CDUMDS (come diventare un musicista di successo). Capitolo 5 - Arte? no, grazie.
Esibirsi, dal vocabolario “Nuovo De Mauro”
e|ṣi|bìr|si v.pronom.intr.
- presentarsi in pubblico per eseguire un numero, recitare una parte o interpretare un brano musicale: si è esibita in un difficile esercizio acrobatico; si è esibito in una splendida interpretazione dell’Amleto
2a. estens., dare prova della propria abilità: si è esibito nella preparazione di una cena perfetta
2b. farsi notare, mettersi in mostra: è una persona che ama molto esibirsi
Il pericoloso estremismo, in cui può facilmente declinare questa pratica, prende il nome di
Esibizionismo
E|si|bi|zio|nì|smo s.m.
- Tendenza a fare eccessiva mostra di sé
C'è poi questa importante definizione, che scommetto in pochi conoscono:
Arte, dal vocabolario “Garzanti”
àr|te n.f.
- attività umana volta a creare opere a cui si riconosce un valore estetico, per mezzo di forme, colori, parole o suoni : l’arte della scultura, della pittura, della poesia, della musica;
- il complesso delle opere artistiche prodotte in un’epoca, in un paese o da un popolo, da una civiltà; l’insieme dei caratteri, delle tendenze che lo contraddistinguono: l’arte greca, romana, medievale, rinascimentale; l’arte etrusca; l’arte maya | la produzione, lo stile di un artista: l’arte di Caravaggio
- attività umana fondata sull’esperienza, sullo studio, sull’estro personale e disciplinata da un complesso di conoscenze tecniche precise | insieme delle abilità, delle conoscenze e delle regole tecniche che servono a svolgere determinate operazioni o attività; mestiere, professione: l’arte del fabbro, del falegname;
- l’insieme delle tecniche e l’attività propria di chi interpreta opere teatrali e cinematografiche o si esibisce in altre forme di spettacolo: l’arte del circo
- capacità, abilità: ha l’arte di saper rendere straordinarie le cose più banali
Perchè partire da delle sterili definizioni? Per il semplice motivo che per avere un'opinione su qualcosa, è bene conoscere al meglio ciò di cui si sta parlando.
Arte, dunque.
Definizioni a parte, l’Educazione Artistica è una materia di studio inserita nei programmi Ministeriali ufficiali. Sembrerebbe perciò interesse comune, una priorità, che un bambino o un giovanotto, se preferite, venga Educato all’Arte.
In cosa consiste questa Educazione?
Secondo il programma ministeriale, illustrando ciò che è stato artisticamente prodotto dalle civiltà, o dai singoli individui nelle varie epoche. Si illustrano opere architettoniche, quadri, e sculture. Si spiegano le tecniche, e le modalità con cui quel qualcosa ha preso forma.
La musica viene trattata separatamente, nel programma dell'ora dedicata, e la letteratura viene inclusa nel programma di Italiano o Lettere.
A questo appello, che vede ciò che è definito arte, separato o mimetizzato sotto altro nome, mancano Danza e Teatro. Non pervenute.
Le arti, infatti, storicamente sono sette:
• Pittura (inclusi il disegno, l'incisione e la grafica digitale)
• Scultura (inclusi l'oreficeria, l'arte tessile, l'arazzo e l'origami)
• Architettura
• Letteratura
• Musica
• Danza
• Teatro
A cui in epoca recente, si sono aggiunte:
• Cinema
• Fotografia
• Fumetto
Può un programma scolastico di Educazione all’Arte, tener conto solo delle arti visive classiche (Pittura, Scultura, Architettura), ridurre l’ora di Musica in imbarazzanti lezioni di flauto (piffero) o clavietta (la piccola tastierina che si suona soffiandoci dentro), e illustrare opere letterarie immense come i Promessi Sposi o La Divina Commedia, buttando tutto nel calderone e affidandosi al buon cuore dell’insegnante, alla sua sensibilità e soprattutto alla sua buona volontà, essere considerato una forma adeguata di Educazione?
No.
Educare all’arte non significa mostrare l’immagine della Cappella Sistina, inquadrarla in periodo storico in cui “i disegni si facevano così” e raccontare quanti anni ci sono voluti, per sottolinearne la complessità.
Educare all’arte non significa mostrare l’immagine delle Piramidi, dei Templi Greci, del Colosseo, e domandarsi, senza provare a rispondersi, come fosse possibile che uomini senza macchine abbiano potuto costruire opere ancora in piedi dopo migliaia di anni.
Educare all’arte non significa mostrare un Bronzo di Riace e ridursi a specificare con quale materiale sia stato fatto, e quanto fosse stato complesso ottenere il bronzo. O mostrare il David di Michelangelo e sottolineare che l’autore fosse andato a scegliersi il blocco di marmo di persona a Carrara, e che terminata l'opera gli abbia tirato una martellata sul ginocchio perché non parlava.
Educare all’arte, altresì, non significa far suonare San Martino a tutta la classe, col piffero, senza comprendere che diamine stiano facendo, e il perché di quella pagliacciata.
Educare all’arte, infine, non significa prendere la Divina Commedia, leggerne tutti i giorni a lezione un noiosissimo pezzettino, e spiegare cosa significhi in Italiano corrente.
Questo non è Educare all’Arte. In linea generale non la definirei neppure educazione.
La definizione che darei a questo atteggiamento, social-culturale, è sufficienza o superficialità.
L'Educazione Artistica innanzitutto, non ha necessità di essere suddivisa nelle varie discipline.
Educare all’arte significa far osservare con attenzione un’opera, capirne i movimenti e le difficoltà affrontate e superate. Gli studi alla base, le tecniche e la maestria con queste siano state utilizzate.
Educare all’arte significa spogliare l’opera che si ha di fronte, arrivando a intravederne l’autore, nel momento della creazione e della realizzazione. Sentire le sue emozioni, palpare le sue preoccupazioni, e percepirne il dolore.
Educare all’arte significa insegnare la bellezza dietro ogni singolo oggetto, suono, movimento, luce o ombra, e stimolare la sensibilità umana a interrogare la propria fantasia, stimolarla e invitarla a venire fuori in tutta la sua maestosità.
Con questo tipo di Educazione basilare, non sarà più importante se l'opera prodotta sarà una foto, un dipinto di un nudo di donna, un busto virile in legno, o un cortometraggio.
L’animo e la sensibilità troveranno espressione, nelle tecniche che la persona consapevole saprà meglio maneggiare.
Si potrà essere conoscitori dell'arte, e tutti possono esserlo, con la corretta educazione, oppure artisti, se durante questo percorso verrà stimolato ed evidenziato un talento, in una o più discipline.
Essendo privata della sua componente fondamentale, ovvero la diffusione, l'Arte purtroppo viene soffocata, sempre più spesso, dall’esibizione.
Sostituzione.
E l’esibizione, ha in agguato costantemente il suo pericoloso risvolto negativo, l’esibizionismo.
Musica equivale a qualcosa che può fruttare soldi nel breve periodo
Cinema equivale a qualcosa che può fruttare soldi nel breve periodo
Architettura equivale a qualcosa che può fruttare soldi nel breve periodo
Letteratura equivale a qualcosa che può fruttare soldi nel breve periodo
Pittura equivale a qualcosa che può fruttare soldi nel breve periodo
Scultura equivale a qualcosa che può fruttare soldi nel breve periodo
Teatro equivale a qualcosa che può fruttare soldi nel breve periodo
Danza equivale a qualcosa che può fruttare soldi nel breve periodo
Fotografia equivale a qualcosa che può fruttare soldi nel breve periodo
I Pink Floyd vengono perciò sostituiti da X-Factor.
C’era una volta in America viene sostituito da un numero infinito di Avengers. E nemmeno velatamente (Infinity war, dice niente?).
I templi millenari vengono sostituiti da grattacieli che vengono giù con le prime piogge autunnali.
La Divina Commedia viene sostituita da un post su un blog (eccoci…)
La Cappella Sistina viene sostituita da stampe su tela, o i “quadri” sono una tela bianca con dei peli pubici appiccicati sopra con il vinavil.
Le sculture di marmo e i bronzi di Riace vengono fatti in ecologica plastica, con le stampanti 3d
Il Teatro abbandona drammi e commedie a favore di un un comico che racconta barzellette.
La Danza esce dal teatro e va da Maria de Filippi, altrimenti si potrebbe trovare solo in balera.
La Fotografia perde la magia del momento a favore dei selfie filtrati, con bellezza livello 10.
Il Fumetto mantiene la sua posizione di importanza, visto che grazie a quello si possono fare i film degli Avengers, o supereroi in generale.
Tutto immediato, veloce, in ogni singola disciplina artistica. Tanto velocemente dentro, quanto velocemente fuori dalla memoria. Esibizione, ed esibizionismo.
E l’arte?
Nella mia generazione, l’unica che conosco e di cui posso parlare con certezza, non esiste quasi più, e sembra non importare a nessuno, perché nessuno è stato educato a dovere alla sua comprensione, e cura.
Qualsiasi forma artistica è stata trasformata in un file, e confusa tra centinaia di migliaia di altri file di vario tipo, sui dispositivi elettronici, dove playlist automatiche eseguono Stairway to heaven seguita da l’esercito del selfie, senza paragoni, e preferendo drammaticamente la seconda alla prima.
Gli artisti, o i semplici appassionati d’arte, sono nostalgici al di fuori del nostro Matrix, aggrappati a fili di cultura sempre più sottili e sempre più fragili, destinati a spezzarsi irrimediabilmente.
Ed io?
I miei insegnanti a scuola, erano semplici insegnanti. Il minimo sindacale, senza pretesa alcuna. Spiegazione ed interrogazione. Qualche disegno, e due cenni sulle assonometrie. Stop.
Il maestro Graziano ancor più del maestro Franco, insegnavano musica con il solo scopo di andare ad esibirsi. Ascolti e spartiti non erano di stampo artistico, ma commerciale.
Esibizione.
I miei genitori non avevano e non hanno la cultura dell’arte. La loro scelta della musica, ricadeva esclusivamente sulla parte intrattenitrice, e sulla possibilità di guadagnarsi qualcosa.
Esibizione.
Fabio, il mio principale esempio, suonava per andare a fare le serate. Ascoltava quasi esclusivamente musica che avrebbe dovuto studiare, e suonava esclusivamente brani a tale scopo.
Esibizione.
E’ semplice tirare le somme, perciò.
Non sapevo minimamente cosa fosse l’arte. La musica per me esisteva solo nella forma destinata all’esibizione. I miei ascolti erano gli stessi di mio fratello, tranne qualche capatina su RDS quando mi capitava di stare in macchina, e due musicassette comprate da un ambulante: Terremoto dei Litfiba, e Live at Wembley '86 dei Queen.
Entrambe di mio gradimento, ma con nessun interesse particolare verso nessuna di esse, soprattutto perché non potevano essere risuonate nei contesti in cui mi stavo inserendo.
Mi piaceva disegnare, costruire, e fare giochi di fantasia. Ma non sapevo potessero diventare o essere arte.
Suonavo, ma non sapevo potesse diventare o essere arte.
L'unico scopo possibile che potessi comprendere, era l'esibizione.
Ma in fondo, cosa avrei dovuto aspettarmi, se il primo ad essere esibito, ero stato io da sempre?
(immagine dell'autore)
Ora, insieme ad Emilio, stavo preparando la mia prima personale, grande, gloriosa esibizione.
Se c’è un talento nascosto, seppur poco ‘educato’ o insegnato, prima o dopo viene fuori. Credo che l’arte sia fatta innanzitutto di talento e poi di studio, tanto studio, dedizione e passione.
Poi certo, se capitano insegnati illuminati e con programmi scolastici “veri”, tanto meglio per gli orizzonti mentali che si allargano, esplorano e assorbono bellezza, come spugne.
La mia infanzia da questo punto di vista è stata fortunata: tante ore di educazione artistica vera, laboratori di pittura disegno ceramica e chi più ne ha più ne metta. Capire come fare prima di studiare chi l’ha fatto in modo sublime. Insomma il fattore C. è fondamentale! 😀 bel capitolo e bel ragionamento 😉
vero, se c'è un talento viene fuori. Ti sta parlando una persona che non è stata "educata" correttamente, e ti sta scrivendo un libro su qualcosa di artistico. Perciò a un certo punto, si, viene fuori. E ci vuole C. per scoprire cosa e quando, indubbiamente.
Ma non tutti devono essere necessariamente artisti, non serve essere musicisti per dire che Fedez (ad esempio) fa cag*are..e non serve aver fatto un laboratorio di ceramica per decretare che un bicchiere di ikea rispetto a un calice di cristallo sia una cosa diversa.
Il problema è "l'educazione di base" che porta a non comprendere la qualità, e appunto, l'arte. A favore dell'esibizione.
Fedez, è bello. Ma è un cantante, non dovrebbe prima di tutto emozionare con la voce e con i versi?
Arieccoti.
Ho apprezzato particolarmente il pezzo dove spieghi cosa significa educare all’arte. L’ho trovato vero e reale. Lo condivido.
A scuola a volte non viene insegnato neanche il minimo sindacale. Amarezza.
dopo che ho scoperto che hai fatto un anno di VFP, sto attento a come mi rivolgo a te! :D
Grazie FAH :*
Muahahaha occhio!!! 😎😎
Figurati ❤️ Il minimo è leggere un post fatto con impegno, il mio potere di voto è ancora ridicolo ma partecipo come posso.
Ciau Surya mignon!
Ma sei tu quel ricciolone!? Carinoooo!
tanti e tanti anni or sono...
Quando eri bello e buono...bei tempi che furono :)
Molto interessante e profondo il tuo punto di vista, partendo dal significato reale delle parole sei riuscito a snocciolare la questione attraverso un ragionamento che condivido pienamente. Io ho la passione del ballo e molto spesso, in sala, si dice: dance to express, not to impress ;-)
ti ringrazio. Ci ho messo diversi giorni per trovare una chiave di espressione soddisfacente, per quanto sicuramente ci si possa sempre migliorare. Ci devi perciò mostrare questa passione....anche perchè io di danza non ci capisco niente, come di tante altre cose :D
Ma... a me piacciono gli Avengers... 🙄
Pure a me, che c'entra!!! 😂
Niente, era così per fare interazione 😋 comunque, nonostante le falle del nostro sistema scolastico, ogni tanto un prof bravo e appassionato si trova. Merce rara... Magari uno che a scuola ti fa vedere gli Avengers invece di Schindler's list. Bello, per carità, ma che presa a male. Ho perso il filo del discorso, buona notte!
@suryavoice con questo post mi sorprendi, a parte la foto da bimbo che mi fa tanta tenerezza ( ora che sono mamma mi illumino appena vedo un bimbo!), ma lo reputo davvero profondo e ben articolato! È vero, l'educazione all'arte è una è una disciplina ormai ridotta a pura e semplice descrizione di un'opera, difficilmente si cerca di entrare nel cuore per scoprirne la vera bellezza e carpirne i segreti che cela...
Spero di sorprenderti sempre più spesso allora
😉