PERCUSSIONI DAL MONDO // America Centrale, pt.1

in #ita7 years ago

Il nostro viaggio alla scoperta delle percussioni inizia in America, patria della miriade di generi ritmati che fanno parte della macrocategoria della Musica Latina.
Tutti i generi locali incorporano molte caratteristiche di origine africana, derivanti dagli schiavi portati dagli Europei nelle Americhe, e si distinguono per la molteplicità di percussioni utilizzate, comprendendo idiofoni e membranofoni.

Partiamo alla scoperta dell’America Centrale.

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Rispetto alle varie espressioni locali in Guatemala e Costa Rica, certamente la musica di Cuba rappresenta la più influente a livello di stile e tecnica, fondamentali per l’evoluzione della musica contemporanea. A sua volta il son cubano mescola le sonorità della chitarra di origine spagnola, con il ritmo delle percussioni dell’etnia bantu (Africa Centro-Sud): i primi generi cubani infatti derivano dai contadini bantu insediati nella regione orientale. L’evoluzione dal genere changuì -suonato con un basso primitivo detto marìmbula, bongos e guiro- alla musica cubana odierna -yambù, rumba, salsa- passa attraverso tutta una serie di strumenti a percussione. Diversa è la situazione del Messico, laddove il son mexicano si sviluppa intorno agli strumenti a corda e con sonorità spagnole.

Ogni genere proveniente da questa regione geografica si basa sulla clave, una struttura ritmica che si adatta a più metri (6/8, 4/4, 12/8) e che viene accentuata con una delle percussioni utilizzate. Andiamo a vedere a questo punto qualche strumento interessante!

REPUBBLICA DOMINICANA – Guira e Tambora

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Questa sorta di grattugia viene utilizzata nel merengue e nella cumbia dominicana. È uno strumento idiofono (v. articolo precedente) formato da un foglio di metallo, comunemente proveniente da latte di olio, che viene forato e ripiegato a formare un cilindro. Le protuberanze così create vengono “sfregate” con una spazzola rigida, anch’essa di metallo. Il suono non può che risultare metallico, secco e breve, e ha la funzione di sottolineare i quarti in battere o in levare, analogamente al charleston nel drumkit tradizionale.
Dalla guira dominicana deriva il guiro, versione cubana più conosciuta, in cui al posto della grattugia abbiamo una sorta di “zucca” scanalata (oggi di fabbricazione, tradizionalmente vere e proprie zucche) da sfregare con una bacchetta o una spazzola.

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Strumento dominicano tipico, stavolta membranofono, è la Tambora, un altro strumento ecofriendly: nasce infatti dal riutilizzo dei barili di rum, ricoperti con due pelli di capra regolabili con delle corde. In questo modo si può ottenere un suono più sordo di sottofondo, da alternare alla guira, o un suono più secco percuotendo l’altro lato del “barile” con una bacchetta. Se volete approfondire potete cercare qualche video di Ángel Mirò Andùjar "Catarey", maestro di musica tradizionale dominicana.

COSTA RICA – Quijongo

Questo strumento rappresenta un ibrido tra uno strumento a corda e una percussione; usato probabilmente in epoca coloniale da un gruppo etnico del Costa Rica e del Nicaragua, consiste in un’asta di legno flessibile, tesa in forma di arco da una corda di canapa o di metallo e che presenta una jìcara, ovvero una “coppetta” in legno che fa da cassa di risonanza. Fermato alla base o inserito in una cassa di legno per amplificare, il quijongo si suona percuotendo la corda con una bacchetta e modulando l’aria in uscita dalla jìcara con la mano, ottenendo un suono simile al vento nei boschi (con un immancabile retrogusto metallico). Come strumenti simili trovate il birimbao brasiliano, e se vi va di approfondire l’arte del quijongo potete trovare un appassionato vecchietto di nome Lalo Guadamuz, capace di riprodurre varie musiche tradizionali dell’America centrale usando soltanto quell’arco sgangherato.
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GUATEMALA – Marimba

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Già so che nella vostra mente risuona “In fondo al mar” della Sirenetta! Questo strumento, il cui primo utilizzo documentato risale al ‘600, dà origine all’omonimo genere musicale Guatemalteco. Con molta probabilità anche la marimba proviene da strumenti primitivi africani, si ipotizza che prenda addirittura il nome da una regina africana; è un idiofono costituito da barre di legno, ognuna corrispondente a una nota, a cui corrispondono tubi metallici verticali per la risonanza. Deriva dal balafon, una versione primitiva in cui al posto dei tubi erano presenti delle zucche rotonde (incredibile ma vero, nella nostra sala prove ne abbiamo un paio!).
Insieme allo steelpan di Trinidad e Tobago (di cui parleremo in seguito) la marimba rappresenta una delle sonorità distintive della musica latina, in particolare caraibica.
Col tempo però questo strumento si è decisamente diffuso nella musica moderna, nelle orchestre ma anche nelle ensemble jazz e progressive: personalmente vi consiglio Ruth Underwood, percussionista di Frank Zappa and the Mothers of Invention.

La prima "puntata" di percussioni dal mondo termina qui, ci vediamo alla prossima con gli strumenti di Cuba! :)

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"...Nei ritmi ossessivi la chiave dei riti tribali, regni di sciamani e suonatori zingari ribelli...!"
Ma quanto è affascinante questo mondo...?suoni, musica, strumenti attraverso cui si riesce a respirare la cultura stessa di quel popolo, di quell'area geografica... Aspettiamo la seconda parte, e il viaggio sonoro che ci porterà a cuba!
Personalmente non sono un intenditrice di musica latina, ma amo i buena vista social club 💜
Riguardo Ruth Underwood, sono andata a vedere qualche video e ti ringrazio x avercela suggerita! Wow!

Bell'articolo! È interessante scoprire come l'uomo abbia usato l'ingegno, in giro per il mondo, per produrre suoni d'ogni sorta ed arricchire il proprio vocabolario sonoro.
Adesso devo assolutamente procurarmi un arco sgangherato!
Scherzi a parte, grazie per la condivisione!