IL CANNIBALISMO, DALLA MUSICA METAL TEDESCA ALLE ORIGINI TRIBALI PASSANDO PER LA CRONACA MODERNA
Il cannibalismo ha la capacità di affascinare e nel contempo spaventare, ha origini antiche. Questa tematica ha trovato spazio nei più svariati campi: cinema, musica, cronaca, storia, arte, religione e molti altri. In questo post realizzerò una breve panoramica su questo argomento.
- QUANDO LA CRONACA NERA SI FONDE CON MUSICA E CINEMA.
Inizio portandovi due esempi di cannibalismo reale che hanno ispirato il mondo della musica e del cinema: il primo è un fatto di cronaca nera tedesca che ha dato origine ad una canzone del gruppo tedesco Rammstein: "Mein teil".
Il secondo esempio è il tragico episodio dell'aereo caduto sulle Ande i cui passeggeri per sopravvivere a tanta ostilità si nutrirono dei loro compagni morti.
1.)IL CANNIBALE TEDESCO.
I Rammestein sono un celebre gruppo Metal/elettronico tedesco, guidati dal carismatico frontman Till Lindemann, essi non risultano mai banali nella scelta delle tematiche, e con il solito spirito provocatore che li contraddistingue scrivono la canzone "Mein teil" nel 2004.
In questo testo il gruppo fa riferimento ad una agghiacciante storia cha ebbe luogo in Germania:
un assassino di nome Armin Meiwes mise un annuncio sul sito "The Cannibal Cafè" che recitava il seguente messaggio:"cerco uomo da macellare". La cosa più inquietante che l'assassino invece di essere ignorato, ricevette una risposta da un ragazzo che si rese disponibile ad essere macellato.
Meiwes dichiarò con estrema freddezza, in seguito all'omicidio, come si svolse la mattanza:
"Tagliai il pene alla vittima e lo mangiammo assieme poi lo uccisi con una coltellata alla gola e mangiai un pezzo di carne dalla schiena. il gusto era simile al maiale.“
immagine cco creative commons
(Il cantante tedesco cantando main teil e recitando la parte del cannibale)
Sotto riporto alcune strofe della canzone sia in lingua originale che tradotta:
VERSIONE TEDESCA
„Suche gut gebauten 18-30jährigen zum Schlachten”
Der MetzgermeisterHeute treff’ ich einen Herrn
Der hat mich zum Fressen gern
Weiche Teile und auch harte
stehen auf der Speisekarte
Denn du bist was du isst
und ihr wisst was es ist
Es ist mein Teil – nein
Mein Teil – nein
Da das ist mein Teil – nein
Mein Teil – nein
Die stumpfe Klinge gut und recht
Ich blute stark und mir ist schlecht
Muss ich auch mit der Ohnmacht kämpfen
ich esse weiter unter Krämpfen
TRADUZIONE ITALAINA
„Cerco (uomo) ben fatto tra 18 e 30 anni da macellare”
Il Mastro Macellaio Oggi incontrerò un signore
Che mi ama da morire
Pezzi morbidi e anche duri
sono sul menu
Perché sei ciò che mangi
e voi sapete cos’è questo
È la mia parte – no
La mia parte – no
Questa è la mia parte – no
La mia parte – no
La lama smussata buona e giusta
Sanguino abbondantemente e mi sento male
Devo anche combattere con la perdita di sensi
continuo a mangiare con i crampi
(La Cordigliera delle Ande)
2.) CANNIBALISMO TRA LE ANDE.
immagine cco creative commons
La seconda storia risulta tragica ma decisamente più comprensibile e razionale della precedente: nel 1972 un piccolo aereo sorvolando le Ande perse la rotta e andò a sbattere contro una delle alte cime della catena montuosa.
Il fatto possiede qualcosa di miracoloso perché lo schianto avvenne ad una quota di circa seimila metri e le condizioni climatiche e non solo a quella altitudine sono estreme. Persino un alpinista ben preparato avrebbe incontrato parecchie difficoltà, figuriamoci un gruppo di persone impreparate e sotto shock.
I soccorsi non riuscirono a trovare il punto di caduta e i superstiti per sopravvivere furono costretti a mangiare i cadaveri dei loro amici e parenti morti in seguito all'impatto o pochi giorni dopo.
Per porre fine alla loro disavventura due coraggiosi del gruppo( Fernando Parrado e Roberto Canessa )decisero di percorrere le Ande a piedi e furono ritrovati dopo 10 giorni di cammino da alcuni abitanti del luogo, il loro ritrovamento permise di salvare anche il resto del gruppo. Dall'incidente sopravvivessero ben 16 persone.
Sotto riporto alcuni frasi pronunciate da Roberto Canessa (uno dei sopravvissuti) in un' intervista:
«All’inizio abbiamo ingoiato dentifricio, poi sempre più affamati l’istinto ci diceva che dovevamo nutrirci. Abbiamo pensato di mangiare le cinture di pelle e le suole delle scarpe, ma sapevamo che saremmo stati avvelenati dai trattamenti chimici. Quindi, dopo nove giorni, mi è venuto in mente che potevamo nutrirci della carne dei nostri amici morti. In tanti mi hanno detto: “No, non siamo cannibali” e anche per me l’idea era ripugnante, un’umiliazione. Poi ho riflettuto: “Se fossi morto, sarei contento che il mio cadavere venisse usato per questo motivo”. Forse era meglio morire di fame, ma la decisione l’ho presa quando rimuginai le parole di mia madre: “Se i miei figli muoiono, anch’io morirò di tristezza”. Allora ho mangiato. E non mi è successo niente. E poi è diventata una cosa normale».
immagine cco Creative Commons
(Punto dell'incidente oggi)
Questa storia fu d'ispirazione per il film "Alive", e per alcuni romanzi.
- DALLE ORIGINI AI GIORNI NOSTRI.
Il cannibalismo è una pratica molto antica, sono stati scoperti alcuni reperti archeologici risalenti a migliaia di anni fa che mostrano le prove di come alcuni corpi portassero evidenti segni di antropofagia.
Il cannibalismo può assumere tre forme differenti:
1.)Cannibalismo alimentare
Per cannibalismo alimentare si intende: mangiare un altro essere umano per esigenze relative esclusivamente alla sopravvivenza, un esempio perfetto può essere proprio quello dei passeggeri precipitati sulle Ande, che per questione di vita o di morte dovettero mangiare i loro simili. Esclude dunque ogni forma di ritualità o di patologia.
2.)cannibalismo rituale.
Il cannibalismo rituale è una pratica utilizzata di norma da forme di società arcaiche. I rituali usualmente consistono nel mangiare i defunti e raramente persone vive. L'idea alla base di questi riti si può ricondurre a credi religiosi e superstizioni di varia natura.
Questi atti che a noi possono sembrare criminosi nelle culture di molte tribù sono usi e costumi più che legittimi. In seguito vi riporto alcune tribù e non solo che ancora oggi praticano questa tipologia di rituali:
Korowai, Nuova Guinea.
I membri di questa tribù sono soliti fare a pezzi i cadaveri e mangiarli, così facendo sono convinti di sconfiggere il male che ha ucciso il loro caro.Aghori, India.
Sono dei monaci indiani, dalle abitudini molto strane e pericolose. Questa setta è molto temuta dalla popolazione locale in quanto solita a fare rituali comprendenti pasti a base di carne umana e animali vivi, il tutto condito da uso di droghe e marijuana.
La carne umana serve agli Aghori per raggiungere l'illuminazione e per adempiere ad alcune funzioni religiose.
Immagine cco Creative Commons
(Membro degli Aghori.)
Milizia Mai-Mai, Congo.
Questa milizia congolese mangia i cadaveri dei propri nemici pensando che la carne del nemico gli possa donare una forza straordinaria in battaglia.Yoruba, Nigeria.
In questa tribù non solo è diffusa l'usanza di cibarsi dei defunti ma la macellazione della carne umana e il suo commercio sono fatti normalissimi. Le ragioni di queste usanze come al solito vanno ricercate in antichi riti e superstizioni.
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immagine cco creative commons
(Maschera rituale Yoruba.)
3.)Cannibalismo patologico.
Al contrario del cannibalismo alimentare e religioso, che è dato da ragioni logiche e giustificabili o da esigenze religiose, il cannibalismo patologico è decisamente più inquietate.
Il patologico si distingue per la sua natura contorta e malata. Gli episodi di quest'ultimo nascono da profonde patologie che portano il carnefice a volere soddisfare alcuni suoi isititi primordiali, tra questi vi è l'omicidio, la macellazione e il benessere che ne deriva dall'ingestione della carne umana.
Siamo soliti pensare che si tratti di fatti molto isolati, invece c'è una casistica piuttosto vasta di persone con questa deformazione mentale, e sovente nascono portali e siti in cui vengono trattati simili argomenti.
Ne è un esempio lampante la storia del criminale tedesco che mettendo un annuncio ha macellato un suo coetaneo consenziente che ho descritto all'inizio del mio post.
Vi presento ora l'indiscusso re del cannibalismo moderno:
Issei Sagawa (in giapponese, 佐川一政, Sagawa Issei)
La sua storia rasenta l'assurdo. Da giovane il ragazzo si reca a Parigi a studiare alla celebre università della Sorbona.
Nella capitale uccide una studentessa con un colpo di fucile, poi si mangia sette chili della sua carne. Viene arrestato, ma riesce ad ottenere l'estradizione in Giappone dove dopo pochi mesi (una quindicina) di carcere uscirà. Nel suo paese nativo l'uomo diventa un personaggio di grande fama per via del crimine efferato compiuto, e cavalca l'onda del macabro successo tra apparizioni televisive, interviste, e comparsate varie.
Negli anni a seguire mostrerà assoluta indifferenza nei riguardi della vittima e della vicenda in generale.
L'uomo oltre che un killer di fama internazionale è uno scrittore, infatti scriverà alcuni romanzi. In alcuni dei suoi racconti parla del suo crimine, ma uno scritto salta in particolare modo alla luce per via della sua trama violenta e pertubante. Questo libro venne scritto nel 1997, e parla di un quattordicenne della cittadina giapponese di Kobe che decapita bambini.
Issei inoltre disse in un'intervista che per placare la sua antropofagia doveva ricorrere alla masturbazione. Sotto riporto alcune delle sue malate dichiarazione rilasciate alla stampa riguardo l'omicidio della giovane studentessa:
“In realtà non volevo ucciderla, volevo solo mangiarla. Anche solo un pezzetto. Se non fossi stato così timido, se avessi avuto il coraggio di chiederle anche solo di assaggiare le sue unghie, una ciocca di capelli, o di peli pubici, magari intrisi di urina, oggi Renèe sarebbe ancora viva"
Chiudo con un celebre quadro di Francisco Goya ( Saturno che divora i suoi figli ).
Come abbiamo visto il tema del cannibalismo è stato ed è presente oggi sotto varie forme ed in numerose sfaccettature, da quella cinematografica a quella musicale, a quella rituale, a quella letteraria, alla cronaca, alla storia sino ad arrivare all'arte come possiamo vedere nel dipinto di Goya.
Spero che il post sia stato di vostro gradimento, che dire... buon appetito...
Ottimo post, ricordavo la storia dI mein Teil essendo fan Dei rammstein e cercai info suinternet, delle altre non ne sapevo nulla, argomento seppur scabroso interessante e complimenti bel post!
grazie mille:)! Si anche io sono fan dei Rammstein, come te trovai la storia anni fa su internet, la storia è al limite del surreale, e anche il video della loro canzone è particolarissimo.
Che bel post, spettacolare e interessante.
Bravissima e congratulazioni.
Grazie mille, sono contenta ti sia piaciuto :)!
Brrr, forse mi sono un po' troppo immedesimato nel tuo racconto, molto coinvolgente quanto sconcertante, conoscevo vagamente il gruppo tedesco e decisamente di più il discorso dell'aereo precipitato, avendo anche visto il film.
Lasciando stare le varie tribù, gruppi di santoni vari ed altre minoranze, quello schifoso essere giapponese è già vissuto abbastanza per i miei gusti, quando il diavolo se lo vorrà portare via, sarà sempre troppo tardi.
Post singolare e dai risvolti per così dire sorprendenti, il tuo lavoro è di livello ineccepibile ed elevato
Si sono d'accordo ogni respiro d'Issei è un oltraggio alla famiglia della vittima e non solo. è un personaggio disgustoso e assolutamente inadatto ad una vita pacifica con gli altri.
grazie mille per l'apprezzamento :)
Un argomento difficilmente trattato e trattabile, per gli evidenti risvolti morali e sentimentali.
Certo che è una cosa esistente, probabilmente uno dei crimini più gravi da commettere, puramente conseguenza della complessità delle società in cui viviamo e dell'evoluzione del diritto.
Ricordo una parte di storie di Erodoto, ci ho fatto anche un post, dove le popolazioni da lui visitate mangiavano i parenti e gli amici quando si ammalavano. Certe cose nelle epoche antiche erano considerate normali, almeno in certe popolazioni!
Si è un argomento molto vasto, e non semplice. Si alcune tribù pensano che mangiare persone malate sia un modo per esorcizzare il male che vi era all'interno del malato. Come dici tu per la nostra società è una barbaria, però in epoche passate e in alcuni luoghi della terra ancora oggi è una prassi più che normale, socialmente accettata.
Brava! Interessante, mi è piaciuta molto la varietà di esempi che hai riportato, complimenti!
L'ultimo esempio abbastanza scioccante...
Ho apprezzato molto anche il dipinto di Goya!👏
Grazie mille :)