[Ita/Eng] Storia di un vero amore/Story of a true love
"Che te ridi regazzì? So' felice! Perché sei felice? C'ho la maglietta della Roma Ma non è che è falsa? Ma no, il numero l’ha cucito mia zia… E se te dico che la indosserai più di seicento volte? A me ne basterebbe una di partita". Poi, le parole del numero 16 della Roma: "Riguardando questa foto, che ormai conoscete tutti, mi rendo conto di quanto io sia stato fortunato, una fortuna mai data per scontata e per la quale non sarò mai abbastanza grato. È stato un viaggio lungo, intenso, sempre accompagnato dall’amore per questa squadra. Questa gratitudine non voglio lasciarla sospesa per aria, perché, mentre scrivo la parola grazie, non mi passano per la testa dei concetti astratti, ma dei ricordi e delle sensazioni, delle facce e delle voci. Permettetemi di ringraziare tutta la Roma che ho conosciuto: la famiglia Sensi, il presidente Pallotta". Parole non scontate, visto come si è concluso il suo rapporto con la Roma: "Tutte le donne e gli uomini che hanno lavorato e lavorano a Trigoria. Gli allenatori che mi hanno guidato, ognuno mi ha insegnato qualcosa di importante, nessuno escluso. Gli staff medici che si sono presi cura di me; Damiano (Stefanini, il suo fisioterapista mandato via due mesi fa, ndr), senza il quale le mie presenze con questa maglia sarebbero state sicuramente meno. I miei compagni, la parte più intima del mio lavoro: sono la mia famiglia. La quotidianità dello spogliatoio di Trigoria sarà quella che mi mancherà di più. Bruno (Conti, ndr), che ha visto in me qualcosa di speciale e mi ha portato in questo fantastico settore giovanile. È lì che, una mattina di agosto, ho incontrato Simone e Mancio (i suoi due migliori amici,ndr), che mi sono rimasti accanto finora e resteranno per tutta la vita. Grazie a Davide (Astori, ndr), anche lui accanto a me per tutta la vita. Grazie a Francesco. La fascia che ho indossato l’ho ricevuta dalle mani di un fratello, di un grande capitano e del calciatore più straordinario al quale io abbia mai visto indossare questa maglia. Non capita a tutti di giocare 16 anni accanto al proprio idolo. Riconsegno questa fascia, con rispetto, ad Alessandro. Un altro fratello che sono sicuro ne sia altrettanto degno. Grazie a papà e mamma per avermi cresciuto trasmettendomi due valori che sono ogni giorno con me: non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te stesso e dai una mano a chi è in difficoltà.
Grazie a Ostia, alla sua gente e al suo mare, che mi hanno svezzato da bambino, accompagnato da adolescente e riaccolto da adulto. Grazie anche a chi mi ha sopportato e supportato tra le mura di casa: senza Gaia, Olivia e Noah e soprattutto Sarah sarei la metà dell’uomo che sono oggi. Grazie ai tifosi della Roma, i miei tifosi. Mi permetto oggi di dire miei, perché l’amore che mi avete dato mi ha permesso di continuare ad essere in campo parte di voi. Siete stati la ragione per cui tante volte ho scelto di nuovo questa città. Domani sarà la seicentosedicesima volta in cui io considererò questa scelta, la scelta giusta. Il 26 maggio di qualche anno fa abbiamo vissuto una giornata dopo la quale pensavamo di non poter tornare a sorridere (il derby perso di Coppa Italia, ndr). Lo pensai anche io, finché non vidi il tatuaggio di un tifoso con scritto '27 maggio 2013, eppure il vento soffia ancora'. Non so a chi appartenesse questo tatuaggio, ma so che il vento ricomincerà a soffiare anche da questo 27 maggio. Mai come in questi giorni ho sentito il vostro affetto: mi ha travolto e mi ha riempito il cuore. Mai come in questi giorni vi ho visto così uniti per qualcosa. Ora, il regalo più grande che mi potete fare è mettere da parte la rabbia e tutti uniti ricominciare a soffiare per spingere l’unica cosa che ci sta a cuore, la cosa che viene prima di tutto e tutti, la Roma”. La curva lo ascolterà, avendo comunicato che domani tiferà per tutta la partita. La lettera si conclude così: "Nessuno mai vi amerà più di me", in riferimento ad un coro della curva. E poi la parola forse più importante: "Arrivederci". Tornerà, Daniele De Rossi. E il vento tornerà a soffiare ancora.
"What are you laughing at? I know happy! Why are you happy? I've got the Rome T-shirt But isn't that false? But no, my aunt has sewn the number ... And if I tell you that you will wear it more than six hundred times? It would be enough for me to have a match. "Then, the words of the number 16 of the Rome:" Looking back at this photo, which by now you all know, I realize how lucky I was, a fortune never taken for granted and for which I do not I'll never be grateful enough. It was a long, intense journey, always accompanied by love for this team. I do not want to leave this gratitude suspended in the air because, as I write the word thanks, abstract concepts do not come to my mind, but memories and feelings, faces and voices. Allow me to thank all the Rome that I met: the Sensi family, the Pallotta president ". Words that are not taken for granted, given how his relationship with Rome ended:" All the women and men who worked and work in Trigoria. The coaches who guided me, everyone taught me something important, without exception. The medical staff who took care of me; Damiano (Stefanini, his physiotherapist sent away two months ago, ed), without which my presence with this shirt would certainly have been less. My companions, the most intimate part of my job: I am my family. The everyday life of Trigoria's locker room will be the one I miss the most. Bruno (Conti, ed), who saw something special in me and brought me into this fantastic youth sector. It is there that, one August morning, I met Simone and Mancio (his two best friends, ed), who have stayed with me so far and will remain for life. Thanks to Davide (Astori, ed), he is next to me all my life. Thanks to Francesco. The band I wore I received from the hands of a brother, a great captain and the most extraordinary player I have ever seen wearing this shirt. Not everybody's playing 16 years next to their idol. I return this band, with respect, to Alessandro. Another brother that I'm sure is equally worthy of it. Thanks to dad and mom for raising me by transmitting two values that are with me every day: do not do to others what you would not want done to yourself and help those in need.
Thanks to Ostia, to his people and to his sea, who weaned me as a child, accompanied by a teenager and welcomed back as an adult. Thanks also to those who supported and supported me within the walls of my home: without Gaia, Olivia and Noah and above all Sarah, I would be half of the man I am today. Thanks to the Roma fans, my fans. I allow myself to say mine today, because the love you gave me allowed me to continue being a part of you. You have been the reason why I have chosen this city again and again. Tomorrow will be the sixteenth sixteenth time I will consider this choice, the right choice. On May 26, a few years ago we lived a day after which we thought we could not return to smile (the lost derby of the Italian Cup, ed). I thought so too, until I saw the tattoo of a fan with the words '27 May 2013, yet the wind is still blowing '. I don't know to whom this tattoo belonged, but I know that the wind will start blowing again from this May 27th. Never before have I felt your affection: it has overwhelmed me and filled my heart. Never before have I seen you so united for something. Now, the greatest gift you can give me is to put aside anger and all together start blowing again to push the only thing that is close to our heart, the thing that comes first and foremost, Rome. " The curve will listen to him, having announced that he will cheer for the whole match tomorrow. The letter concludes thus: "Nobody will ever love you more than me", in reference to a chorus of the curve. And then perhaps the most important word: "Goodbye". Daniele De Rossi will be back. And the wind will come back to blow again.
Questa è la commovente lettera che ha scritto una delle ultime vere bamdire del calcio ai suoi tifosi, al di la di qual sia la squadra per cui tu faccia il tifo non puoi che apprezzare ed amare certe cose, le empzioni quelle vere quelle che vanno oltre i soldi oltre i trofei, il rispetto e la vergona e la rabbia e la gioia tutti sentimenti che nel calcio moderno pochi giocatori provano ancora quindi io dico grazi grazie a DE ROSSI e grazie anche a tutti quelli che prima di lui hanno amato in modo viscerale i loro tifosi e la maglia che hanno indossato dico grazia ai vari DEL PIERO, ZANETTI, MALDINI, BERGOMI, BARESI, TOTTI, GERARD, HENRY, TERRY, YASHIN, ROGERIO CENI, GIGS, SHEARER, SCHOLES, KHAN, PUYOL, XAVI, INIESTA,
This is the moving letter that has written one of the last true football bamdirs to its fans, beyond which is the team for which you are rooting you cannot but appreciate and love certain things, the real ones those that go beyond the money beyond the trophies, the respect and the shame and the anger and the joy all feelings that in modern soccer few players try again so I say thank you to DE ROSSI and thanks also to all those who before him loved in a visceral way their fans and the jersey they wore I say to the various DEL PIERO, ZANETTI, MALDINI, BERGOMI, BARESI, TOTTI, GERARD, HENRY, TERRY, YASHIN, ROGERIO CENI, GIGS, SHEARER, SCHOLES, KHAN, PUYOL, XAVI, INIESTA ,
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