Intervista a Donald "Chip" Pugh - Interview with Donald ‘Chip’ Pugh

in #life19 days ago (edited)

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Immagine creata con Freepik Pikaso AI Image

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❗Questa intervista è stata realizzata con l’ausilio di ChatGPT-5 e si basa su fatti reali reperiti sul web. Le risposte hanno carattere di verosimiglianza e sono formulate per ricostruire plausibilmente il pensiero di Donald Pugh, ma non riflettono necessariamente la sua opinione reale.

👉LEGGI LA PRIMA PARTE DELL'ARTICOLO QUI👈

🎤 Ciao Donald, innanzitutto mi incuriosisce una cosa: come mai il soprannome "Chip"?

🧔🏾 Ahah, domanda gettonata! 😄In realtà è una cosa che mi porto dietro da ragazzino. Mi chiamavano così perché dicevano che ero sempre un “chip off the old block”, un modo di dire per indicare uno che somiglia molto al padre. E io, testardo e orgoglioso come mio padre, me lo sono tenuto. Col tempo è diventato parte di me, più del mio vero nome.

🎤 Già, ci agganciamo direttamente alla vicenda che ti ha reso in qualche modo famoso: ma cosa ti è saltato in mente? 😄 Io al tuo posto, ovvero nei panni di uno che non vuole farsi trovare, mi sarei camuffato ancora di più rispetto alla foto diffusa dalla polizia, mentre tu li hai aiutati a rendere noto il tuo volto...

🧔🏾 Lo so, sembra completamente folle, vero? 😅 Ma in quel momento l’ho vissuta in modo diverso. Non mi sentivo un “latitante in fuga”, mi sentivo… diffamato. Quella vecchia foto segnaletica mi faceva sembrare gonfio, trasandato, uno sconosciuto. Pensavo: “Se devono mostrare la mia faccia, almeno che sia quella vera, quella di oggi.” Era orgoglio, vanità, chiamala come vuoi… ma volevo riprendere il controllo della mia immagine, anche se per farlo ho rischiato di peggiorare tutto.

🎤 Dimmi la verità, pensavi che la popolarità ti sarebbe servita un po' da salvacondotto, vero? Qualcosa del tipo, anche se mi prendono, saranno clementi perché ormai sono una star!

🧔🏾 Ahahah… colpito e affondato! 😄 Sì, onestamente un pensierino del genere l’ho fatto. Quando ti ritrovi all’improvviso su tutte le bacheche, con gente che condivide la tua foto ridendo e facendo meme, inizi a sentirti… invincibile. Come se la popolarità ti mettesse uno scudo addosso, tipo: “Ormai sono un personaggio pubblico, non possono trattarmi come un criminale qualunque.” È assurdo, lo so, ma in quel momento cominci a credere alla tua stessa “leggenda”. Ma la realtà è che la notorietà non ti protegge… anzi, ti rende solo molto più facile da trovare.

🎤 Mi parli della telefonata alla radio? Come ti è venuta quell'idea e perché hai deciso di telefonare?

🧔🏾 Ah, quella telefonata… 😄Sai quando senti che tutti parlano di te, ma nessuno sa davvero chi sei? Ecco, era così. La radio era l’occasione perfetta per farmi sentire come una persona vera — con senso dell’umorismo, persino simpatica — e non solo come “un ricercato”. E poi, lo ammetto: mi piaceva l’idea di sorprendere tutti. Chi si aspettava che un ricercato chiamasse in diretta radio e chiacchierasse come se fosse ospite di un talk show? 😏 Per qualche minuto non ero più “il latitante”, ero semplicemente Chip… e la gente rideva con me, non di me.

🎤 Ora parliamo del momento della cattura. Com'è andata? Con i poliziotti è mai venuta fuori la storia del selfie o sono stati professionali?

🧔🏾 Ah… il gran finale 😅 Quando mi hanno preso, ero a Columbus, in Georgia.
Niente scene da film, niente inseguimenti spettacolari: è stata una di quelle operazioni silenziose, coordinate, dove ti rendi conto che loro hanno studiato ogni tua mossa mentre tu eri lì a fare lo “showman”. Mi hanno fermato con discrezione, professionali e freddi, quasi… gentili.
Ma appena hanno confermato l’identità e mi hanno caricato in macchina, uno di loro — giuro — si è girato e ha detto con un mezzo sorriso: “Sai, Chip… la nuova foto era davvero migliore della vecchia.” E lì siamo scoppiati tutti a ridere.

🎤 Da quel che ne so non ci sono state condanne a tuo carico: potessi tornare indietro rifaresti tutto o proveresti a tenere un profilo un po' più basso?

🧔🏾 Eh… bella domanda. Sai, per tanto tempo ho pensato: “Sì, lo rifarei! È stata una mossa da leggenda.” Ma col senno di poi… capisco quanto sia stato sciocco. Per qualche like, qualche risata, ho reso la mia vita infinitamente più complicata. Quindi no… oggi, probabilmente, cercherei di sistemare le cose in silenzio, da uomo adulto. Non avrei avuto quel brivido di fama… ma almeno non avrei dovuto guardarmi le spalle ogni volta che qualcuno sorrideva riconoscendomi per strada.

🎤 Che rapporto hai oggi con i social e con la tua immagine? La popolarità ti ha portato a conoscere nuove persone e a stringere nuove amicizie (o relazioni) o per di più pensi che la gente ti veda sempre con un occhio critico?

🧔🏾 Sai… i social per me oggi sono come un coltello da cucina: utili, ma da maneggiare con cautela 😅
Dopo quell’ondata di notorietà ho capito quanto possa essere facile bruciarsi in pubblico. Certo, ho conosciuto persone nuove, qualcuno incuriosito dalla mia storia, qualcuna che trovava affascinante il “ribelle” che ero stato. Ma spesso, dietro un sorriso, avverti quel piccolo giudizio nascosto: “Ehi, è quello del selfie… quello che si è rovinato con le sue mani.” E allora oggi tengo un profilo basso. Posto poco, guardo molto, e cerco di ricordarmi che la mia immagine non è chi sono davvero. Perché, alla fine, puoi controllare la foto… ma non potrai mai controllare quello che gli altri vedono in essa.

🎤 Grazie Chip, in bocca al lupo per tutto!

🧔🏾 Crepi il lupo, amico mio 😄 E grazie a te… non capita tutti i giorni di poter raccontare la propria storia senza filtri, da essere umano e non solo da faccia su un cartello. Se anche solo una persona, leggendo tutto questo, capisce che la vanità può metterti nei guai più della legge, allora… forse, alla fine, non è stato tutto inutile.