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RE: La “macchina dell’esperienza” del filosofo Robert Nozick. Prima di "Matrix".

in #ita7 years ago

Post interessante.
Alcune considerazioni che mi vengono in mente.
Per prima cosa scegliere delle esperienze "positive" è possibile solo se si hanno già avuto esperienze reali sia positive che negative, il che ti permette di prevedere cosa ragionevolmente potrai catalogare una esperienza, che non hai ancora fatto, come positiva.
Scegliere di scollegarsi dalla macchina presuppone una consapevolezza o un intervento esterno; se vengo collegato e quello che vivo è per me un'esperienza indistinguibile dalla realtà non potrò avere la possibilità di decidere di scollegarmi, quindi l'unica possibilità reale di scelta è quella di non collegarsi, di non provare.
L'essere umano apprezzerebbe una serie di esperienze tutte positive senza soluzione di continuità?
Matrix teorizza che no, non è una situazione appagante. L'essere umano ha bisogno di variazioni, di alti e bassi, di sconfitte e successi, qualunque sia il livello, anche il massimo possibile in positivo, un andamento piatto non è appagante, non è una simulazione accettabile per la mente umana, suonerebbe falso.
Non a caso quando ci vanno bene 2-3 cose di fila usiamo l'espressione "sto vivendo un sogno", perché ci appare una cosa altamente improbabile, cioè falsa.
D'altro canto penso che il sistema sociale in cui viviamo, il mondo, il contesto che ci siamo costruiti nell'arco dei secoli, è, a tutti gli effetti, una sorta di simulazione di esperienze positive non reale.
Il nostro cervello primordiale si aspetta da un momento all'altro la fame, un predatore, la malattia, il freddo, il caldo, una serie infinita di esperienze estremamente negative e, soprattutto, la morte in agguato ad ogni passo.
Le esperienze che viviamo sono invece estremamente diverse, ma sono il portato recentissimo della società e della tecnologia e le viviamo con stupore e paura. Paura di svegliarci e ritrovarci in mezzo alla savana inseguiti da un leone affamato.

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ti ringrazio per il tuo interessante commento. Trovo molto interessante la considerazione sull'attesa del nostro cervello primordiale...ecco, forse oggi, nel mondo della tecnologia, le esperienze estremamente negative sono altre, ma abbiamo ancora una mente legata agli istinti primari.