IL PONTE DI WATERLOO
pubblico dominioOlio su tela a san Pietroburgo, datato 1900
Olio su tela a san Pietroburgo, datato 1900.Pur riprendendo il proprio interesse per vedute cittadine, Monet non ama rappresentarne le folle che riempiono le strade, a maggior ragione a Londra già di suo immersa nella nebbia, e che quindi ha aiutato l'artista a fare in modo che, nel dipingere l'atmosfera non consentisse la visione della moltitudine di persone.Una città dunque,ovattata nella nebbia e silenziosa quasi a uguagliare il fascino della luna che nelle notti di luna piena rende il buio tremendo, misterioso da film dell'horror.Non si vedono neanche i templi enormi.Insomma un modo di interpretare la malinconia con le solite caratteristiche cromatiche che infondeva a quest'atmosfera soffusa,e usando un unico colore per descrivere questa, come altre vedute urbane.Infatti nella stesura del colore,Monet lo rende a tratti luminoso, a tratti scuro con questo azzurrino che si fonde con il bianco, in un uso rarefatto che testimonia in una Francia di fine secolo, l'attenzione all'estetica simbolista che sta per imperversare.Questo è anche il periodo in cui Monet si riavvicina a un amico e artista impressionista con cui aveva operato in Francia,nella Parigi dei boulevards e le cui attenzioni sono ora spostate su una Londra caratterizzata dai silenzi.Su questa tela, a mio avviso bellissima si intravedono gli archi a tutto sesto del ponte, sotto i quali scorrono le acque del tamigi e in lontananza è come se si vedessero alti pali di pubblica illuminazione, dei quali Monet non mette in evidenza la luce che emanano.