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in Italy4 days ago

Sbirciata in un campo di calcetto, ovvero...IL RETROCASA ALLO SCOPERTO CAP. XXIV, in diretta dalle MARZOLINISSIME STORIE DAL TRENTESIMO SECOLO

In seguito a millemila peripezie nelle quali a Marco Proietti era spesso capitato di dormire sotto lo stellato, il giramondo a piedi era bene o male riuscito ad arrivare nei pressi di Bonn. Dove Marco si sarebbe ritrovato ben presto a mal partito, ove non gli fosse riuscito di trovarsi un tetto sulla testa, dato il freddo becco uso pervadere la signorile citta tedesca durante tutte le stagioni. In estate, la temperatura massima non superava i 22 gradi, ma di giorno. Di notte, niente da fare: la temperatura scendeva senza pietà. S'era alla fine di agosto e in un anno particolarmente fresco quale l'attuale, le minime notturne non oltrepassavano i dieci gradi. Marco non desiderava tornare indietro, ma qualora non vi fosse stato verso di trovare un tetto sulla testa, non gli sarebbe restata altra scelta che tornare in Italia e anzichè spingersi verso il nord Europa, magari virare per Spagna e Portogallo, oppure ancora Grecia, pur di continuare a vivere da giramondo a piedi. Però stavolta meglio dirigersi a paesi meno freddi, anche se nel sud dell'Europa, alle soglie del quarto millennio, La settimana del Baratto si rivelava pressochè impossibile. La presente aggravante della situazione di Marco nei pressi di Bonn consisteva nel fatto di essersi inoltrato in aperta campagna a botta di camminare mentre rimuginava sul suo passato. In città riusciva a mangiare senza spendere i suoi pochi risparmi, offrendosi come lavapiatti in tutti i bar e ristoranti che gli capitavano sotto tiro, spesso in cambio degli avanzi che altrimento sarebbero finiti nell'immondizia. E a dormire, quando andava bene, nei dormitori pubblici e ove non ve n'erano, nelle vetture dei treni abbandonati delle principali città. Qualche barista o ristoratore più generoso gli offriva alimenti intatti e freschi, ma nel trentesimo secolo, si sapeva, la generosità rappresentava una perla sempre più rara. Il peggior periodo, in cui se l'era passata nuovamente rovistando tra l'immondizia pubblica come quando, anni avanti, aveva seriamente rischiato di diventare un senzatetto, gli era capitato in Lombardia. Marco s'era ritrovato davanti a una regione ostile: incredibilmente, nessun barista, nessun ristoratore, nessun gestore di qualsiasi pizzeria o altro servizio di catering aveva bisogno di una mano in più in cucina che gli costasse unicamente gli avanzi. Che i proprietari preferivano riservare ai gatti randagi piuttosto che a lui, s'era accorto. Qualcuno di loro, tra l'altro, convinto che Marco si fosse allontanato tanto da non riuscire ad ascoltare, aveva commentato con il suo socio che preferiva di gran lunga averci in giro per i locali un extracomunitario clandestino piuttosto che uno di quelli. Dove ovviamente per uno di quelli intendeva un italiano proveniente da Roma in giù. Era infatti l'accento spiccatamente romano a tradire Marco.
-Ma sei matto?- aveva risposto il socio. -Preferisci dunque rischiare seri guai con la legge?
-Ma di quali seri guai con la legge parli? Lo sai pure tu, che ho un accordo coi finanzieri. È fin troppo facile comprarli, loro, lo sai.
-Si, ma con quello quantomeno andavi sul sicuro. È italiano.
-Un romano italiano? Da Roma in giù sono peggio dei magrebini. E non li voglio vedere nemmeno dipinti sulla parete.
-Pensa allora se tua figlia si piglierà un romano, quando cresce...
-Li ammazzerei tutti e due...
Marco fece un'alzata di spalle. Era preparato ad affrontare episodi di razzismo nel nord-ovest italiano. Suo padre da giovane, prima di sposarsi, aveva trascorso all'incirca sei mesi da magazziniere in una fabbrica milanese e in famiglia ne aveva raccontate di tutti i colori riguardo a tal periodo. Nella famigerata occasione, Marco aveva potuto ascoltare parola per parola del proprietario di quell'esercizio commerciale grazie al suo udito particolarmente fino e aguzzo, caratteristica che, ancora non sapeva, gli sarebbe tornata di parecchio preziosa in futuro. Una volta varcata la frontiera con la Svizzera, Marco era però considerato soltanto un italiano e basta. Per alcuni un italiano particolamente coraggioso e intraprendente, un vero globetrotter che se la cavava con l'inglese come meglio poteva al di là della Svizzera italiana. Gli episodi razzisti oltre i confini italiani erano rivolti a tutti i sudeuropei indifferentemente, senza distinzione di provenienze regionali. Dove non era gradito un romano, un sardo, un siciliano, non lo era neppure un lombardo o un veneto, tanto quanto uno spagnolo o un greco. In ogni caso, una volta all'estero, gli episodi di ostilità razzista non si erano rivelati frequenti. Spesso e ben volentieri, la voglia di lavorare instancabilmente e la salute di ferro che glielo permetteva, costituivano un lasciapassare, un ottimo biglietto da visita, oltre al fatto di potersela cavare con l'inglese, sia pure a livelli distanti dal madrelingua. Ora, però, in campagna come si faceva? Dove trovare locali nei quali offrire la propria manodopera in cambio di cibo e se andava bene, pure un angolo in cui sistemarsi con il suo zaino per dormire, sia pure nel pavimento? Vi erano soltanto case e campi, campi e case, tra l'altro distanti una dall'altra. Prima di arrendersi e tornare indietro, Marco si fece coraggio per andare a bussare a qualche porta per chiedere se vi fosse un ristorante o un bar nel quale offrirsi come lavapiatti o per spazzare o entrambe le mansioni. Avvicinandosi a una villa, intravide a poca distanza dal retro di quest'ultima una curiosa e gigantesca costruzione a metà strada tra un rudere e un capannone. Incuriosito, avanzò. Le finestre del lato capannone erano aperte. Alcune davano su un campo di calcetto. Erano situate alquanto in alto, tanto che un uomo di qualche decina di centimetri più basso di Marco non sarebbe riuscito a guardar dentro. Ma Marco quasi toccava il metro e novanta. C'era un folto gruppo di adolescenti, alcuni dei quali si stavano preparando per giocare. A un'estremità del campo, una ragazza di evidenti origini asiatiche faceva da arbitro. Indossava una tutina bianconera con maglietta a mezza manica e shorts che tanto ricordavano una squadra di calcio esistente tra il ventesimo e il ventunesimo secolo, che oramai figurava, così come l'intero sport calcistico, soltanto nei libri di storia sin dal ventiseiesimo secolo. Marco, che oltre all'udito aguzzo vantava pure una vista altrettanto aguzza, riuscì a distinguere nitidamente i bei lineamenti della ragazza e i suoi lunghi capelli, sia pure in lontananza. Gli ricordò vagamente Valentina e sospirò tristemente. Per quanto asiatica, la giovinetta le somigliava: snella, esile, dai bei capelli lisci e lunghi e un viso sottile dai lineamenti armoniosi e delicati. Incredibile: il ricordo del suo antico amore platonico lo perseguitava pure a migliaia di chilometri dall'Italia. A un certo punto, la ragazza fece un cenno con il pollice destro della mano, che poteva significare che mancava soltanto più un minuto per iniziare a giocare. O forse stava invitando le squadre di calcetto a entrare in campo.

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Immagine creata con Bing (gesto deportivo de un árbitro en una tabla de fútbol sala)

Fosse come fosse, Marco pensò che forse era davvero il caso di tornare sui suoi passi. Ma nel voltarsi si ritrovò davanti a un uomo con una barba grigia ben folta, di stazza simile alla sua e nell'apparenza di qualche anno più grande di lui, che lo fissava.
-Sorry, I didn't want to bother, believe me...I'm only looking for a place to get a cleaning job. I'm experienced and don't fear to work very hard...- balbettò Marco, mentre si lambiccava il cervello per trovare una giustificazione plausibile. -Sorry, I don't speak German*-, subito aggiunse, nella fervida speranza che l'uomo non parlasse unicamente il tedesco.
Le eccentriche e marzoline avventure di Marco continuano...

Disclaimer: immagine creata con bing.com (intelligenza artificiale) per seguire le regole del concorso Digitaly crea un'immagine (attraverso l'uso della IA). Quanto al testo, invece, è farina del mio sacco.

https://www.bing.com/images/create

Disclaimer in English: image created with bing.com (artificial intelligence) to follow the rules of the Digitaly competition create an image (through the use of AI). The text, on the other hand, is all my own work.

https://www.bing.com/images/create

Disclaimer en español: imagen realizada con bing.com (inteligencia artificial) para seguir las reglas del concurso Digitaly crear una imagen (mediante el uso de IA). En cambio, el texto es toda cosecha mía.

*Traduzione del discorso di Marco, ove servisse: Mi scusi, non intendevo disturbare, mi creda...Sto solo cercando un posto dove trovare un lavoro nelle pulizie. Ho esperienza e non temo di lavorare molto duro...Mi scusi, non parlo tedesco...

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 2 days ago 

What happens next? 😂 I really feel sad for him when he saw the asian girl and thought about Valentina. 😂😂 I'm curious about this Valentina...How could she not like Marco😂 Does she have a backstory??

I wonder who this German guy could be… perhaps a retired wanderer, once a globetrotter on foot?😂

 2 days ago 

Did you forget the previous chapters of my e-book STORIE DAL TRENTESIMO SECOLO?😂 Valentina is the fiancée of his best friend Akim😂. Valentina and Akim are of the same age (Marco is at least 15 years older, but this isn't a true matter). Read here😂:
https://steemit.com/hive-184714/@pousinha/7luvhh-contest-crea-un-immagine
and here😂:
https://steemit.com/hive-184714/@pousinha/3nwn5u-contest-crea-un-immagine
Valentina is graduated, she is a teacher in a High School, as Marco is almost a homeless, unemployed and only counts on primary school. So he is too ashamed to declare his love for Valentina. He also noticed his best friend Akim loves Valentina nd perceives Akim is right for her. Above all, Valentina and Akim are both true Christians and share the same faith, while Marco is an atheist, as I explained in the first globetrotter chapter here:
https://steemit.com/hive-184714/@pousinha/3ccyf8-contest-crea-un-immagine
...maybe the guy isn't German...but no spoiler😂😂😂😂

 2 days ago 

I know that Valentina is engaged with Akim but engagements don't always lead to marriage🤭 maybe or maybe not😂
Yes, I remembered he's an atheist. But this is only Marco's point of view, who knows what Valentina really wants? I think I should read the previous chapters first 😂😂

I'll get back to you😅

 2 days ago (edited)

Believe me: Valentina truly loves Akim😂😂😂😂
Well, apart of laughing, the Bible says to not get unequally yoked. As Valentina is a Christian, she strongly prefers to marry another Christian and the same thinks Akim. It easily become a burden when a married couple doesn't share the most important in one's life, that means one's faith. And in any way, Valentina and Akim are perfect one for another😂.

 15 hours ago 

What happens next after this: 😄https://steemit.com/hive-184714/@pousinha/3nwn5u-contest-crea-un-immagine

It seemed like Valentina really is in love with Akim 😅 No chance with Marco😂 🤭

Yes, one of the fundamentals - to not be unequally yoked with unbelievers. Although there were some who managed but it wasn't always an easy battle.

Valentina and Akim are perfect one for another😂

Now, I'm fully convinced! 😂


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 4 days ago 

Thank you!