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RE: Il cane che pensa – L'autocontrollo
La mia visione invece è diversa dalla tua. Ok la disciplina va bene, ma fino ad un certo punto e con una logica. Nel caso specifico se il cane saltella eccetera è perché è felice, in pratica stiamo reprimendo il suo essere felice. Vedo in giro che ci sono altre strade che tengono conto anche dell'IO del cane, del suo stato d'animo. Non ho un cane ora ma un gatto e anche lui inizialmente era indisciplinato, ma senza mai violare la sua autonomia, senza mai sgridarlo si è adattato all'ambiente e i ritmi familiari tra l'altro in tempi sorprendentemente brevi, qualche settimana e non stiamo parlando di un cucciolo ma un gatto adulto.
Tosolini, ti ringrazio del commento. Se tu hai competenze cinofile, o di etologia, allora possiamo parlarne. Altrimenti, perdonami!, non è un discorso di visioni o pareri, e non stanno su uno stesso piano. Scusami la schiettezza. Il cane che saltella non è "felice", è eccitato: non commettere il più comune degli errori, quello di leggere il cane come se ragionasse da uomo. L'io del cane di cui parli non lo puoi curare nel migliore dei modi se non passi dalla primaria comprensione dei meccanismi mentali ed emotivi. Le strade di cui parli si chiamano "scuola gentilista", con cui a volte sono d'accordo e a volte no: l'autocontrollo é ampiamente condiviso da qualunque approccio cinofilo, anche da queste. Alla prossima!
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Ps. Autocontrollo non fa rima con disciplina.
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