Book of the week - This is Marketing
TITOLO:
This is Marketing
AUTORE:
Seth Godin
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CC0 Creative Commons - https://pixabay.com/it/photos/libri-college-copertura-documento-1845614/
RATING
PREMESSA
Se Seth Godin scrive non ci rimane altro che leggere e imparare.
Un altro libro fondamentale per chiunque voglia accedere e destreggiarsi in maniera consapevole e informata sul mondo del marketing.
In questo libro l’autore spiega come si sia passati dalla pubblicità di massa alla necessità di targettizzare il proprio pubblico di riferimento e quali siano le nuove regole per promuovere il proprio prodotto o servizio in maniera efficace cercando di creare un legame duraturo nel tempo.
RIASSUNTO
Lo spirito del marketing
È innegabile che siamo immersi, a volte inconsapevolmente, nel Marketing. Molte delle nostre scelte sono influenzate da quello che ci viene proposto e da come ci viene proposto.
In “This is Marketing” viene spiegato come sia necessario avere buoni fondamentali se si vuole fare un business di successo. La sola “buona idea” non funziona, bisogna trovare persone per cui questo prodotto possa avere valore, impostare un cambiamento o risolvere un problema.
Dovrebbe essere proprio questa la motivazione alla base di ogni strategia di marketing, porsi domande come “se il mio prodotto sparisse dal mercato cambierebbe qualcosa a qualcuno?” è fondamentale.
Semplicemente “spargere la voce”e subissare i clienti di annunci pubblicitari serve a poco, questo non deve essere il nostro obbiettivo primario, il nostro primo passo ma l’ultimo. Il marketing è cambiato, quello che funzionava 30 anni fa adesso non funziona più.
Il marketing si articola in cinque fasi:
1 – Creare un prodotto che valga la pena inventare, di cui valga la pena parlare e con una storia che valga la pena raccontare.
2 – Non cercare di diffonderlo immediatamente ma cercare un gruppo di persone a cui questo prodotto possa piacere e a cui si possano affezionare facilmente.
3 – Raccontare la storia di questo gruppo e di come si sia affezionato al prodotto creando un legame semplice ed efficace
4 – Far parlare del prodotto, utilizzando i metodi più classici come la pubblicità ma sfruttando la voglia di chi si è già affezionato al prodotto, loro saranno i vostri più importanti testimonial.
5 – Essere costanti, per apportare un cambiamento nella mente e nelle abitudini dei clienti è necessario essere persistenti sul mercato.
Usare il marketing per parlare al pubblico
Non sempre sono le caratteristiche intrinseche del prodotto, il suo design o le sue funzionalità a determinarne il successo o il fallimento nel mercato. Sono invece le storie dei consumatori raccontano a se stessi a determinarne il successo.
Fare marketing significa risolvere un problema al consumatore, non usare le persone per vendere i prodotti. Ai giorni d’oggi le persone non vogliono solamente comprare un prodotto, ma vogliono sapere cosa questo prodotto può fare per loro.
Il professore di marketing di Harvard Theodore Levitt diceva: “Le persone non vogliono la punta del trapano, vogliono il buco nel muro”, quindi è importante cosa il prodotto può risolvere non il prodotto in se.
Nonostante il modo di percepire quello che ci circonda varia da individuo a individuo le emozioni alla base delle nostre scelte sono sempre le stesse, il senso di appartenenza a qualcosa, di connessione e di realizzazione in generale.
Nonostante le diversità cerchiamo sempre di interagire con persone con una visione simile alla nostra.
Porsi obiettivi reali e concentrarsi sul “per chi è il nostro prodotto”
Se si vuole fare un marketing di successo è necessario partire da questa domanda: “quale cambiamento voglio portare avanti?”. Il farsi questa domanda ci pone subito nella giusta posizione di chi vuole offrire un cambiamento in positivo alla vita degli altri, offrendoci un obbiettivo reale da perseguire.
L’obbiettivo non è vendere il prodotto al maggior numero di consumatori possibili, almeno non subito, ma invece capire a chi si rivolge il nostro prodotto.
Bisogna focalizzare a quale gruppo di persone il nostro prodotto porti benefici, e non avere paura di dire agli altri “questo prodotto non è per te!”. Non dobbiamo farci sopraffare, soprattutto all'inizio, dalle critiche o dai commenti negativi, cambiando il nostro prodotto per renderlo più accettabile al maggior numero di persone possibili rendendo così il nostro prodotto mediocre e quindi sostituibile facilmente con altri.
Focalizzarsi invece su un ristretto gruppo di persone, almeno all'inizio, al quale il nostro prodotto diventi insostituibile, necessario e del quale non farebbero mai a meno. Saranno poi loro a farlo conoscere agli altri con quell'entusiasmo che vale di più delle migliori pubblicità.
Come “arrivare” al consumatore e farlo identificare con il prodotto
Al giorno d’oggi la cultura è molto più frammentata e accessibile rispetto al passato. Spesso il cambiamento delle proprie abitudini dipenda dalla necessità di appartenenza o meno ad un determinato gruppo.
Da qui la necessità di mirare a determinare il cambiamento per quei consumatori che si identificano in un determinato e ristretto gruppo, per questo il “noi” diventa ancora più importante. Più il gruppo è ristretto più sarà facile identificarne caratteristiche e le peculiarità e soprattutto quello che nel libro viene definito come “psychographics” ovvero lo studio del consumatore basato sul suo comportamento.
Creare e mantenere un legame: ottenere il permesso
Il tempo dei “consigli per gli acquisti” e delle interruzioni pubblicitarie è finito. Oggi il tempo e l’attenzione del consumatore sono limitati e ci sono migliaia di competitori che cercano di contendersi questi limitati spazi.
Quello che funziona è il permesso. La visibilità e le visualizzazioni non determinano il permesso.
Utilizzare le piattaforme social come Facebook o altre non ci porta il consenso del consumatore, infatti noi compriamo il consenso della piattaforma non del cliente. Questo vuol dire che nel momento in cui perderemo o abbandoneremo tale piattaforma perderemo anche il nostro cliente.
Il marketing malvagio e il marketing positivo
Di fatto il marketing determina o sposta alcuni comportamenti, cambia le abitudini dei consumatori. È ovvio che questo potere può essere utilizzato con scopi nobili o meno nobili, possiamo convincere le persone a fumare o disincentivarle a tale pratica.
Rimane quindi una nostra scelta come utilizzare il marketing e quali cambiamenti siano utili o addirittura distruttivi per i nostri consumatori
Grazie per la lettura, alla prossima!!!
secondo me occorre una vera oggettività nell'utilizzo del marketing
esatto!