Ricordi di una Pistoia by Night....
Quando sono stata in Toscana per una questione anche di tempo ho avuto la fortuna di visitare qualche città alla sera o nel dopo cena e una di queste è stata proprio Pistoia e devo dire che ogni città alla notte Ha una faccia diversa da quella del giorno perché la si può ammirare meglio e diciamo più libera dai turisti.
Diciamo che consiglio a tutti di visitare le nostre belle città d'Italia anche alla sera perché danno sicuramente delle sensazioni diverse.
Città della pietra incantata, città delle larghe strade ,delle chiese queste sono solo alcuni delle frasi più celebri con cui poi scrittori hanno descritto la città di Pistoia.
Il nome Pistoia deriva da Pistorium ovvero panettiere o fornaio secondo una leggenda il fondatore della città ha scelto questo luogo, perchè catturato dalla grande fertilità dei suoi terreni, ancora oggi questa zona è uno dei luoghi più importanti del vivaismo italiano.
Pistoia in passato è stata capitale Italiana della cultura è da sempre un'incrocio di antichi cammini di pellegrinaggio europei ma uno dei primi posti da visitare in città e sicuramente La fortezza di Santa Barbara a sud-est rispetto alle mura cittadine di origini trecentesche con Cosimo I dei Medici a voler la sua costruzione Nel 500.
Una delle piazze più caratteristiche è senza dubbio Piazza del Duomo caratterizzate dei principali edifici che qui per secoli sono stati simbolo della vita politica e religiosa ,Palazzo Comunale, il palazzo Pretorio, la cattedrale di San Zeno con una splendida Madonna con il bambino di della Robbia, il palazzo dei Vescovi, il battistero e la spettacolare Torre campanaria,ma tra le opere d'arte secondo me più famose della città di Pistoia c'è senza dubbio il fregio Robbiano in terracotta dell'ospedale del ceppo antico, ospedale di Pistoia fondato nel XIII secolo.
Pistoia è ricca di numerose e simpatiche leggende ad esempio via Abbi pazienza secondo la leggenda poco credibile e una tesi medievale prenderebbe il nome da un sicario che dopo aver accoltellato un tizio per sbaglio, gli avrebbe rivolto un beffardo "Abbi pazienza", altra leggenda riguarda la famosa congrega dei pagliosi che si riuniva presso l'oratorio di Santi Giusto e Lucia e li la via prese il nome del "Il Vicolo del Fiasco" nome della congrega deriverebbe dal fiasco del vino che ognuno portava con sé e che rendeva le riunioni probabilmente un po' allegre.
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