Sosteniamo la "Fondazione Ernesto Pellegrini Onlus": Ristorante Ruben

in #help7 years ago

Steemers, ciao a tutti!

Come avrete letto dal titolo oggi sono qua per parlarvi della Fondazione Ernesto Pellegrini ONLUS perchè ha colpito il mio cuore. Dal nome, capite subito che è stata creata dal noto imprenditore Italiano Ernesto Pellegrini, il quale, finanzia il tutto. Inoltre, con i suoi progetti, si collega al mio ambito.

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Ernesto Pellegrini

Ernesto Pellegrini è un imprenditore italiano, famoso per esser stato il presidente dell'Internazionale a partire dal 1984 fino al 1995. Nacque a Milano il 14 dicembre del 1940.

La sua carriera iniziò nella ditta Bianchi nel quale era inquadrato come contabile, successivamente passò a capocontabile e responsabile del servizio di ristorazione. Intuì così che le abitudini alimentari degli italiani erano in forte evoluzione e che ci sarebbe stato in quel settore un boom economico. Per questo, ragionando con mente imprenditoriale, nel 1965 fondò “l'Organizzazione Mense Pellegrini” che, oltre alla ristorazione collettiva, si occupò anche di buoni pasto, pulizie, servizi integrati e distribuzione automatica.
Nel dicembre del 2013 fonda la “Fondazione Ernesto Pellegrini ONLUS” che ha come obiettivo quello di aiutare le tante persone che si trovano in condizioni di temporanea difficoltà economica e sociale. Il Ristorante Ruben rappresenta l'avvio di questo progetto di sostegno.
Nel 2015 la “Pellegrini S.p.A.” e la “Pellegrini Catering Overseas S.A.” (azienda che opera in nazioni che hanno esigenze data la povertà come Angola, Camerun, Congo, Mozambico e Nigeria) hanno fatturato circa 500 milioni di euro contando un totale di 8500 dipendenti.

Inoltre, Ernesto Pellegrini ha conseguito diverse onoreficenze:

  • Cavaliere del lavoro nel 1990;
  • Il premio Ernst&Young “L’Imprenditore dell’Anno 2011” per la categoria Food & Services;
  • Ambrogino d'oro (onoreficenza conferita dal Comune di Milano) nel 2014.

Il Ristorante Ruben

Come vi ho detto prima il progetto della Fondazione a sostegno di chi si trova in situazioni temporanee di emergenza e di fragilità economiche e sociali parte con il Ristorante Ruben. Questo ristorante si trova a Milano, in via Gonin 52. Ruben è aperto dal lunedì al sabato dalle 18.45 alle 20.30 e riesce a servire fino a 400 coperti. Agli ospiti, il ristorante offre una sospensione momentanea dal bisogno, ma anche un momento di ricarica e di nuova motivazione attraverso:
Lo spazio: un ambiente curato, dove ci si possa sentire a casa, dove si possa mangiare anche con la propria famiglia. Un luogo dove ritrovare e ritrovarsi, dove riconoscersi.
Il tempo: vogliamo che vada oltre a quello strettamente necessario a consumare il pasto. La nostra prospettiva è quella dello stare insieme a tavola, di un momento dedicato alle relazioni umane e sociali.
La scelta: rispettiamo i gusti di tutti, per questo, come in tutti i ristoranti, anche da Ruben c’è la possibilità di scegliere. Ogni sera, infatti, proponiamo due menu diversi.
Il conto: grazie al contributo della Fondazione, il costo del pasto per ogni commensale è di 1 euro. Per i minori di 16 anni invece, il pasto è gratis.
Il ristorante Ruben é gestito dall’azienda Pellegrini.

Come diventare ospite

  1. Se ti trovi in un momento di difficoltà, rivolgiti al Centro di Ascolto più vicino che faccia parte delle Associazioni della Rete di Ruben e chiedi di poter accedere al Ristorante Ruben la sera.
  2. Nel colloquio presso il Centro di Ascolto potrai spiegare la tua situazione che verrà valutata dagli Operatori che decideranno la tua ammissibilità al Ristorante.
  3. Se sarai ammesso, il Centro di Ascolto ti indirizzerà presso il nostro ufficio di via Gonin, 52 dove riceverai una tessera valida 60 giorni, rinnovabile (in caso contrario, il Centro di Ascolto ti proporrà una soluzione idonea alle tue esigenze).
  4. Con la tessera potrai accedere al ristorante Ruben per cenare, al costo di 1 Euro, eventualmente insieme ai tuoi figli – se inferiori ai 16 anni. Gli altri adulti che vorrai segnalarci, invece, dovranno anche loro ricevere la loro tessera dopo il colloquio presso un Centro di Ascolto (SENZA LA TESSERA NON E’ POSSIBILE ACCEDERE AL RISTORANTE).
  5. La tessera è individuale, non cedibile, ma può essere rinnovata. Alla scadenza dei 60 giorni, prendi di nuovo contatto con il Centro d’Ascolto a cui ti eri rivolto in precedenza, che deciderà per l’eventuale rinnovo della tessera.

I destinatari

Ci sono persone che, pur animate dalla volontà di uscire dalla momentanea condizione di indigenza in cui si trovano, hanno bisogno di un aiuto, di una mano. È per loro che si impegna la Fondazione Ernesto Pellegrini ONLUS.
Tra queste persone può esserci:

  • Chi si è trovato improvvisamente fuori dal mondo produttivo perché ha perso il lavoro.
  • Chi, a seguito di una separazione o di un divorzio, ha perso la casa e si trova a dover pagare gli alimenti o l’assegno per il mantenimento della prole senza poter più provvedere al proprio sostentamento.
  • Chi lavora, ma non riesce comunque a portare avanti la famiglia: persone che fanno lavori saltuari o dispongono di un solo reddito al limite della sussistenza e hanno famiglie numerose o genitori a carico.
  • Ex detenuti che cercano di reinserirsi nella società.
  • Lavoratori stranieri, residenti in Italia, la cui situazione lavorativa ed economica si sia improvvisamente compromessa.
  • Stranieri in attesa del riconoscimento dello status di rifugiato che, inseriti in programmi di assistenza e accompagnamento, si trovino ancora in situazione di fragilità economica e sociale.
  • Parenti al seguito di malati ricoverati negli ospedali milanesi ma privi di mezzi economici sufficienti a provvedere alle necessità della trasferta.

L’impegno della fondazione

Dare un aiuto concreto a chi si trova in una situazione di temporanea difficoltà economica e sociale.
Questo impegno si realizza in tre fasi:

  • Accogliere chi si trova in un momento di difficoltà, di disagio e di fragilità per rispondere alle sue esigenze immediate salvaguardando la sua dignità e la sua personalità.
  • Sostenere la ripresa di queste persone con l’ascolto, la disponibilità e accompagnandole nella gestione e nel superamento dell’emergenza.
  • Promuovere il loro ritorno a pieno titolo nella società, favorendone il reinserimento nella struttura sociale a cui sentono di appartenere e che costituisce la loro identità.

Dedicato a Ruben

<Viveva nella nostra cascina alle porte di Milano uno straordinario personaggio di nome Ruben. Ho detto “viveva”, ma il termine non rende compiutamente il senso di appartenenza alla famiglia di un uomo che aveva lavorato (o “servito” come allora si diceva), per mio nonno, mio padre e infine per me e mio fratello. Non era solo un salariato, era di più: un simbolo della cascina, un’immagine del paesaggio.
Non aveva casa, dormiva nella stalla su un letto di paglia e il suo guardaroba era appeso a tre chiodi infissi nel muro.
Ruben era una persona particolare: sempre sereno e allegro, mai coinvolto nelle discussioni o nei litigi che nelle cascine erano frequenti. A tutti dava del tu, mentre a me, che ero un ragazzetto, dava del “lei” mettendomi in imbarazzo. Quando non lavorava, Ruben leggeva moltissimo, soprattutto libri di storia; si divertiva poi a far domande ai ragazzi di campagna e se qualcuno non sapeva rispondere lo apostrofava con un “ti te se gnurant”.
Il suo rito settimanale Ruben lo celebrava con il pranzo della domenica all’osteria mangiandosi un intero pollo arrosto innaffiato da un bottiglione di buon vino.
Il vino per lui, come per molti a quei tempi, era un amico insostituibile e consolatorio.
Ma Ruben era anche uomo di spirito e raffinata arguzia. Una domenica arrivò in cascina un suo nipote, con il vestito della festa, per chiedere allo zio in quale banca tenesse i suoi risparmi.
“Io non ho una banca – rispose Ruben – e i soldi li ho consegnati ai due osti di Morsenchio: vai a chiederli a loro”.
Il nipote, non rendendosi conto di essere stato preso per il bavero, fece il giro dei due osti sentendosi rispondere che lo zio i suoi risparmi li aveva “investiti” in polli e vino.
Agli inizi degli anni ’60, quando furono espropriati i terreni che avevamo in affitto, la cascina fu abbattuta e Ruben, rimasto senza il suo letto di paglia, fu costretto a sistemarsi in una baracca di legno senza riscaldamento.
Mi si stringeva il cuore a vederlo in quelle condizioni e mi ero riproposto, appena le mie finanze, allora scarse, me lo avessero consentito, di procurargli un letto caldo. Purtroppo non ho fatto in tempo perché un giorno, uscendo dal lavoro, acquistai un giornale della sera con un titolo agghiacciante: “Barbone muore assiderato nella sua baracca”. Era Ruben. Ho sempre sentito il dovere di ricordarlo e con lui tutti quelli che hanno vissuto di stenti, ma con dignità, accontentandosi senza lamentarsi di quel poco che la vita aveva loro riservato. E nel 2014 ci sono riuscito.>
Ernesto Pellegrini

Lettera del Presidente

<La Fondazione è per me un modo per ringraziare il buon Dio del tanto che ho avuto dalla vita.
E ho voluto farlo partendo da quello che so fare meglio: ristorare le persone, dar loro un momento di nutrimento e di conforto; due cose che, in questo tempo, mi sembrano particolarmente preziose.
La mia famiglia ha voluto che questa Fondazione portasse il mio nome. E io la ringrazio.
Anch’io ho voluto dedicare il primo frutto della Fondazione, il Ristorante, a una persona che, nella mia infanzia e nella mia gioventù, ha avuto per me una grande importanza: Ruben.
Ruben ha lavorato per tre generazioni della mia famiglia: i miei nonni, i miei genitori, per me e mio fratello. I miei erano ortolani, abitavamo in una cascina alle porte di Milano e Ruben viveva con noi. La sua casa era un angolo della stalla.
Quando negli anni Sessanta ci hanno tolto i terreni che avevamo in affitto e hanno abbattuto la nostra cascina, siamo stati costretti a trasferirci in città e Ruben si è ritrovato solo, in una baracca di fortuna. Io, che allora avevo vent’anni e non avevo possibilità economiche, mi ero riproposto di aiutarlo, ma purtroppo non ho fatto in tempo: un giorno d’inverno, infatti, sul giornale è comparsa la notizia che Ruben era morto di freddo nella sua baracca.
Ho sempre conservato nel mio cuore il ricordo di quell’uomo buono, gran lavoratore che non è riuscito ad affrontare un cambiamento forte, duro, che la realtà di quel periodo gli aveva imposto.
Ruben non sono riuscito ad aiutarlo.
Oggi vorrei, però, aiutare qualcuno dei tanti Ruben che, per una ragione o per l’altra, vivono il loro momento di difficoltà e di disagio.>
Ernesto Pellegrini.

Tutte queste informazioni derivano dal sito ufficiale della Fondazione e questo è il link di riferimento: http://www.fondazionepellegrinionlus.it

Bene, siamo giunti alla fine. Ma, tutto questo perchè?

Ve lo spiego subito. Dato che questa Fondazione mi sta particolarmente a cuore per quello che fa, ho deciso di dedicargli un post con l’obiettivo di raggiungere una buona cifra per poi donare tutto il ricavato in nome di tutta la Community di SteemPostItalia! Sostenendo in tal modo il tutto. A me sembra una buona idea dato che l’unione fa la forza, noi siamo in tanti e possiamo farcela!

Nel caso si raggiungesse una cifra ottimale le donazioni saranno addirittura due! La seconda sarà dedicata all’Associazione contro le mafie "Libera" fondata da Don Ciotti per il quale ho svolto delle attività di volontariato.

Ecco il sito di “Libera”: http://www.libera.it

Spero che anche voi condividiate l’idea e partecipiate alla donazione.

Documenterò la donazione con un video dimostrativo o con uno screenshot.

Grazie in anticipo a tutti e soprattutto a "thenightflier" che mi ha autorizzato a fare tutto ciò approvando la mia idea.

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Simone. (cocktails-world)

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Come non appoggiare un’iniziativa del genere? Complimenti e grazie per l’impegno che viene profuso per chi è meno fortunato.

seguimi troverai i miei post interessanti

really true @cocktails-world

ho votato tutti i tuoi post per favore ricambia

Conosco Ruben e anche le iniziative di Pellegrini. Sebbene possa sembrare un imprenditore "vecchio stampo", di anno in anno riesce sempre a stupire per lo stampo sempre più innovativo e "friendly" che cerca di dare alla sua (grande) impresa. Ti appoggio in pieno in questa iniziativa ;-)

grazie per l’impegno che viene profuso per chi è meno fortunato.