Anche se la tua sigaretta si è trasformata in cenere
Ti metto una sigaretta in bocca e la lascio crescere. Stamattina il clima non è troppo caldo e ti rilassi sul tetto del bar ascoltando musica, osservando i secondi che passano dal semaforo rosso di fronte alla coda di persone che sono quasi in ritardo per il lavoro. Qualche giorno fa non hai superato il colloquio. Ci sono così tanti eventi che ti frullano per la testa: il tumulto di sentirti un fallito quando il tuo migliore amico si è sposato a venticinque anni e il tuo ex fidanzato è appena stato promosso direttore dopo sei anni di lavoro. E io ho detto: è solo questione di tempo. Ricordati di me. Sì, guarda l'orologio. Sono ormai le tre del pomeriggio; e per te nulla è sprecato. Fai attenzione a dove metti i piedi in questo momento. Non lasciarti cadere.
Farò in modo che il minimarket chiuda così che tu non abbia più la possibilità di comprare quella bibita se non ora, oppure riscriverò alcune delle scadenze sul tuo petto: i tuoi genitori ritireranno il messaggio che diceva "Vai a casa, figliolo. Domani mattina."; le mie giornate ti rendono assonnato e potresti scrivere poesie per un concorso che non vincerai; i tuoi debiti di gioco non scadranno; puoi continuare a sognare anche dopo il tramonto, quindi puoi fermarti al tuo venditore di riso fritto preferito all'incrocio a tre vie per riempirti lo stomaco. Sono io che sposto la natura fino al tuo colletto, che diventa il tuo stipendio e le tue necessità mensili.
Il domani sarà una miseria e un'incompetenza pietrificanti, ma le mie mani tremeranno sicuramente quando deciderai di rivisitare la bozza del tuo romanzo fantasy e di iniziare a scrivere il primo capitolo. Ieri c'erano le pagine dei libri che erano finiti e aspettavano di essere riposti nella vecchia libreria. Non dovresti restare troppo a lungo nel museo. La porta della memoria si chiuderà alle dieci di sera. Ti ricordi cosa facevi alle dieci di sera? Baciami. Cerchi di ricreare e di eliminare tutto ciò che non va nella tua vita, come il tuo lavoro di redattore di una rivista tre anni fa, e ti accorgi di non riuscirci. Devi solo accettare che la vita non significa affezionarti a me e trovare ogni ragione per cui sei così senza fiato nel rincorrere il futuro. Uccidetemi così come sono. Come si dice: prima o poi tutti si fanno male.
Questa mattina hai scelto di amarmi con tutto il tuo cuore, senza far caso al rumore della telefonata che non era ancora arrivata. Poi ti rendi conto che ciò che ti circonda sta lentamente scomparendo: le luci verdi scandiscono il conto alla rovescia delle loro vite da adolescenti sulla lunga strada; il tuo caffè è finito (solo una piccola tazza insapore); orologio da parete arbitrario e individualista; Il suicidio rock ‘n’ roll inizia a entrare, dammi le mani così pulirò i residui di ricordi sparsi sulle tue labbra cariche di ansia. Vi racconterò la notizia trionfante di un uomo che è riuscito a vincere il tempo ed è diventato un amante così disposto a colmare la sua assenza, finché il tempo non lo ha portato via senza più nulla. E continuerò a prendermi cura di te anche se la tua sigaretta si è trasformata in cenere.