sconnesse.
Ad accompagnare i turisti ci sono solo due asini e poche pecore, che si aggirano tra le rovine in cerca di qualche filo d’erba da mangiare.
Si passa per quella che un tempo era la piazza principale, su cui sorgeva la pasticceria, il cinema e sorge ancora oggi il campanile della chiesa Madre.
La sensazione che si prova è indescrivibile: il silenzio, le rovine, gli effetti della frana ancora evidenti, tutto trasmette un senso di meraviglia e nel contempo di amarezza, per una città un tempo fiorente e viva dal destino avverso.
Le finestre e le porte delle case e dei palazzi scrutano i turisti curiose di tanta vita, a cui non sono più abituate.
Seguendo vicoli acciottolati ci si arrampica tra i ruderi di Craco, curiosando all’interno delle abitazioni, sorprendendosi nel trovare sedie impolverate, tavoli malconci, pareti sbiadite dal tempo e dall’abbandono.
Si arriva nella piazza su cui si affaccia la chiesa Madre, con il suo portale in pietra e l’interno spogliato dei suoi tesori. Solo una sedia sfondata sembra fare da guardia all’altare.
Nella piccola piazza sorge anche il palazzo Grossi, antica dimora nobiliare; sbirciando all’interno di un balcone è possibile intravedere un lembo di affresco a soffitto, memoria di un tempo ricco e felice.
Lasciata la piazza si sale ancora per arrivare alla torre normanna, simbolo della città. Dalle sue finestre è possibile ammirare il paesaggio circostante, le città di Ferrandina, Stigliano, Pisticci, i magnifici calanchi; un paesaggio sospeso nel tempo, evanescente e silenzioso.
Craco, il borgo fantasma in cui il tempo sembra essersi fermato.
Nice stop for traveling. It is obvious that it will offer a different experience with local features.
Bel posto e bellissime foto!
Ho fiducia che prima o poi anche in Italia impareremo come recuperare questi luoghi incantevoli... Certo, adesso, che tristezza!
Guarda, ci hanno spiegato come è successa questa cosa ed è davvero una brutta storia tutta italiana :(
Bahh...!! :(
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