Play-out [MULTILANGUAGE]
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I PRIMI FRUTTI AMARI |
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A novanta minuti dal termine della cosiddetta "Fase campionato" della Champions League, il calcio italiano faceva registrare un risultato talmente positivo da risultare persino insperato anche ai più ottimisti, con tre squadre della Serie A, Inter, Milan ed Atalanta, posizionate tra le prime otto.
L'ultimo turno si è tuttavia rivelato disastroso per il movimento tricolore: il Milan è stato inaspettatamente sconfitto a Zagabria dalla Dinamo di Fabio Cannavaro, virtualmente già eliminata, l'Atalanta è finita beffardamente nona dopo il pareggio di Barcellona e la Juventus ha chiuso con una sconfitta casalinga la sfida al Benfica, occupando un poco lusinghiero ventesimo posto finale.
Nonostante ciò, i sorteggi per i play-off erano sembrati benevoli con le nostre rappresentanti. Gasperini e i suoi, in virtù della miglior posizione, avevano pescato il modesto Bruges mentre ai rossoneri e alla Signora era stato evitato lo scontro fratricida (che col senno di poi ne avrebbe qualificata almeno una agli ottavi di finale), riservando loro due abbordabili formazioni olandesi.
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Purtroppo nulla è andato secondo i piani e questo turno aggiuntivo della Coppa dalle grandi orecchie si è rivelato uno dei più disastrosi della storia del calcio italiano, con tre cocenti ed inappellabili eliminazioni ed una mazzata senza precedenti al ranking UEFA stagionale.
La sorpresa più grossa è stata quella che ha riguardato l'Atalanta, vincitrice della scorsa Europa League e data da tutti, me compreso, con un piede e mezzo agli ottavi di finale già dal giorno dei sorteggi. A dimostrazione di quanto affascinante sia il calcio quando giocato senza condizionamenti, la Dea ha invece rimediato, dopo quella di misura patita in Belgio, una sconfitta ancora più netta e pesante tra le mura amiche (1-3).
Malissimo anche il Milan, che dopo aver perso a Rotterdam con il Feyenoord una settimana fa, ha letteralmente gettato alle ortiche la qualificazione in casa, nonostante la partita si fosse messa subito nel verso giusto già al primo minuto, con la rete di Santiago Giménez ad annullare la sconfitta olandese.
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Un mix di occasioni sprecate e vere e proprie follie sportive, come il secondo cartellino rimediato da Theo Hernandez per simulazione, hanno completato una delle frittate più inattese degli ultimi anni: il Feyenoord occupa la quarta posizione nel campionato olandese, è guidato da un allenatore ad interim e dallo scorso dicembre ha vinto una sola partita.
Per di più, proprio al Milan, la squadra di Rotterdam aveva ceduto il suo centravanti titolare solo poche settimane fa, indebolendo ulteriormente la propria rosa. La sensazione è che i rossoneri abbiano letteralmente gettato via una qualificazione ampiamente alla loro portata.
Più equilibrato si presentava invece il playoff riguardante la Juventus, che avevo comunque pronosticato, forse più con il cuore che con la mente, leggermente favorita nel doppio confronto con il PSV. La squadra di Thiago Motta ha invece confermato il proprio status di creatura indecifrabile, in grado di vincere o perdere contro qualunque avversario.
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Pur forti del 2-1 ottenuto una settimana fa a Torino, i bianconeri sono riusciti ieri nell'impresa di rivitalizzare un PSV in decisa crisi di gioco e risultati, vanificando persino la rete di Weah giunta a poco più di venti minuti dal termine, che aveva riportato il risultato sull'uno a uno.
Sarebbe bastato resistere, magari effettuando qualche cambio che ridonasse un po' di brillantezza fisica alla squadra, ma il tecnico italo-brasiliano ha sbagliato completamente tutto ciò che poteva, tenendo fuori il miglior centrocampista (Thuram), ritardando incomprensibilmente l'uscita dal campo di elementi che palesemente non stavano in piedi (Koopmeiners) e togliendo l'unico (Conceição) in grado di regalare un briciolo di imprevedibilità all'attacco.
Un suicidio tattico, favorito anche da una buona dose di sfortuna, che ha privato la Signora del quarto difensore centrale in questa stagione (Renato Veiga, uscito dopo una manciata di minuti per un fastidio al polpaccio). Insomma, una "Caporetto" per il calcio italiano leggibile soltanto in due modi: coincidenze sfortunate o la maturazione dei frutti di un sistema votato all'autodistruzione e che ha come unico scopo quello di salvare una società amica dal fallimento.
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Wow! That's pretty bad.
Do all of the teams that lost in the play-off drop into the Europa League or is European football now over for all of those teams?
No, UEFA cancelled the 'relegation' from one cup to the other and, I say, better that way, I would not have endured another humiliation from a lower-middle team...