Del recente passato e del prossimo futuro

in #ita6 years ago (edited)

SteemPostItalia è entrata in pausa, una settimana fa.

In questo post spieghiamo le motivazioni che hanno reso questa pausa necessaria. Ma prima, una premessa.

coming-soon-1898936_640.jpg

Cogliamo l’occasione per ricordare che SPI è una libera iniziativa di un gruppo ristretto di singoli che un anno fa hanno provato, riuscendoci, a far nascere una community. Nulla è perenne, immodificabile o immutabile e anche SPI risponde a questo assunto. SPI e la sua community si rinnovano e innovano continuamente, cercando di conservare solo il meglio di ciò che si fa, delle idee e delle persone. Spi è fatta di persone, quindi come è naturale che sia, i dissidi e i contrasti sono inevitabili. Ma c’è sempre un però: la critica costruttiva, produttiva, riflessiva, propositiva ed educata è sempre ben accetta e, anzi, richiesta. Gli atteggiamenti distruttivi o critico-disfattisti invece minano come un cancro la sanità del gruppo. Creano dissapori, conflitti e speculazioni spesso inconciliabili con la realtà dei fatti e della volontà delle persone che lavorano quotidianamente, senza orari, per far sì che questo spazio esista. Sogniamo, un giorno, che questo spazio virtuale diventi reale, ma guarendo dai mali e lasciando dietro i dissidi inconciliabili, del tutto deleteri per la comunità..
Ecco, gli atteggiamenti di cui sopra non potranno più essere tollerati.

Quali sono i motivi logistici e strategici per i quali martedì 12 giugno si è interrotto il supporto di @steempostitalia a tutte le attività in corso?


Come qualcuno ha certamente capito, non si è trattata di una repentina uscita di scena, ma della sopraggiunta necessità di concentrare le energie di tutto lo staff su un certo numero di temi importanti: alcuni da affrontare molto rapidamente per proseguire con l’attuazione della Roadmap; altri fondamentali per correggere e prevenire alcune distorsioni venute alla luce negli ultimi tempi.

Uno dei punti fondamentali è quello economico: attraverso @steempostitalia si gestiscono alcuni upvote consistenti dei nostri sponsor, che richiedono - giustamente, a nostro avviso - molto controllo. Come in ogni istituto, privato o pubblico che sia, che movimenta denaro, sia esso fiat o cryptovaluta, è necessario esercitare una vigilanza. Bisogna garantire che chi percepisce introiti attraverso SPI sia una persona reale, e non una (o più) identità fittizie che, attirate dalla facilità e dalla riservatezza del sistema, entrino, in modo non trasparente e dichiarato, a far parte della comunità al fine di moltiplicare i benefici derivanti dal voto ponderato. Questo tema è particolarmente importante, sia per l’aspetto economico, sia, soprattutto, per la componente umana che, in questa comunità si fonda sulla fiducia: se il gruppo Discord è stato pensato per facilitare l’interazione tra le persone, non si può sottovalutare come l’esistenza di fake vada a minare consistentemente la fiducia reciproca.

Per questo motivo, la principale innovazione del prossimo periodo sarà l’introduzione del VERIFIED USER, ovvero di una garanzia relativa ai singoli membri della comunità. Non sarà necessario fornire generalità personali: abbiamo pensato a un sistema di check periodici. A questo punto, solo gli utenti verificati potranno usufruire del principale attestato di fiducia, il voto ponderato, e di altri benefit, tra cui la possibilità di essere inclusi nella selezione di PostIT.

Altre novità in fase di perfezionamento riguardano PostIT e il rapporto tra Steempostitalia e le piattaforme social più popolari.


Nascerà presto PostIT 2.1, con una ridefinizione degli obiettivi, dei premi, dei partecipanti.

Verrà varato il progetto SPI-TranslateIT, per una migliore collocazione internazionale dei contenuti provenienti dalla comunità italiana.

Inoltre, SteempostItalia approderà sui maggiori social, con l’obiettivo di ampliare il bacino di utenza attiva e passiva della piattaforma: lettori e scrittori, creativi e curiosi. Non si tratta chiaramente soltanto di aprire qualche nuovo account, ma di entrare con una strategia di social media marketing che sia economicamente sostenibile sia nel breve che nel medio periodo.

Infine, una parola sul gruppo di Steempostitalia, che è poi la vera e principale condizione fisica e strategica perché qualsiasi cambiamento abbia un senso e possa essere realizzato.
La democrazia digitale è un campo nuovo sul quale misurare le nostre capacità di discutere e di scambiare opinioni e soprattutto di gestire le relazioni sociali e istituzionali. Dentro Stempostitalia esiste un gruppo dirigente, esistono degli investitori, esiste uno staff di gestione degli strumenti di lavoro e di produzione ed esiste una comunità di utenti lettori, scrittori, propositori, critici. Abbiamo un sistema che ci consente di svolgere confronti tematici, chat di lavoro, call, scambi di progetti e anche chiacchiere da bar.

La voglia naturale di capire, di approfondire e di esprimere la propria opinione è sempre benvenuta e apprezzata.


Quello che non troverà spazio però è la voglia di “fare casino” conformandosi al mainstream della peggiore politica e della peggiore discussione televisiva del nostro paese.

Discutere deve servire ad approfondire, a capire e ad andare avanti.

Quando la discussione serve solo a tentare di consolidare l'idea dell'esistenza di presunti gruppi contrapposti, non si arriverà mai a nulla.

Obiettare, criticare, discutere e litigare sono arti che vanno praticate con le loro regole.
La regola della sobrietà degli argomenti, del rispetto del lavoro delle persone della comunità, della buona educazione, del rispetto delle gerarchie, della presunzione di buona fede delle persone.

Se rispettiamo queste regole, tutti, nessuno escluso, portare avanti concretamente questo piccolo sogno non sarà poi così difficile e non resterà un’utopia.

IL TEAM DI COORDINAMENTO DI SPI

Sort:  

Caro Team,
sono sollevata nel leggere parole di apertura verso un futuro che nelle vostre aspettative sembra radioso. Parto con le lodi per il lavoro che fate, verso il quale nutro un tale rispetto che mi frena, come ben sapete, dal prendervi parte attiva, consapevole dei miei limiti. Poiché però, come diciamo tutti noi insegnanti di latino e greco, è uno sporco lavoro ma qualcuno deve pur farlo, vi ringrazio pubblicamente di farlo per tutti noi.
Ma c’è un ma. Anche a me, come ad @anedo, riesce difficile coniugare il vostro modo di comunicare con la mia idea di comunità. Non metto in discussione il principio della gerarchia, non solo sacrosanta ma persino fondamentale per il buon funzionamento di qualunque struttura complessa. Tuttavia è il principio di autorità che mi va stretto, l’ipse dixit che cala dall’alto senza discussioni. In questo caso, avrei preferito anch’io che l’avviso di chiusura fosse accompagnato da due righe del tipo: “Lavori in corso, ci scusiamo per i disagi. La linea sarà ripristinata al più presto”. Se la questione era di tipo tecnico. Se invece era basata sull’insofferenza verso i malevoli, allora mi sembra meno comprensibile, vista la sproporzione numerica tra chi apprezza e chi disprezza. Perché, come qualcuno ha già notato, siamo tanti e tutti “sul pezzo”, anzi su vari pezzi che le nostre vite comprendono. Credo che questa accortezza sarebbe stata auspicabile verso la quasi totalità di noi che vi segue da mesi con rispetto e gratitudine.
Mi trovo d’accordo con le innovazioni che leggo in questo post, benché non mi siano tutte chiare. Quando non concordo (limite di due menzioni di PostIT, ad es.), lo dico. Quando non capisco, mi informo se posso e evito di intasare gli spazi pubblici con byte inutili al mio prossimo. Quello che ho capito, strada facendo, è che non ho gli strumenti per capire molte delle dinamiche sottese al sistema Steemit, perché non vivo intorno al mio pc e non so (non voglio) farmi i fatti altrui. Mi è accaduto però in passato di essere accusata di egoismo perché avevo dichiarato candidamente di aver delegato il mio voto per un periodo limitato. Nel mio interesse, ovvio, ma anche in quello della comunità, ovvio anche questo credo. Comparvero liste di buoni e cattivi, con censori pronti a puntare il dito contro comportamenti che forse vanno considerati per quello che sono, molto più diffusi sulla piattaforma di quanto non si creda o non si dica di credere. Vorrei ribadire che non è una bestemmia in chiesa dire che il motivo fondante della presenza delle persone su Steemit è finanziario. Non dimentichiamoci mai, nessuno di noi, che è dei nostri grandi o piccoli investimenti che parliamo. Non di un gruppo boy-scout o di un kibbutz. Anche quando ci diamo regole comuni e condivise, facciamolo nel segno del rispetto di tutti verso tutti, perché questo dovrebbe essere uno spazio di libertà.

I miei più affettuosi e speranzosi saluti.

Bel messaggio che condivido in ogni parola, purtroppo temo che gli attacchi esterni (di coloro che ce l'hanno con SPI e con tutti i loro membri) e interni non cesseranno, specialmente se la conseguenza è la chiusura dei supporti cosa che fa piacere sia ai primi (che mirano proprio a questo) sia ai secondi (che così potrebbero levarsi il pensiero di arrovellarsi il cervello e partorire post per creare casini ai danni di tutti, oppure divertirsi solo a trollare, attività molto in voga su internet).

Sono dell'opinione che quando viene fatta una critica costruttiva questa vada affrontata e necessiti di una risposta, quando viene fatto un malo tentativo di gettare fango sull'operato dello staff e di tutta la comunità serva una risposta pronta, proprio il fatto che in questo post si dichiara che certi comportamenti non verranno accettati richiede un "quindi se succede..." dove la frase termina con la risposta di SPI (a prescindere dal fatto che sia una penalità da cartellino giallo o un ban).

Sono contento che questa non sia la fine ma solo una pausa, sono contento di averci visto abbastanza giusto quando ho pensato che certi comportamenti fossero quelli che hanno portato a questo stop.

In tutto questo io metterò una pietra sopra l'accaduto e delegherò a SPI ogni risposta (seria o satirica che sia) ai futuri critici/disfattisti/kamikaze (che in buona parte si basano su ignoranza e avidità come il vecchio bronsedi) che vorranno fare un post e scrivere qualcosa che alimenta solo il dissenso e che peggio ancora fornisce proiettili a chi ha conti personali in sospeso con SPI, approfittandosi della situazione per portarci verso la fine di quello che a mio avviso deve continuare.

Sinceramente non mi è mai venuto in mente sto fatto della verifica dell'identità "parziale". Bel lavoro

L unione fa la forza. E il concetto base della nostra comunita. Portiamolo avanti

bene, un chiarimento era indispensabile

Oh, che belle iniziative il "VERIFIED USER" e lo "SPI-TranslateIT"!
Quali sono i tempi di attuazione previsti?

Ho molto apprezzato l'invito a prendere le distanze dal "mainstream della peggiore politica e della peggiore discussione televisiva del nostro paese", dove per mainstream mi sento tranquillamente d'includere anche facebook, ambiente sempre più spesso malsano e dal quale ho preso le dovute distanze.

Grazie per il post, staff di @steempostitalia: l'ho molto gradito!


Un caro abbraccio da @amico!

P.s.: manca un "possiamo" davanti a "portare avanti"?

Caro team di cordinamento @steempostitalia,

io sono uno di coloro che era e rimane deluso dal vostro modo di operare, mi riferisco al modo con cui comunicate (attraverso comunicati ed editti), al modo in cui comunicano i singoli utenti del team, che di solito intervengono soltanto per rispondere alle accuse senza quasi mai partecipare ad un reale confronto (mi riferisco a @bhuz o a @thenightflier) oppure fanno commenti di servizio (cioè lode acritica, nella migliore tradizione italica di mantenere la propria area di conforto/vantaggio).

Oltre al modo di comunicare mi riferisco anche ad una mancanza di trasparenza e ad una serie di azioni che ritengo ingiustificate, tipo annunciare la sospensione di servizi che coinvolgono la maggior parte degli utenti (di cui la maggior parte della maggior parte non ha mai espresso alcuna critica nei confronti di SPI, ma solo apprezzamenti) senza dare alcuna spiegazione fino a questo post molti giorni dopo.
Io credo che coloro che hanno deciso questa strategia comunicativa (che determina un tipo di relazione fra parti della stessa comunità) siano liberi di farlo, ma credo anche che questi non abbiano affatto un senso del "Noi", ma probabilmente sono spinti dal desiderio di far valere la proprio autorità.

Ma questo, forse, sono solo io a pensarlo.

Non sono arrabbiato, non mi sento danneggiato in alcun modo da questi fatti, sono solo un po' deluso.

Sono deluso anche dalla comunità italiana, non tanto perché esprime pareri e giudizi di cui non sono d'accordo, ma semplicemente perché hanno una visione della comunità molto limitata, più vicina ad un gruppo di lavoro con ruoli gerarchici (non tanto innovativa, ma devo dirlo io che sono del 1964?) piuttosto che una visione tipo i primi forum di discussione che hanno fatto la storia di Internet (tanto per fare una citazione storica).

A questo punto devo chiedermi: se anche fossi il solo a pensarla così, anche l'1% di una comunità, normalmente avrei il diritto di rimanere all'interno della comunità proponendo (educatamente) il mio punto di vista. Ma questa è una comunità normale? E io sono educato quando esprimo il mio parere?

Alla prima domanda rispondo con un "non lo so"!

Alla seconda domanda dovete rispondere voi:

Io faccio parte di quegli atteggiamenti distruttivi o critico-disfattisti che minano come un cancro la sanità del gruppo?

Se risponderete di sì, mi farò da parte, so dov'è la porta perché in molti in questi giorni si sono impegnati (con molta convinzione) di indicarla più e più volte.

Ci spiace quando le persone rimangono deluse, per quanto questo faccia parte della normale convivenza, sia del tutto fisiologico all’interno di qualsiasi aggregato umano e sia in ogni caso sacrosanto avere opinioni/visioni divergenti, ci mancherebbe altro. Le modalità di comunicazione, per quanto limitate dal mezzo (chat o post) sono perfettibili ma anche qui le valutazioni fatte sono squisitamente personali. Altro discorso sono i contenuti. Questa è una comunità sui generis che si muove per altro in un sistema sperimentale, (steem) all’interno di un mondo, quello della Blockchain e delle crypto valute in continuo divenire. Non è una comunità paritetica perché nata dall’iniziativa privata di persone intraprendenti, vincolata a ruoli stabiliti e da investimenti di natura economica e di ore/lavoro. Alcuni investono di più, altri di meno. La densità di potere è variabile e non ci sono elezioni che sanciscono leadership in base al voto. Questo non vuol dire che non si possa discutere, tutt'altro. Ma vuol dire, a differenza di altre comunità dove la regolamentazione è totalmente fuori discussione, che qui le regole si propongono, si mettono in comune e poi si accetta di aderirvi o meno. Ma non si può pensare di ridiscuterle tutti i giorni e di chiedere il parere di ciascun membro della comunità per scriverle e se non si senta offeso o deluso da qualcuna di queste, perché in contrapposizione ci sono decine o centinaia di altri utenti che diversamente sono d’accordo.

Poi, vuoi sapere se sei educato? Sì, sei molto educato e molto ragionevole.
Vuoi sapere se ci riferivamo, in particolare, ai tuoi commenti? No.
Ma questo ovviamente non cambia le cose dette poco sopra.

Non fa una piega!

Grazie per la risposta.
Se siete interessati al dialogo dialogate, questo significa confrontarsi con quello che hanno da dire gli utenti della comunità (come ad esempio sono io), e io non ho mai proposto un sistema di voto per prendere decisioni, oppure una forma democratica per decidere i ruoli all'interno del/dei gruppo/i di lavoro. Non l'ho mai proposto, anche se ho detto che una struttura democratica era la migliore cosa se avevamo da una parte un benefattore e dall'altra una comunità (ma non penso che questa sia la situazione, quindi mi va bene anche una struttura non democratica, che sia trasparente).

Tuttavia devo usare la matita rossa:

Questa è una comunità sui generis che si muove per altro in un sistema sperimentale, (steem) all’interno di un mondo, quello della Blockchain e delle crypto valute in continuo divenire. Non è una comunità paritetica perché nata dall’iniziativa privata di persone intraprendenti, vincolata a ruoli stabiliti e da investimenti di natura economica e di ore/lavoro. Alcuni investono di più, altri di meno. La densità di potere è variabile e non ci sono elezioni che sanciscono leadership in base al voto.

Comunità sui generis? Perché? A me non sembra, sembra invece che questo gruppo si muova all'interno di una struttura gerarchica molto "antica".

Si muove in un sistema sperimentale (steem)? Questo è vero da un punto di vista tecnico, ma non influisce sul fatto che voi prendiate decisioni senza rispettare la comunità, parlo semplicemente di educazione, si chiudono i servizi, è nel vostro diritto, ma si spiegano immediatamente i motivi, si tratta di rispetto e di educazione oltre che di comunicazione, o mi dite che questo dipende dalla natura sperimentale di steem? E come questo anche altro.

Non è una comunità paritetica? Non esistono comunità paritetiche, a prescindere dal fatto che siano nate dall'iniziativa privata di persone intraprendenti, ecc. ecc. Esistono comunità che dicono chiaramente come sono strutturate e quali sono gli obiettivi (anche della struttura) e comunità che non lo dicono in modo chiaro, queste ultime spesso giocano sulla mancanza di chiarezza per avere un consenso e una partecipazione che altrimenti sarebbe più difficile ottenere.

Leggendo le vostre argomentazioni, e scherzando un po' (permettetemelo) come si fa su discord quando uno steemitiano dice una corbelleria tecnica sul funzionamento di steemit, io direi che lo staff di steempostitalia dovrebbe andare all'asilo. 🙂
Argomenti da approfondire: cos'è una comunità, e come si gestisce? Cosa significa trasparenza? Come si comunica sul web (oltre i comunicati ufficiali)? Cosa significa dialogare con gli altri appartenenti della comunità? Cosa significa confrontarsi sulle idee e sullo sviluppo della comunità (non di SPI)?

Bene! Servirebbe un buon maestro di asilo, io potrei farlo (nel mio curriculum ho anche una lezione fatta a Platone), ma non sono mai stato capace di motivare gli studenti meno motivati (e questa è forse la qualità migliore di un buon maestro di asilo).
Sto scherzando... senza cattiveria, provocazione o derisione... 😁

@anedo io ho sempre considerato le tue argomentazioni molto pertinenti e, soprattutto, poste con molto garbo. Credo che con queste basi, non ci sia nessun problema di comunicazione. Io, ho criticato, sia il limite di due post per autori su PostIt, sia il divieto all'uso dei BOT. Critiche che in un caso sono state ascoltate nell'altro no. Questo significa che chi è al vertice, proprio nell'ottica di una crescita collettiva, pone in essere interventi migliorativi o quanto meno che nelle premesse siano tali.
Ovviamente un sistema democratico perfetto è tale quando si auto regolamenta, sia nelle cariche che nella gestione economica. In questo caso è un sistema zoppo perchè è innegabile (e lo abbiamo visto in questi giorni) che senza interventi di terzi che finanziano il progetto, la crescita di ognuno di noi sarebbe nulla.
Ecco perchè credo che in questa "democrazia-zoppa" bisogna trovare il giusto trade-off tra l'ascoltare tutte le proposte ed il fare sempre ciò che i vertici decidono.
La democrazia è sempre difficile da gestire, a maggior ragione quella digitale.
Pur essendo io un fermo sostenitore del libero pensiero, mi rendo conto che in questo contesto servono delle regole ferree a cui adeguarsi se no sarebbe il caos.
Io, dal canto mio, continuerò a dire quello che penso, sempre nel massimo rispetto delle persone e dei ruoli all'interno di questa community.

Grazie @marcuz, ti seguo e ti stimo.

D'accordo con quasi tutto quello che hai detto:

  • il vertice secondo me cerca di lavorare anche nell'ottica della crescita collettiva (se non pensassi questo smetterei di dire la mia e me ne scapperei a gambe levate).
  • sistema democratico perfetto? Difficile, ma secondo me non necessario, si può fare anche in altri modi, quello che non deve mancare però è il rispetto reciproco, che si misura anche nella capacità (qualità) di dialogo. Quindi, ben vengano anche sistemi verticistici dovuti al fatto che ci sono finanziatori che rendono possibile un percorso. Non mi pare che su questo abbia detto cose contrarie.

Ecco perchè credo che in questa "democrazia-zoppa" bisogna trovare il giusto trade-off tra l'ascoltare tutte le proposte ed il fare sempre ciò che i vertici decidono.

Secondo me una cosa è il percorso reso possibile dai vertici (con i loro finanziamenti) e un'altra cosa è il confronto, i vertici non possono permettersi (secondo me) di fare pressioni su come ci si confronta o come si dialoga, ma su questo punto (che non ha nulla a che vedere col percorso possibile solo con i finanziamenti) devono semplicemente partecipare alla pari (senza trincerarsi in una comunicazione che non può neanche definirsi "aziendale", direi più da editto), e per far questo non è neanche necessario un sistema democratico, basta volerlo.

Io non ho mai espresso dubbi sulla presenza dei ruoli o sulla legittimità di fare delle scelte, ho solo sottolineato la retorica del dire "siamo una comunità" e l'incapacità (o mancanza di volontà) di produrre un confronto paritario (questo sì che lo chiedo). Cioè ognuno partecipa dicendo quello che pensa (in modo sincero e leale) poi chi può decidere all'interno di certi ambiti deciderà (perché ha un ruolo per poterlo fare).

a me francamente sembri piuttosto disfattista, ancora devo capire cos'è che vogliono quelli che criticano tanto le persone che più si impegnano. Non riesco a capire (ma sicuramente è un mio limite) quali sono le aspirazioni di chi assume certi atteggiamenti, cosa pensavate di fare iscrivendovi a Steemit. Personalmente, non solo sono soddisfatta, ma anche sorpresa della cura che c'è in questa comunità. Si vede che i nostri obiettivi non coincidono

Grazie per il commento, rispetto la tua opinione, ma chi dice di non riuscire a capire (se non lo dice per retorica) di solito fa domande, del tipo: non capisco perché dici questo? o quest'altro? piuttosto che dare subito del disfattista. Ma capisco che non tutti vogliono (o sanno) dialogare.

Sono comunque felice che tu sia soddisfatta (e lo dico sinceramente), però spero non ti offenderai se qualcuno non lo è. Probabilmente i nostri obiettivi non coincidono.

Appunto. È questione di obiettivi

👌 ok, ci siamo capiti... è una questione di obiettivi senza parlare di obiettivi!

Per quanto mi riguarda sei una persona che ha le sue idee.
Ci siamo scornati parecchio, in altre concordiamo. Queste cose sono alla base dell'essere umano.
Negare ciò è la morte della coscienza. Oppure guadare al dito, come sempre.

Ti stimo.

Rispondo alla seconda domanda con un convinto e piacevole no.
Sei una persona di altissimo profilo, qui dentro sei fondamentale anche e soprattutto quando vai controcorrente.

Pausa necessaria per far capire (si spera) qualcosa a chi ha dato un po’ troppe cose per scontate. Sosterrò come sempre la linea presa e la comunità, le difficoltà fortificano ed incentivano al miglioramento 😉

Torniamo in carreggiata, e da adesso più che mai!!

TUTTI I SERVIZI DI SPI CHE ERANO STATI SOSPESI PER MOTIVI DI NATURA STRATEGICA E LOGISTICA A TEMPO INDETERMINATO, VERRANNO RIPRISTINATI CON DATA DA DEFINIRE

ahahhahahahhaha

Sapevo che SPI sarebbe tornato, più forte e determinato di prima! Questo post è la chiara ed inequivocabile dimostrazione che chi ha dato vita a SteemPostItalia crede davvero in questo progetto e, da tizio a cui piace scrivere cose su un blog, non posso che ringraziarvi per tutto questo.

Davvero interessanti le novità che verranno introdotte, a partire dalla verifica dell'identità per evitare account multipli (che, inutile girarci intorno, danneggiano non solo SPI ed i suoi utenti, ma l'intera comunità italiana), per non parlare di SPI-TranslateIT e dei profili social che, si spera, riusciranno a portare nuovi utenti (e quindi nuovi contenuti) sulla piattaforma.