Ragazze da sogno - Dream girls [MULTILANGUAGE]
Jasmine Paolini, Peter Menzel, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons
L'ULTIMA VOLTA 11 ANNI FA |
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In attesa che Jannik Sinner e gli altri compagni di squadra agli "ordini" di Filippo Volandri scendano in campo per difendere il titolo conquistato l'anno scorso, arrivano ottime notizie dalle ragazze del tennis azzurro, capaci di portarsi a casa ieri sera la Billie Jean King Cup, l'equivalente della Coppa Davis in versione femminile.
Le nostre campionesse ci erano andate vicino già l'anno scorso, quando erano state costrette ad arrendersi alle canadesi in finale. La cosa aveva così impedito il concretizzarsi di una storica doppietta azzurra, con l'ultima vittoria italiana, in quella che fino al 2020 era conosciuta come Fed Cup, rimasta iscritta agli annali del 2013.
Da quel momento in poi, fino alla brillante partecipazione del 2023 accennata qualche riga più in alto, si erano sperimentate poche luci e molte ombre, che avevano fatto precipitare il nostro movimento femminile alla soglia della Serie C.
Un'immagine della cerimonia di apertura della Fed Cup del 2013. Assaf Yekuel, CC BY-SA 3.0, da Wikimedia Commons
Decisiva nella crescita delle ultime stagioni, l'esplosione di Jasmine Paolini, attuale numero 4 delle classifiche mondiali, ma anche l'intesa nel doppio con la trentaseienne Sara Errani, già presente come singolarista nella squadra campione undici anni fa e in coppia con la quale la nostra tennista di punta ha conquistato la medaglia d'oro alle ultime Olimpiadi di Parigi.
In quanto finalista della passata edizione, l'Italia è giunta alla fase finale di Malaga senza passare dalle qualificazioni. Le regole del torneo prevedono infatti che la vincente e la seconda classificata dell'anno precedente possano cominciare a competere direttamente dai turni caldi, insieme al Paese ospitante e ad un'altra squadra scelta dall'organizzazione.
Per di più, le nostre erano state inserite come testa di serie numero due nel torneo, cosa che ha permesso loro di ricevere un bye al primo turno e scendere in campo direttamente nei quarti di finale, ma le cose tuttavia erano partite da subito in salita, con Elisabetta Cocciaretto, numero 54 WTA, battuta a sorpresa nel primo singolare dalla giapponese Ena Shibahara (135).
Sara Errani (in alto) e Jasmine Paolini, oro olimpico nel doppio alle Olimpiadi del 2024. Like tears in rain, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons
Jasmine Paolini era riuscita a riequilibrare il punteggio sbarazzandosi in due set della ben più temibile numero 56, Moyuka Uchijima e le due campionesse olimpiche avevano completato l'opera ottenendo in poco più di un'ora (6-3, 6-4) il punto decisivo nel doppio contro la coppia Aoyama-Hozumi.
Pochi minuti prima del via alla semifinale con la Polonia, la capitana azzurra, Tathiana Garbin, sorprendeva tutti mandando in campo l'esordiente (in singolare) Lucia Bronzetti, al posto della deludente Cocciaretto, nella sfida tra numeri due con Magda Linette.
E i fatti le hanno dato ragione, perché la venticinquenne riminese ha sfoderato una prestazione da urlo, portando avanti l'Italia grazie ad una clamorosa vittoria ottenuta in due set (6-4 7-6). Questa volta è toccato a Jasmine Paolini arrendersi di fronte alla numero 2 del mondo, Iga Swiatek, ma la versiliese si è presa la rivincita ancora una volta nel doppio con Sara Errani, battendo in due set la coppia Swiatek-Kawa.
Si è così arrivati alla finale contro la sorprendente Slovacchia, nella quale sono bastati i due singolari per consegnare alla nostra squadra la vittoria del trofeo e l'assegnazione delle iconiche Billie Blue Jackets.
La capitana azzurra, Tathiana Garbin (a destra), durante una fase della Billie Jean King Cup del 2021. Nuță Lucian from Cluj-Napoca, Romania, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons
Gli attesi successi di Lucia Bronzetti e Jasmine Paolini, ottenuti rispettivamente contro Viktoria Hruncakova e Rebecca Sramkova hanno reso superflua infatti la disputa del doppio e restituito alle nostre ragazze quella gioia sfumata all'ultimo atto dodici mesi prima.
Il torneo ha raccolto un ottimo successo di pubblico, se si considerano i quasi 35mila spettatori complessivi assiepati sulle tribune di Malaga e il "tutto esaurito" raggiunto in molte delle sfide in programma.
Inoltre, con più di nove milioni e mezzo di euro di premi, raggiunti grazie anche alle ricche sponsorizzazioni, il montepremi finale si è rivelato addirittura superiore a quello della Coppa Davis, sceso quest'anno a circa 8.
La squadra italiana porterà a casa un assegno da 2,4 milioni, stessa cifra che toccherà al team in grado di alzare la Coppa Davis. Che sia la volta buona per una storica doppietta azzurra?
Statemi bene, alla prossima!
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