Un lunedì come tanti...ah, no!
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Il solito sogno, che inseguo da circa tre anni, e che da altrettanti anni non fa altro che prendermi a mazzate. Vuoi che sia per colpa mia, vuoi che sia per colpa della mia amata Italia; ciò che conta, è che da troppo tempo ormai, resto deluso.
Ma stavolta è stato diverso! Stavolta, a prescindere da come evolveranno le cose, sono soddisfatto. Perché ho avuto modo di capire che non bisogna mai sottovalutarsi, ho dimostrato, a me stesso, che non ci sono limiti, solo orizzonti.
A me stesso, si! Perché poco mi importa del parere altrui; poco mi importa del pensiero di persone che manco conosco; poco mi importa, ad esser sincero, anche del parere delle persone a cui voglio un bene dell’anima. E non perché sia presuntuoso o altro, ma perché ho imparato negli anni, che ci sono vari momenti della mia vita, che solo io stesso posso capire a fondo come mi sento!
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30 ottobre 2017. Un lunedì come tanti. Ah, no! Non per me. Mi trovo a Foligno, nella caserma Gonzaga, centro di reclutamento dell’esercito italiano. Come ogni anno, del resto. Ma cosa c’è di diverso? Ogni anno, ogni fottutissimo anno in cui ho sostenuto queste prove fisiche, non ho mai avuto la paura di non superarle. Sono sempre stato consapevole che avrei fatto il minimo indispensabile per essere idoneo, senza prendere mai alcun punto aggiuntivo. Mi accontentavo, insomma.
CHE PARTI PER SCALARE LE MONTAGNE
E POI TI FERMI AL PRIMO RISTORANTE
E NON CI PENSI PIÙ
Quest’anno sono partito alla volta di Foligno con in testa un unico obiettivo: dimostrare a me stesse che accontentarsi è sbagliato, soprattutto se si hanno le potenzialità per fare sempre meglio. E cosi, dopo una notte quasi insonne, mi sono presentato alla porta carraia della caserma con in testa un solo pensiero: dimostrare a me stesso che posso fare molto di più.
Ma questa cosa mi pesava, mi mandava in crisi: a differenza degli altri anni, ho avuto paura di non farcela a raggiungere l’obiettivo preposto. E qui subentra l’ansia: quella strana cosa che ti logora pian piano, che ti fa torcere l’intestino, che a volte ti lascia col fiato sospeso, pesante. Ma non importa! Ce la posso fare! Ce la devo fare.
Ed è questo che ho pensato per tutta la giornata di lunedi!
Ci dividono in batterie, io sono nella seconda: inizieremo tra 90 minuti! 90 minuti interminabili, logoranti, pesanti. Ma bisogna guardare sempre il lato positivo, no? 90 minuti per concentrarmi solo ed esclusivamente su quel mio dannato obiettivo; ce la farò a dimostrare a me stesso che sono veramente in grado di fare più del minimo sindacale? Si. Per forza.
La seconda batteria si vada a scaldare. Tra 10 minuti daremo avvio alle prove fisiche
Avete presente quell’ansia di cui poco prima vi parlavo? Eccola, che prende sempre più piede, che diventa sempre più forte, a mio discapito. Un mal di pancia si fa vivo, ma so che non è questione di ciò che ho mangiato, è semplicemente il mio intestino che viene messo in subbuglio da mamma ansia.
Seconda batteria, dal 35 al 70! Mettetevi in ordine, preparatevi per la prima prova: corsa, due chilometri
Eccallà! Si parte col mio tallone d’Achille, l’unica prova che ho sempre temuto... Non mi alleno sulla corsa da circa 10 mesi, quando ancora mi tenevo in forma ogni giorno; ad aggravare la situazione, ci sono quelle più o meno trenta sigarette che fumo quotidianamente. Quando ci dicono di metterci in ordine sulla linea di partenza, qualcosa di strano avviene in me: quella tormentosa ansia di non riuscire a dare il meglio mi abbandona, lascia spazio alla determinazione.
Pronti. Partenza. Via
Faccio partire il cronometro del mio orologio da polso; nove minuti e trenta secondi per essere idoneo, senza prendere alcun punto aggiuntivo. Ma va bene cosi, nella corsa! Qui basta il minimo...
Arrivato a metà strada controllo il mio orologio; argh, il cronometro non è partito! A quanto starò? Sono in tempo? I dubbi si fanno spazio e scacciano via la determinazione; quasi mi abbatto, ma continuo! So che farò in tempo, devo farcela.
1600 metri sono passati. Ho il fiato corto, i polmoni mi stanno abbandonando, la vista si offusca e le gambe iniziano a tremare! Com’è possibile, a 23 anni, che dopo soli 1600 metri di corsa abbia questi sintomi? Devo farcela, mancano 400 metri! Non posso arrendermi proprio ora... Così spremo tutte le mie forze, stringo i denti, ed aumento il passo: arrivato!
All’arrivo, so di aver fatto un tempo che basta ad essere idoneo! Chessò, avrò fatto circa 9 minuti e 10/15 secondi. Ma va bene così, da questa prova non mi aspettavo chissà che. Ci inquadrano, cominciano ad elencare dei numero a caso:
38 - 41 - 44 - 56 - 68.
Io sono il 55. Dovrò preoccuparmi?
Coloro che ho appena chiamato, si mettano da parte: NON IDONEI, con tempo superiore al massimo consentito
Urca. Meno male, son passato. Col minimo, ma son passato. E va bene gia cosi!
Tutti gli altri mi seguano in palestra per lo svolgimento delle restanti tre prove fisiche
Sul viso di tutti si può ben vedere la fatica, che però non prende il sopravvento sulla felicità di aver passato il primo, grande ostacolo.
Arrivati in palestra passiamo alla simulazione di armamento di un mortaio. In cosa consiste? Sollevamento di una bomba di 19 kg, partendo col culo ai talloni e finendo in piedi, impugnando con due mani la bomba e distendendo le braccia. Arriva il mio turno, e so di riuscire a fare, anche stavolta, il minimo per superarla: ma stavolta, son qui non per fare il minimo, bensì dimostrarmi che valgo di più. Inizio, e l’istruttore comincia a contare.
Uno. Due. Tre. Quattro. Cinque. IDONEO, però continua, prendi qualche punto in più
Quella bomba di 19 kg comincia a diventare un macigno, l’istruttore ha smesso di contarmi le ripetizioni, e la presa sta scivolando. A quanto sarò? Possono bastare? Quasi quasi mi fermo... ed invece no. Devo continuare. Devo dare il massimo, finché non crepo.
STOOOP
Finita la tortura. Speriamo di aver preso almeno 1 punto sui 2,5 disponibili.
55, Ammirato Mario! Diciannove ripetizioni, idoneo con 2,5 punti addizionali
Gli occhi mi si sbarrano. Orcogiuda, ho davvero preso il massimo? A quanto pare, si. A quanto pare, ho sempre sbagliato ad accontentarmi del minimo!
Si continua! Le prove vanno avanti, altri concorrenti fanno il massimo, altri invece il minimo indispensabile. Altri, ahimè, manco quello, e vengono scartati. Si va avanti.
Simulazione armamento mitragliatrice pesante. Trazioni con peso di 20 kg. Cominciamo
Ecco un’atra prova di cui ho il timore. Ce la farò a fare le cinque trazioni per ottenere l’idoneità? Tra l’altro, dopo la corsa ed il sollevamento della bomba, il mio corpo mi urla di fermarmi, almeno per una mezz’oretta.
Ed invece no. Si inizia, dopo poco più di dieci minuti.
Uno. Due. Tre. Quattro. Cinque. IDONEO. Continua, continua
E che continuo? Che sto a morì, non lo vedi? Non le vedi le vene che stanno per scoppiare? BASTA. Mi fermo, con pochi punti in più, ma soddisfatto! Ho tirato fuori il meglio di me, e va bene cosi.
55, Ammirato Mario. Nove ripetizioni. Solo 0,5 punti addizionali
Beh dai, poteva andare peggio, no? Vedi coloro che non ce l’hanno fatta... Un po’ mi dispiace. Ma non troppo, a dire il vero. È pur sempre un concorso, una competizione. Meno siamo, più possibilità si hanno do passare il concorso. Si va avanti, come sempre! Si arriva all’ultima prova, quella ”più soft”. Trascinamento del ferito.
Qui vi è un manichino del peso di 70 kg. I concorrenti, dovranno trascinarlo per 20 metri in linea retta, girare intorno al birillo, e tornare indietro per altri 20 metri. Tempo massimo per l’idoneità: 70 secondi.
Ed anche qui, la tensione si affievolisce. Magari non prenderò i 2,5 punti aggiuntivi, ma sticazzi: il minimo lo faccio.
NO MARIO. NO. NON LO VOGLIO IL MINIMO. VEDI DI FARTI IL CULO, CHE MANCA SOLO QUESTA PROVA ED ABBIAMO FINITO. FAGLI IL CULO penso.
E c’hai pure ragione! Me li mangio, sti manichini.
55, quando sei pronto, parti. Il tempo inizia a scorrere dal momento in cui parti. Quindi, prenditi il tuo tempo e quando sei pronto, vai.
Afferro la maniglia, tiro un sospiro, e parto. I primi 20 metri passano in un secondo, giro intorno il birillo, ed inizia l’inferno. I 70 kg di quel pezzo di plastica si sentono, le gambe si muovono cosi velocemente ed a passi così piccoli che comincia o a prendere fuoco. Ma ho un’ultima botta, d’orgoglio: me lo trascino fino alla fine, arrivando con un piccolo urlo, liberatorio. Ho finito, ho passato tutte le prove, amen.
Mentre in testa ho solo pensieri positivi, soddisfatto di aver finito, mi ricordo che devono dirmi come sono andato in questa prova, e mi concentro su quello che hanno da dire.
55, Ammirato Mario. Tempo finale: 23 secondi. Punti addizionali 2,5
Ed anche qui, ho preso il massimo. Come sia possibile, come diavolo ci son riuscito? Ma forse, era proprio questo che dovevo dimostrare a me stesso. Nella mia incredulità, ho sempre avuto la consapevolezza di poter fare tanto, fare meglio degli anni passati. E cosi è stato.
Faccio due calcoli! 2,5+0,5+2,5 = 5,5! Non male.
In bacheca, troverete i risultati ed i tempi della corsa, con relativi punti addizionali acquisiti
Ah già, la corsa. Me ne ero dimenticato. Andiamo a vedere, forse qualche spicciolo di punto l’avrò racimolato anche qua. Arrivo alla bacheca, cerco il mio nome ed il numero.
55. Ammirato Mario. Tempo: 7:45. Punti addizionali: 2
Resto sbalordito. Non tanto per i 2 punti, che vanno ad aggiungersi ai precedenti 5,5 per un buon gruzzoletto, tanto per il tempo! Ed io, che avevo paura di non riuscire a farcela in 9 minuti e mezzo. 7 minuti e 45 secondi, e chi se lo aspettava. Mi si stampa in viso un sorriso infinito, di soddisfazione.
Caro Mario, è finita. Hai visto? Tu, che ti sei sempre accontentato del minimo, che non hai mai voluto neanche provare a far di più, ti sei smentito. Da solo. Hai dimostrato, a te stesso, che sei più forte delle tue paure, quando vuoi.
Me ne vado, ancora sorridente. Metto in tasca il mio caro foglio che attesta i miei 7,5 punti in più. Metto le cuffie, mentre mi dirigo verso la stazione dei treni, col mio zaino. Parte una canzone, quella che mi ha accompagnato la sera prima:
CHE PARTI PER SCALARE LE MONTAGNE
E POI TI FERMI AL PRIMO RISTORANTE
E NON CI PENSI PIÙ
Ahò, Brunori, a sto giro il ristorante non l’ho manco guardato! Pensiamo a finì di scalare sta montagna, che poi magnamo quando stamo in cima.
Great job @mario15694..😀😀😀
your post is very interesting, I like your post, because it can add insight for me, hopefully the future can provide better posts again, so that I can know many things in my life, thank you..😊😊😊
thanks to you for the compliments @muksinnaga, I'm really glad you liked it.
Grandissima prova, degna della tua persona!
Ma ti prego: smetti con quelle cazzo di sigarette.Trenta al di' sono decisamente TROPPE!
Congratulazioni e in alto il pezzo!
Grazie grande Nic, sempre onorato dei tuoi complimenti! Il mio prossimo obviettivo è proprio quello: entro fine novembre voglio aver smesso di fumare! Spero di riuscirci... sempre in alto 😀
Aiutati con quella elettronica, oggi hai l imbarazzo della scelta. Gettare via il pacchetto e passare da 30 a 0 sigarette è un trauma, fai che l impatto sia meno estremo. Io ho gettato l ultima sigaretta nel maggio 2013 dopo 15 giorni che avevo cominciato a "svapare". Oltre che non averne piu toccata nemmeno una, ho l urto del vomito solo a sentire l odore del fumo a 10 metri. Funziona, fidati!
L’anno scorso con l’elettronica non ho toccato una sigaretta per ben 6 mesi...Poi, due tiri alla volta, ho iniziato di nuovo regolare! Ma sto pensando infatti di ritornare all’elettronica, devo togliermi sto dannatissimo vizio
Bella prova di carattere. Bravo.
Bella prova di carattere anche la tua, arrivando fino in fondo al post😂 a parte gli scherzi, grazie Paola. Devo dire che sono contento di come sia andata!
Grande Mariooooooo!!!!
Grazie Stefii! Il mio l’ho fatto, incrociamo le dita adesso 🤞🏽🤞🏽
Bellissimo articolo e complimenti per i risultati: ti auguro che sia la volta buona per coronare il tuo sogno!
Grazie cara! Speriamo si, io intanto il mio l’ho fatto, e sono anche alquanto soddisfatto! 🤞🏽🤞🏽
Quanno scenni, Mario. Se magna quanno sei sceso. Quanno sei in vetta hai fatto tanto, tantissimo, ma sei a metà dell’opera.
Uno su tre di quelli che sono saliti in cima al K2 non è più sceso...
Concentrato, Mario. Resta concentrato. Ce l’hai quasi fatta. Ce la fai!! 👍🏻
E come darti torto? Metti caso arrivo in cima, festeggio, e non riesco a scendere. Sarebbe una brutta storia, no? Incrociamo le dita, mentre aspetto! Almeno so di aver dato il massimo, e si, va bene già cosi.
;)
Grande! 💪