Il totale NON fa la sommasteemCreated with Sketch.

in #ita6 years ago

L’anno scorso ad un certo punto cominciano ad arrivare le bollette della luce di una seconda casa decisamente alte. E’ una seconda casa ereditata in zona collinare, non ci si va quasi mai, e spesso senza nemmeno la necessità di accendere la luce. Quindi il consumo è al 99% dell’anno pari a zero, con il contatore in posizione off giusto per stare sicuri. Eppure come dicevo ad un certo punto le bollette da 15 euro circa passano a 50-60 euro!

E’ l’esito della riforma del 2017, o meglio la delibera 582/2015/R/eel, che prevede l’abolizione della progressività, cioè consumando di più si spendeva di più; Modifica della tariffa sulla parte fissa che prevede i costi sulla parte impegnata e non più su quanto consumato, e poi ci sono loro. Gli oneri di sistema. Questi per le seconde case vedono una maggiorazione di oltre il 100%. Stando ad alcune tabelle la differenza con l’anno in cui non era previsto, sarebbe stata di circa 90 euro. Secondo i miei conti sarebbero molti di più, ma in realtà non ne ho la certezza perché dopo la terza bolletta ho deciso di disdire il servizio. Anche perché una fattura della seconda casa era addirittura più alta di quella in cui vivo!

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Eppure nei giornali o in molti siti se ne escono con i consigli su “come risparmiare” in cui vengono dati esempi noti ed arcinoti, e che comunque fanno leva su un complessivo annuale in una casa in cui vivi e che utilizzi materiale elettrico in modo costante. Ma anche attuandoli si può ben vedere che le cose non cambiano sulla cifra finale. Infatti “spulciando” le bollette di casa è piuttosto chiaro che la spesa fisica dell’acqua e della corrente, al netto delle componenti fisse, incidano sul complessivo in una parte del tutto ininfluente.

Questa settimana, un po’ in sordina è passata la norma che proroga per l’ennesima volta la scadenza in cui verrà abrogato il mercato tutelato per quanto riguarda la corrente elettrica e gas. Bene, ma rimandare non è una soluzione, si dovrebbe porre rimedio in altro modo. Perché allo stato attuale si contano un numero spropositato di aziende di fornitura elettrica che sono solo in attesa di quella data, e che immagino non siano per nulla contente di questo ulteriore ritardo.

Perché tutte queste aziende si “tuffano” su questo business? Se gli oneri di sistema e le tasse fanno il 95% della bolletta, non è che il mercato libero abbia facoltà intervenire su quelle voci. Quelle cifre erano da pagare prima nel cosiddetto mercato a massima tutela, o tutelato, lo saranno anche dopo nel mercato libero.

Eppure a sentire i loro call center, che ti scocciano a tutte le ore, sono l’eldorado del risparmio. Forse se in garage avessi un piccolo altoforno in quel caso certamente avrei un risparmio. Ma se come abbiamo detto il costo tangibile di quanto abbiamo utilizzato è solo qualche euro sul totale è evidente che qualcosa non torna. E non torna perché spesso arrivano delle sonore fregature. Magari non dal punto di vista legale, ma certamente da quello sostanziale si. Infatti molte aziende propongono degli sconti sull’energia, per altro risibili perché il costo unitario è già basso di suo. Ma poi evitano di dirti che ti aggiungono delle spese di vendita, che poi è il loro guadagno, da sommare alla parte fissa. E sono cifre piuttosto dolorose.

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E basta fare qualche ricerchina per scoprire che razza di comportamenti truffaldini vengono messi in atto. Spesso dopo la stipula di conversione della fornitura molte aziende fanno pagare delle bollette “ribassate” dando l’impressione che con il nuovo gestore sul serio si paga di meno. In realtà parte degli oneri sono stati anticipati dal gestore, ma poi quelle cifre, più il loro guadagno viene “spostato” nel tempo, e si parla anche di qualche anno. Ad un certo punto scatta la trappola, la maxi-bolletta da 5 e in alcuni casi anche sopra le 20 mila euro. Da pagare entro 20 giorni..

E’ il maxi conguaglio e da marzo di quest’anno è stato ridotto da 5 a due anni. Ovvero dopo questo tempo scatta la prescrizione, quindi non potrebbero (sottolineo il condizionale) chiedere nulla.

A mio avviso anche due anni sono troppi, non ci dovrebbe proprio essere il conguaglio, specie in considerazione dei sistemi tecnologici che disponiamo e che dispone il gestore di rete. Sanno perfettamente e in tempo reale quanto consumiamo, quindi il conguaglio è solo il grimaldello per attuare la truffa legalizzata di turno.

Il problema è che queste cifre sono dovute dal punto di vista legale, per cui non pagare diventa un doppio problema. Infatti se dovessero girare l’importo ad un recupero crediti, è probabile che questi vista l’entità dell’importo e della probabile vittoria siano tentati a percorrere la strada del tribunale, scaricando poi i costi legali su di voi. Oltre al danno la beffa.

Di tutto questo ovviamente dobbiamo ringraziare l’Europa. Mi chiedo con questi rapporti di forza tasse : consumi, pesantemente sbilanciati sui primi, che senso abbia obbligare il mercato libero a tutti, quando potevano mantenere un sistema di tutela, magari proprio per chi dimostra di essere “ecologico” e per quella popolazione che è più in difficoltà.


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@tosolini

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Hai ragione al 100%, ma non credo ci sia bisogno che te lo dica io, su 100 euro di bolletta 55 se ne vanno per oneri e spese di trasporto.. come se ci fosse un povero impiegato che al mattino viene con il secchiello a portarmi l'energia a casa.. povera Italia

oneri, spese di trasporto, e consulenza/vendita se ti ritrovi nel mercato libero. Il punto è che dovremo pagare di più, molto di più, per un mercato che in europa se lo sono inventati di sana pianta. Il mercato lo fanno gli stati nelle contrattazioni, che poi si riflettono nei cittadini. Queste società che ti vendono la corrente non hanno nessun potere, anzi non hanno manco le infrastrutture. Solo pubblicità, un logo e pseudo-negozietti. Ma i costi di sta roba e il cospicuo guadagno vanno sopra al sistema esistente, non in sottrazione. Quindi è impossibile pagare di meno.