Book of the week - Willpower doesn’t Work
TITOLO:
Willpower doesn’t Work
AUTORE:
Benjamin Hardy
TAG:
Conoscere e migliorare se stessi, Produttività e Time management
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CC0 Creative Commons - https://pixabay.com/it/photos/libri-college-copertura-documento-1845614/
RATING
RIASSUNTO
Un vecchio detto, “siamo quello che mangiamo” riassume bene alcuni concetti descritti in questo libro.
L’autore spiega come ognuno di noi è il prodotto dell’ambiente, delle situazioni e delle persone che frequentiamo. Per questo nulla è immutabile, se si vuole cambiare in maniera permanente basta modificare attivamente l’ambiente che i circonda.
Modificare l’ambiente intorno a noi per migliorare noi stessi
Siamo costantemente attorniati da dipendenze di ogni genere, per questo nel lungo periodo la solo forza di volontà non può funzionare.
Scegliere i propri obbiettivi è fondamentale come lo è modificare e controllare l’ambiente che ci circonda al fine di creare condizioni esterne atte a plasmare noi stessi rendendo il successo inevitabile.
Utilizzare l’innata capacità di adattamento dell’essere umano come arma non come scusa per il fallimento.
Siamo il prodotto del nostro ambiente
Gli animali sono il diretto prodotto dell’ambiente che li circonda, noi invece possiamo scegliere dove e come vivere. Il nostro potenziale viene espresso, nel bene e nel male, a seconda di chi e cosa ci circonda.
Se siamo immersi in un ambiente negativo saremo inevitabilmente costretti ad utilizzare la nostra forza di volontà, con relativo grande spreco di risorse mentali ed emotive, per riuscire ad arrivare temporaneamente ad un obbiettivo.
Da ricordare:
1- Quello che possiamo fare non dipende dalla nostra forza di volontà ma dall'ambiente in cui si vive e si è cresciuti.
2- Il nostro comportamento è dettato dalle leggi dalle regole sociali dell’ambiente che ci circonda non dai propri desideri o ideologie.
3- Le aspettative personali sono plasmate dall'ambiente in cui siamo immersi.
4- È l’ambiente che ci circonda che da la scala della percezione del proprio valore
L’ambiente “arricchito” , cioè quello che ottimizzato per lo stress positivo e la crescita e per il recupero e il riposo, è il metodo che l’autore ritiene essere il migliore per progredire e modificare se stessi.
Come creare un ambiente di recupero e riposo
Per creare un ambiente di recupero e riposo sono necessari alcuni fattori:
1- Resettare la propria mente periodicamente attraverso decisioni chiare e obbiettivi certi.
2- Creare e ricreare quotidianamente un spazio uno spazio sacro dove proporre e definire i propri obbiettivi
3- Eliminare gli ostacoli che vanno in conflitto con la proprie decisioni prese (oggetti, disordine, distrazioni, troppe opzioni ecc.)
4- Modificare quelle routine negative, provocate dall'ambiente, non essere schiavo di situazioni che si ripetono e che non dipendono da noi.
5- Creare risposte automatiche nei casi distrazioni al fine di aumentare la propria consapevolezza e sicurezza in se stessi.
Come creare un ambiente di stress positivo e di crescita
Per creare un ambiente di stress positivo e di crescita sono necessari alcuni fattori:
1- Ambiente a prova di errore, cercare di vincolarsi ad alcuni comportamenti, per esempio abbonarsi in palestra, dichiarare ad altri le proprie intenzioni ecc.
2- Adattarsi alle situazioni, le esperienze difficili ed impegnative sono di stimolo alla propria evoluzione.
3- Creare un ambiente incoraggiante e non scoraggiante.
4- Circondarsi di alleati, non di nemici. L’umano è un animale che lavora meglio in società collaboranti non nemiche.
Imparare ad essere mutevoli e malleabili
La rigidità non porta a nulla, adattarsi alle situazioni e l’essere pronti a mutare se stessi per affrontare e risolvere i problemi.
La forza di volontà non risolve nulla, solamente plasmare l’ambiente che ci circonda è la soluzione che ci serve per modificare se stessi.
Grazie per la lettura, alla prossima!!!