Il primo viaggiatore: esattamente 700 anni fa moriva Marco Polo, un mercante "sui generis"

in Italy10 months ago

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Oggi, il 9 gennaio 1324 si ricorda Marco Polo, a esattamente settecento anni dalla sua morte. Sì, egli si spense proprio oggi e non l'8 gennaio, come in passato si dedusse da alcuni documenti. Lo afferma Ermanno Orlando nel suo libro: "Le Venezie di Marco Polo". Lo studioso e ricercatore presso la celebre Università “Ca’ Foscari” di Venezia, racconta che il celebre mercante, dopo tanti viaggi e altrettante avventure, morì a Venezia, nella sua camera da letto, non dopo aver dettato le sue ultime volontà, dal momento che era ancora pienamente in possesso delle sue facoltà mentali, seppur molto debilitato e stanco. Possiamo immaginare l'atmosfera di casa sua in quei momenti, mentre alla debole luce delle candele la moglie, le figlie e i servi si aggiravano per le stanze in silenzio e con cautela, cercando di non disturbare.

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Aveva chiesto di essere sepolto insieme al padre Nicolò, nell'arca di famiglia che egli stesso aveva fatto realizzare in pietra scolpita per il genitore e posta all'interno della chiesa benedettina di San Lorenzo, a Venezia. Purtroppo l'arrivi delle truppe napoleoniche e la distruzione dell'intero complesso monastico, di cui la chiesa faceva parte, causò la perdita dell'arca e dei resti di Marco Polo: un ennesimo sfregio che l'Italia subì per mano delle milizie di Bonaparte.

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Che cosa rende speciale questo personaggio? Marco Polo era un mercante che come tanti altri suoi “colleghi” aveva fatto molti viaggi in terre lontane, scoprendo, magari, nuovi percorsi. Ma anziché limitarsi a tradurre i suoi viaggi in libri contabili e in profitti, decise di riportare su un libro il racconto di ciò che aveva visto e vissuto, andando controcorrente rispetto alla mentalità dei suoi contemporanei veneziani, sempre indaffarati e pronti a rimettersi in viaggio, poco propensi a perdere tempo con i racconti e ancor meno inclini alla glorificazione delle imprese individuali.

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Come narra Ermanno Orlando, Marco Polo era diverso: si racconta addirittura che in punto di morte rifiutò di ritrattare quanto scritto, dal momento che i veneziani consideravano le sue come inverosimili e esagerate affermazioni, e che, per di più, dichiarò che egli aveva riferito solo una minima parte di ciò che aveva davvero visto in oriente.

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Se è difficile verificare l'effettiva veridicità dei suoi racconti, non si può negare che a settecento anni dalla morte noi tutti ricordiamo Marco Polo perchè ci ha lasciato un dettagliato resoconto dei suoi viaggi, dando vita a un vero e proprio genere letterario e ispirando molti celebri viaggiatori ed esploratori che vissero dopo di lui, come, ad esempio, Cristoforo Colombo.

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Considero Marco Polo un precursore dell'antropologia culturale, perchè non si limitò a fare affari, ma si pose con un atteggiamento di curiosità e di interesse teso a cogliere le differenze e le somiglianze tra la sua cultura e quella delle popolazioni con la quale entrava in contatto e che osservava intenzionalmente e obiettivamente, privo di pregiudizi.
Ecco, quindi, che il suo resoconto metteva in discussione molte credenze e stereotipi relativamente allo stile di vita e alla mentalità dei popoli asiatici, che si erano diffusi tra gli europei e di cui essi erano certi. “Il Milione” resta ancora oggi una rara testimonianza dell'Asia medievale oggi a nostra disposizione. Egli, quindi non si dedicava solo a ciò che era utile e funzionale alla sua condizione economica, ma era desideroso di ampliare gli orizzonti della propria conoscenza e poi di tramandare ai posteri ciò che aveva appreso.

Il teatro, il cinema, la televisione, la letteratura, il fumetto: moltissimi prodotti culturali nel corso degli anni hanno reso omaggio a quest'uomo intraprendente, che, attraverso le sue parole, ha consentito a moltissime persone di viaggiare lungo la mitica via della seta, quando ancora i mass media non esistevano e la gente non aveva la benché minima idea di quali meraviglie, realizzate dalla natura o dagli esseri umani, esistessero a molti chilometri di distanza; egli le vide, ma volle, inoltre, condividerle e questo suscitò stupore, ma anche incredulità, qualche volta ilarità, soprattutto tra i suoi contemporanei.

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Però noi, uomini e donne del ventunesimo secolo che non torniamo mai da un viaggio senza moltissime foto, qualche souvenir e, soprattutto, tanti racconti, ne siamo gli eredi.

E a proposito di opere ispirate a Marco Polo e al suo affascinante libro, ogni tanto leggo con molto piacere la parodia a fumetti de "Il Milione", sceneggiata da Guido Martina e magistralmente disegnata da Romano Scarpa, che vede come protagonisti Paperon De'Paperoni nelle vesti di Matteo Polo e del Gran Khan e di Paperino in quelle di Marco Polo. Un capolavoro senza tempo, efficace nell'introdurre i più piccoli alla conoscenza di questo importante personaggio storico e divertente anche per gli adulti, sopratutto per come sono state intepretate le vicende narrate nel libro.

Fonti:
Ermanno Orlando, “Le Venezie di Marco Polo. Storia di un mercante e delle sue città”
https://it.wikipedia.org/

Grazie per aver letto a presto!!


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 10 months ago 

Bellissimo il tuo libro di Marco Polo!
Hai ragione è stato un personaggio storico importantissimo e grazie al suo libro abbiamo imparato tante cose!

grazie per il commento

grazie Roby

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