Il bibliotecario francese: cap. VII parte seconda
Adriana capiva che la sua cara amica era soltanto preoccupata per lei, ma a volte si sentiva soffocata da tante premure. Secondo Alberta e Nico non riusciva, o meglio, non era disposta a vedere che tra lei e Trent le cose non andavano esattamente a meraviglia. Nemmeno quando il pensiero dell'infermiera haitiana la faceva stare male voleva guardare in faccia la realtà. Vero era che spesso Trent l'aveva rimproverata per colpe non sue e lo stesso aveva iniziato a fare con Nico, ma preferiva ritenere tale attitudine una mera conseguenza del carico di responsabilità di cui il supervisore era gravato. Di quando in quando era aspro anche con altri infermieri senza che questi gliene dessero motivo, dopotutto, quindi non poteva trattarsi di nulla di personale nei suoi confronti. Adriana aveva convinto se stessa che Alberta si sbagliava, che era soltanto prevenuta nei confronti di Trent, che doveva trattarsi della classica paura dell'incontro tra culture distanti quanto il Portogallo e gli Stati Uniti. Alberta amava molto i suoi cari ragazzi, quindi era logico che temesse di vederli soffrire, allarmandosi a ogni soffio di venticello. Ma ora si sarebbe ricreduta, e anche Nico, quando una volta tornata dall'incontro con Trent avrebbe detto loro che si erano fidanzati e magari avrebbero presto organizzato il loro matrimonio. Già, poichè l'appuntamento con il medico non poteva che condurre al lieto fine, ne era certa. Tutti sarebbero stati felici. Tranne una persona, forse, ma non certo per l'amore perduto: la frivola e inetta infermiera haitiana. Adriana non era però una sfasciacoppie: se Trent avesse sia pure una sola volta accennato a Malinka come alla sua ragazza, non si sarebbe certo fatta illusioni, non avrebbe perso la testa sognando un futuro assieme a un uomo impegnato, sia pure con la donna sbagliata. Ma nè lei nè nessuno all'Arcoiris avevano mai neppure visto il supervisore e l'infermiera haitiana in atteggimento tenero da far presupporre un legame che andasse oltre una vaga simpatia da parte del medico. Nè il fare apertamente civettuolo di Malinka era tale da far presupporre una spiccata preferenza di quest'ultima proprio per Trent, anche se Adriana riteneva impossibile che qualsiasi ragazza non ne fosse particolarmente colpita. L'haitiana aveva infatti civettato anche con il neurologo e l'ortopedico del Centro, durante le rare volte che l'orario di turno del suo gruppo infermieristico aveva coinciso con quello dei due specialisti. Ci avrebbe provato perfino con Podger, il direttore sanitario, non fosse che il carattere decisamente scorbutico di quest'ultimo avrebbe mantenuto a debita distanza perfino una sfacciataggine peggiore della sua. Malinka sembrava il tipo di ragazza in cerca di un uomo qualsiasi purchè dalla posizione sociale elevata, dunque nessuno sospettava un legame affettivo dell'infermiera haitiana con un determinato medico in particolare. O meglio, nessuno tranne Nico e Alberta. Adriana, invece, innamorata ciecamente del supervisore al punto di rifiutarsi a sospettare perfino davanti alle evidenti attibuzioni di colpa che il medico affibbiava a lei, a Nico o ad altri per scagionarne Malinka, preferiva credere che suo fratello e la tata si fossero lasciati prendere da inutili ansietà. La chiacchierata nello studio di Trent aveva spazzato via tutte le grigie nubi, il suo sguardo l“aveva fatta sciogliere e il suo bacio l“aveva fatta volare alto. E così avrebbe vissuto per sempre. Chiuse gli occhi, respirando a fondo l“aria pulita e salmastra, con un venticello soave che le accarezzava il viso. Da lì a poco Trent sarebbe arrivato. Ritornò col pensiero al momento in cui le aveva preso la mano, l“aveva tenuta tra le braccia e l“aveva baciata. Si sentì felice come gli usignoli che ogni mattina cantavano appollaiati sugli alberi del giardino di casa, a Lisbona, o della tenuta nella regione dell'Algarve o della magnifica villa a Madeira che i coniugi Mascarenhas avevano comprato una decina di anni prima. La meravigliosa regione dell“Algarve e la favolosa isola di Madeira, i cui paesaggi non avevano nulla da invidiare alle spiagge di Habanita. Sicuramente, presto vi sarebbe tornata con Trent, che avrebbe amato quei luoghi. Ma a proposito, dov'era lui? Quanto ci avrebbe messo a raggiungerla? Adriana, immersa nel mondo dei sogni, aveva perso la nozione del tempo e non avrebbe saputo dire da quanto oramai lo stesse aspettando.
Posti online in cui "Il bibliotecario francese" si trova:
1)camTV, in cui avevo pubblicato anni fa un'edizione precedente
2)publish0x
3)blurt (al momento fino alla seconda parte del cap. VI)
Ps.: immagine Pixabay 100% free (https://pixabay.com/es/illustrations/playa-bote-cuadro-para%c3%adso-palma-1110498/)
Thank you, friend!
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Insomma sto Trent non mi sta simpatico ahahahahah!
Hahahaha, questo significa che i miei lettori trovano la storia interessante e non può che farmi piacere. Vedi com'è: in quei tropici, così come negli scacchi, nulla è quel che sembra, ma nulla, proprio nulla, hahahaha!