Un incontro inaspettatosteemCreated with Sketch.

in #ita7 years ago (edited)

Ciao a tutti!
Il post di oggi consisterà in una storia, ma non in una storia qualsiasi: è un episodio importante e che significa molto per me.
Alcuni di voi avranno sicuramente letto il mio post dell’altro giorno, in cui ho parlato della Sicilia e del legame che ho con questa regione. Per chi se lo fosse perso, riassumo in qualche riga il suo contenuto, perché è strettamente legato all’articolo di oggi. Ieri ho parlato del fatto che vado in Sicilia tutti gli anni da quando sono nato, e che per me è una cosa molto bella ed entusiasmante principalmente per due motivi: perché posso rivedere i miei numerosi parenti e perché ho la possibilità di rivisitare luoghi che mi hanno visto crescere e che mi riportano alla mente moltissimi ricordi.
Inoltre, ho accennato il fatto che quello non sarebbe stato l’unico mio articolo riguardante la Sicilia, e che in futuro ne avrei fatti altri a causa numerosi aneddoti che ho da raccontare a riguardo.
E l’articolo di oggi sarà uno di questi!


La storia

L'episodio che sto per raccontarvi è avvenuto in un paesino siciliano sui Monti Nebrodi, quello dove sto ogni anno nel mese di agosto, del quale non vi dirò il nome.
Posso però allegarvi una foto di me in questo piccolo centro abitato, in modo che voi possiate farvi un'idea di ciò di cui sto parlando.
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Foto dell'autore scattata su un'altura, dalla quale si può vedere tutta la graziosa cittadina di cui vi sto parlando

Tutto ebbe inizio i primi giorni del mese d'agosto dell'anno 2014, avevo 13 anni.
Spesso mi capitava di andare in giro per le stradine del paese, giusto per il gusto di farlo (e lo faccio ancora, quando in estate ci vado).
E' sempre stata una cosa molto bella passeggiare per il borgo: fin dall'età di 6 anni ho avuto la libertà di girarlo in lungo ed in largo da solo, cosa che a Bergamo non mi succedeva mai.
Questo perchè il paese è molto piccolo e conta circa 2000 abitanti, che si conoscono tutti e che sono uniti in una sorta di grande famiglia.
Dunque, fin dalla più tenera età, mi capitava di andare in giro e di essere salutato da persone che nemmeno conoscevo, che talvolta mi chiedevano: "Ma tu sei il figlio di ********?".
Per qualche strano motivo indovinavano sempre, e conoscevano la storia della mia famiglia ed il mio albero genealogico molto meglio di quanto non lo conoscessi io.
Insomma, credo che voi abbiate capito di che tipo di paesino sto parlando!
Quel giorno, come di consueto, stavo girando senza meta per le piccole strade del centro abitato, quando da lontano intravidi due signore sugli 80 anni circa.
Inizialmente non ci feci molto caso e continuai il mio cammino come se niente fosse.
Passai dunque accanto a queste due signore: una era bionda e l'altra era mora.
Quella con i capelli scuri mi rivolse un grande sorriso, e disse: "Ah, tu dovresti essere il nipote di ********!", pronunciando il nome di mia nonna.
La signora dai capelli chiari, dopo aver sentito le parole della prima, fece uno sguardo di stupore, come se non credesse alle sue orecchie.
Dopo aver scambiato due parole con le simpatiche donne continuai il mio percorso, ignaro del motivo per il quale quella dai capelli chiari avesse mostrato così tanto stupore al sentire il nome di mia nonna.
Nei giorni successivi mi è capitato altre due o tre volte di incontrare la signora dai capelli biondi.
Era davvero molto gentile con me, ed una di queste volte mi offrì anche un gelato ed iniziò a fare due chiacchiere con me.
Iniziò dunque a raccontarmi la sua storia.
Mi disse che quando era molto piccola e frequentava le elementari viveva nel paese in cui ci trovavamo.
Mi confidò anche che al tempo era molto molto amica di mia nonna: avevano un legame talmente forte da considerarsi sorelle, ed erano unite da una di quelle amicizie che non tramontano mai.
Poi però, circa all'età di 9 anni, ha dovuto lasciare il borgo per trasferirsi in una città molto grande e lontana, per motivi di lavoro dei suoi genitori.
E non esistendo cellulari nè altri mezzi di comunicazione, ha ovviamente perso ogni rapporto con tutti gli abitanti della sua terra natale, e di conseguenza anche con mia nonna.
Nel corso degli anni le era sempre stato impossibile tornare a visitare quel luogo a lei molto caro, e dunque rivedere tutti i suoi vecchi amici.
Mi disse quindi che quello era il primo anno nel quale ha avuto la possibilità di tornare in quel paese, per una vacanza di una settimana.
E poi aggiunse che quella settimana sarebbe terminata il giorno seguente.
Quella notte faticai molto a dormire: continuavo a pensare a ciò che la signora mi aveva raccontato.
Decisi che non avrei permesso che andasse via senza rivedere mia nonna, e che avrei organizzato un incontro.
Il giorno seguente andai subito a cercare la signora dai capelli biondi, ed appena la trovai le chiesi di seguirmi.
La portai dunque a casa di mia nonna, alla quale non avevo detto niente.

(Foto dell'autore)

Appena si videro, gli occhi di mia nonna, che non si aspettava per niente una sorpresa del genere, si illuminarono di luce propria.
L'incontro non durò molto perchè la signora avrebbe presto dovuto preparare le valigie per tornare a casa, ma in questo breve arco di tempo notai che il loro legame era ancora forte e che, nonostante fossero passati tanti anni, si volevano ancora bene.
Ci fu un lungo abbraccio, che durò quasi un minuto.
Ma oltre ai suoi occhi splendenti, notai qualcosa di molto bello sul suo volto: un grande e magnifico sorriso.
Ricordo quella scena ma soprattutto quel sorriso come se fosse ieri, e spero di non dimenticarlo mai.
Ma perchè quel sorriso mi ha colpito così tanto da essere ancora nella mia memoria?
Perchè fu l'ultimo che vidi sul suo volto.

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Ragazzo, che bellezza.

Grazie Paola!! In questo articolo ci ho messo il cuore!

Mi hai fatto commuovere, non provarci più. Bellissimo post, Fede, sempre sul pezzo e in gamba. Una promessa per il futuro. Continua cosi!

Grazie Nico! Sono contento che qualcuno abbia letto il mio post per intero!

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