Speriamo che tutto questo non sia stato invano
Quando un bambino se ne va, chiunque abbia un cuore funzionante (e non date per scontato che tutti ce l’abbiano), non può fare altro che soffrire e vedere quel cuore infrangersi in mille pezzi dalla rabbia e dal dolore.
E’ umano sentirsi distrutti dalla perdita della cosa più bella e innocente di questo duro mondo: i bambini.
E’ normale lasciarsi sopraffarre dalle emozioni che ci scuotono in questi momenti quando si perde un piccolo angelo che non ha fatto nulla a nessuno e lo si saluta per sempre.
Per questo, sto cercando di scrollare le emozioni di dosso per parlare con la testa per non lasciare che la rabbia del cuore prenda il sopravvento.
Oggi si è tristemente conclusa la corta e durissima vita di Alfie Evans.
Non ci sono parole in grado di consolare coloro che gli hanno voluto bene e hanno sperato fino all’ultimo che ce la potesse fare. Ma non voglio parlare di questo.
Non voglio neanche entrare nei dettagli medici di questa vicenda che ha scosso la coscienza di milioni di persone in giro per il mondo e cha ha suscitato dibattiti infiniti tra dottori e non dottori, genitori e non genitori, Chiesa e mondo ateo.
Le domande che il mio cervello, e non il mio cuore, vi vuole porre, senza polemiche e senza guidizi sono: quanto conta veramente una vita?
Perché in un mondo in cui si vanta delle più avanzate tecnologie per migliorare e allungare la vita umana, ci dovrebbe essere qualcuno che, arbitrariamente, decide di “staccare una spina” a un bambino i cui genitori hanno professato la volontà di volerlo mantenere in vita e cercare di trovare modi per curarlo?
Chi ha l’arroganza di dedicere della vita e della morte di qualcuno e chi si può permettere di fare questa scelta senza che la famiglia di una persona possa intervenire?
Un giudice? Un medico?
Chi può decidere, in tutta coscienza, che la sorte di qualcuno é segnata in modo irreversibile?
Quanto conta veramente un genitore, una famiglia?
Perché un sistema legale dovrebbe poter decidere della sorte di un bambino invece di dei genitori che in questo caso si sono dimostrati di essere coscienziosi e amorevoli, non personaggi pericolosi che voglio o andare contro l’interesse del loro bambino?
Quanto conta veramente la dignità umana?
Perché dei genitori non potrebbero portare il loro bambino morente a casa per sentirsi circondato d’amore durante i suoi ultimi respiri ma si devono vedere circondati dalla polizia e bloccati in una fredda stanza di ospedale, come se fossero i criminali più temuti del pianeta?
Come si può dichiarare in tutta coscienza che si agisce nel miglior interesse di un bambino, quando gli si nega l’affetto e il calore delle persone più importanti della sua vita, i suoi genitori?
Perchè un ospedale dovrebbe poter sequestrare un paziente contro la volontà della sua famiglia?
Ora, io capisco che la questione dell’eutanasia è molto complicata e che quella dell’accanimento terapeutico lo è ancora di più e tutte e due sollevano una marea di questioni etiche sulle noi tutti non saremo mai completamente d’accordo.
Del resto, siamo tutti diversi e vediamo la vita con i nostri unici occhi, influenzati dalle nostre credenze, dalla nostra spiritualità e dalle nostre esperienze di vita.
Ma quello che ho visto nella triste vicenda di Alfie è stata molta freddezza e troppo distacco dalla nozione di vita e di amore, nozioni che, che lo vogliamo o no, permeano la nostra vita dal suo inizio alla sua fine.
Le linee che si interesecano tra vita, morte, Stato, umanità, medicina, spiritualità, legge e individualità sono molto molto sottili e a volte difficili se non impossibili da individuare.
Ma, qualsiasi sia la nostra visione, non possiamo smettere di porci certe domande, perchè l’attimo in cui diamo queste questioni per scontate, è l’attimo in cui perdiamo la nostra umanità e in cui ci arroghiamo la certezza della verità.
E se c'é una sola certezza in questo mondo, è che nessuno detiene la verità assoluta.
Riposa in pace, piccolo Alfie. Speriamo che tu abbia aiutato questo povero mondo a ritrovare un pò della sua umanità. Speriamo che tutto questo dolore non sia dimenticato. Speriamo che tutto questo non sia stato invano.
Non ho seguito la vicenda nel dettaglio quindi potrei sbagliarmi, ma io sono dell'idea che se esiste una tecnologia che porta avanti la vita questa va sfruttata finché possibile.
E' tutto molto complicato sotto vari punti di vista (etico, legale, etc) ma in questo caso, i genitori dovevano essere ascoltati. Se fosse stato un adulto avrebbe potuto esprimersi sulla cosa, ma nel caso di un bambino, il volere dei genitori deve essere il primo criterio di scelta (ovviamente non se i genitori sono degli squilibrati, cosa che nel caso di specie era da escludere).
Non conosco le leggi o l'equivalente nostra costituzione in Inghilterra, ma credo che in Italia il problema si sarebbe affrontato diversamente proprio per la costituzione che credo tuteli la garanzia di vita, ma soprattutto bandisce l'idea di morte "forzata". Sono ignorante in materia, ma credo che sia stato fatto tutto frettolosamente.
questa vicenda è stata talmente tanto inquinata dai media, che a un certo punto ho smesso di capire cosa stesse succedendo. Fatto sta, che a rimetterci, come sempre, è stato un povero innocente. Le domande postume, per quanto consolatorie, non riusciranno certo a far star meglio la famiglia.
Ci vuole culo, solo ed esclusivamente culo, purtroppo.
Hai ragione, le domande postume non aiutano certo la famiglia. Ma forse possono aiutare noi tutti a non commettere gli stessi errori in futuro e a prendere in considerazione gli aspetti fondamentali di questa brutta storia.
Spero di scrivere presto qualcosa in merito per spiegare quel che penso sulla vicenda.
Nel frattempo grazie per averne parlato.
La cosa scioccante è che questo ragazzino è morto da recluso senza aver compiuto nessun reato.
Ti cito:
"E se c'é una sola certezza in questo mondo, è che nessuno detiene la verità assoluta"
Purtroppo in questa vergognosa vicenda è stato ribadito il contrario, un medico o ancor meglio un giudice ha vinto.
Infatti non solo la vicenda in sè è una tragedia, ma crea un precedente legale che ci dovrebbe preoccupare tutti.
Si ma a meno che non vivi in Uk, il precedente legale in Italia equivale a fuffa. Da noi non sarebbe mai successo un caso simile. Il suo contrario (genitori che chiedono l'eutanasia, stato che si oppone) è un altro discorso. Infatti il caso inglese è doppiamente grave, perché la potestà genitoriale nel regno unito non vale un penny.
Io sono abbastanza esterofilo su molti temi, in questo però sono loro il 3 mondo. Si devono vergognare.
Come sempre, la gente dimenticherà velocemente tutta questa vicenda ma è chiaro che il Regno Unito ha toccato un nuovo fondo con questa storia.
Avete già detto tutto voi, non credo ci sia da aggiungere altro, a parte il fatto che concordo con voi.
Tranne che per quei "signori" impomatati in quel palazzone...
E' vero. Ma penso anche ai brutti precedenti legali che hanno sancito le corti internazionali. Concordo che il discorso della potestà genitoriale nel UK sia vergognoso e spero che non sia la direzione che prenderanno le leggi anche qui in Italia.
Non credo, noi abbiamo un ospite ingombrante che a volte è un danno a volte, come questa, è un vantaggio. Si chiama Vaticano e proprio nel caso di Alfie si è visto, il Papa da una direzione e il governo italiano è partito a razzo. Quindi una situazione come quella inglese non si verificherà in Italia.