Un'impresa spaziale
Andare via dalla Terra e colonizzare un altro pianeta è probabilmente la più grande suggestione di tutti gli scienziati, ma al contempo la più difficile.
Già numerose menti stanno iniziando a pensare come un’impresa di questo tipo sarebbe attuabile ma con scarsi risultati, dovuti sicuramente alle nostre conoscenze che, quando si parla di viaggi nello spazio, sono ancora abbastanza limitate.
La stella più vicina a noi, Proxima Centauri, è comunque lontana 2.1 anni luce, una distanza proibitiva per un uomo nella sua vita. Considerando che servirebbero almeno 2 secoli per raggiungere la meta, una qualunque persona morirebbe nel tragitto. Per questo motivo l’idea che sta venendo a galla è quella di una ”nave generazionale" : un velivolo in grado di sostenere un viaggio di tale durata e che permettere la nascita e la crescita delle nuove generazioni al suo interno, le quali colonizzerebbero il nuovo pianeta.
Ammettendo che sia realizzabile, che caratteristiche dovrebbe avere questa astronave? Angelo Vermeulen e un team dell’Università di Delft hanno provato a dare una risposta.
Un primo problema è sicuramente il sostentamento degli “abitanti” del velivolo. Un essere umano ha bisogno di almeno 40 litri di acqua al giorno, cioè circa 15.ooo l’anno.
Una quantità d’acqua non indifferente e ad oggi l’unica soluzione sembra quella del riciclo.
Quando si arriverà a destinazione i neo-colonizzatori dovranno essere in buona salute per essere in grado di adempiere al loro compito. I principali dubbi riguardo ciò sono due: la varietà genica e il sistema immunitario.
Per ovviare al primo è stato calcolato che servirebbero almeno 160 persone per consentire il gusto mescolamento, per il secondo invece i pericoli sono un possibile calo del sistema immunitario e le radiazioni cosmiche. L’ambiente completamente asettico dell’astronave che a lungo andare può far calare le difese immunitarie, minacciate inoltre dalla radioattività dello spazio, superiore a quella delle vicinanze della Terra.
Un altro punto da considerare è la varietà dell’equipaggio.
Sia nella composizione iniziale che in quelle future devono esserci molte figure professionali diverse tra loro, che dovranno indirizzare i nuovi nati verso uno specifico lavoro, tramandando tutto quello che hanno bisogno di sapere.
Al momento questa della ”nave spaziale” resta solo un’ipotesi e anche abbastanza fantasiosa. Chissà però che un giorno un qualcosa di simile non prenda davvero vita.
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