I vantaggi offerti dalle blockchain (parte 4): Beneficenza
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Un saluto a tutti,
oggi affronterò un applicazione della blockchain in uno dei punti più controversi che riguardano la nostra quotidianità.
Se ieri vi parlavo della politica come uno dei settori che scatenano le maggiori polemiche, oggi mi concentrerò sulla Beneficenza, un campo nel quale alcune ombre hanno spinto per dissuadere molte persone da operare buone azioni a causa dell'incertezza di come i fondi vengano impiegati.
Io stesso ammetto di essermi posto certe domande e aver cercato di tracciare i fondi di alcuni enti benefici, senza riuscirvi. In questi casi bisognerebbe fare affidamento sulla buona fede, ma con quello che si legge tutti i giorni è difficile restare indifferenti nel perseguire il proprio comportamento virtuoso.
I continui scandali legati a questo settore hanno fatto crollare la fiducia delle persone nel mondo del terzo settore, finendo per penalizzare doppiamente chi ha bisogno, che non riceve aiuto e vede il settore delle donazioni in costante calo.
Può davvero la blockchain porre rimedio a queste problematiche e restituire quel senso di sicurezza nella gestione di quei fondi che dovrebbero aiutare tante persone e non ingrassare le tasche di pochi malintenzionati?
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La risposta è certamente si e già molti enti benefici si stanno muovendo in questo senso.
Dispiace doverlo sottolineare, ma è proprio l'Italia uno dei paesi dove si percepisce il minor grado di fiducia nei confronti delle organizzazioni benefiche e questo perchè è la nazione dove si sono concentrati i maggiori scandali in tal senso.
Ecco perchè è proprio "il bel Paese" lo stato dove si registra la maggiore concentrazione di progetti legati al mondo della beneficienza basati sulla tecnologia blockchain.
Infatti i registri distribuiti, proprio per le proprie caratteristiche, permettono di tracciare ogni centesimo affidato alle associazioni benefiche tenendo traccia di ogni passaggio di denaro in modo tale da impedire ai malintenzionati di appropriarsene oppure che delle inefficienze nell'uso dei fondi possano vanificare la volontà dei donatori di compiere una buona azione.
Inoltre la blockchain permette in maniera drastica di ridurre i passaggi di mano dei fondi limitando al minimo i costi di trasferimento e azzerando la possibilità che l'intervento umano possa favorire episodi di corruzione, motivazione che purtroppo attualmente impedisce ai fondi di arrivare integri a destinazione.
Inoltre la mancanza di necessità di organizzare raccolte fondi, che per quanto gestite da volontari hanno pur sempre dei costi legati ai rimborsi spese e alla produzione di materiale pubblicitario, può permettere ai destinatari delle donazioni di ricevere delle cifre nette e non decurtate dei costi che si sommano nei vari livelli intermedi.
Altro punto a favore della blockchain è la possibilità di effettuare delle micro-donazioni senza dover rendere conto a nessuno; molto spesso si desiste dalla volontà di donare in quanto versare somme a due o più cifre potrebbe essere oneroso per una famiglia ed è una delle motivazioni del successo dietro alle donazioni tramite sms che permettono di donare un solo euro.
Immaginiamo adesso che con i registri distribuiti si possano donare anche 50 centesimi o meno e che a farlo sia un numero molto superiore di persone rispetto a quello che attualmente può permettersi di donare cifre superiori all'euro di cui prima: si potrebbero mettere insieme cifre enormi con pochissima fatica, incentivando tutti a farlo.
Inoltre potrebbero essere creati dei portali che raccolgono tutte queste organizzazioni di beneficenza spiegando i progetti a cui sono dedicate, in modo da pubblicizzarli in modo gratuito e diretto e permettendo loro di raccogliere i fondi in maniera immediata.
Quindi potremmo riassumere i vantaggi in punti cruciali:
- Trasparenza
- Tracciabilità dei fondi
- Pubblicità
- Riduzione dei costi
- Micro donazioni
Uno dei punti più controversi e che potrebbe rappresentare un limite allo stato attuale delle cose, è la necessità delle blockchain di utilizzare una criptovaluta per gestire i flussi monetari.
Questo mi porta a parlare dei due tipi di meccanismi attualmente esistenti alla base delle blockchain legate ai progetti di beneficenza:
- Blockchain con una criptovaluta nativa
- Blockchain legate a una criptovaluta esistente
In ogni caso i fondi, spesso raccolti in valuta Fiat vanno convertiti in criptovaluta e questo comporta inevitabilmente dei costi di conversione.
Nel primo caso sarebbero soprattutto a carico del donante che si troverebbe nella condizione di dover convertire la valuta fiat nella criptovaluta nativa della blockchain, anche se si potrebbe lavorare per azzerare questi costi grazie a degli appositi exchange di moneta virtuale.
Nel secondo caso invece esisterebbero in ogni caso dei costi da sopportare per il cambio da valuta fiat a criptovaluta e questi saranno variabili in base alla moneta virtuale esistente che viene scelta.
In ogni caso questo potrebbe rappresentare un freno alle microdonazioni, visto che le commissioni potrebbero incidere in maniera decisiva sulla stessa donazione rappresentando un motivo di dissuasione per la volontà del donante.
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Anche in questo caso abbiamo visto come la blockchain potrebbe rendere ancora più nobile un settore che ha sofferto fin troppo a causa dei ripetuti scandali che lo hanno interessato.
Certo esistono ancora dei grossi limiti, come il fatto che le donazioni devono essere legate a una criptovaluta e questo potrebbe comportare dei costi che potrebbero scoraggiare i donanti, oltre al fatto che già di per se le criptovalute non sono viste di buon occhio da un numero ampio di persone, soprattutto a causa della disinformazione fatta dai Media (come ho avuto modo di spiegare in un mio precedente articolo).
Ma sono convinto che sia lo strumento vincente per promuovere la beneficenza e far si che i fondi raccolti vadano quasi integralmente ai destinatari senza che vengano assottigliati a ogni passaggio di mano.
C'è del lavoro da fare e questo è innegabile, ma in questo campo le cose si muovono a velocità multipla rispetto alla realtà esterna e quindi non sarebbe assurdo pensare a progetti che troveranno la consacrazione nel giro di un anno o poco più.
Non per niente l'Italiana Helperbit (attiva proprio in questo campo con il proprio progetto) è stata riconosciuta la migliore fintech in Europa, sintomo che il tema è molto sentito e che ogni sforzo in tal senso è molto apprezzato.
Bene, penso che anche per oggi io abbia trattato un argomento importante in relazione alla blockchain e che abbia lanciato alcuni spunti di riflessione.
Se avete trovato l'argomento interessante e avete domande oppure osservazioni, sarò lieto di leggerle se avrete la voglia di condividerle attraverso un commento.
Un saluto, Carlo
Fonte: blockchain4innovation.it
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