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L'addio a un lampione, in diretta da Quel marzolinissimo agosto, ovvero IMPROBABILI MARZOLINISSIME E FUORI DI MELONE STORIE DAL TRENTESIMO SECOLO
Se al dottor Neri non mancavano grattacapi nel reparto psichiatrico che ora dirigeva in sostituzione del professor Heinz, nemmeno quest'ultimo se la stava passando troppo egregiamente e forse tanto accadeva per la prima volta nella sua vita di luminare della scienza. Che assieme al suo caro amico Igor Gavrilovic e alla polizia tedesca dovesse scovare un assassino nel giro di una sola settimana ci poteva pure stare. Data l'impossibilità che l'autore del delitto fosse un soggetto non residente oppure ospite di quel curioso accampamento nelle campagne in provincia di Bonn. Il professor Heinz conosceva fin troppo bene la mente umana e per lui non sarebbe certo risultato difficile individuare i tratti salienti di un assassino. Ma ovviamente c'erano da impiegare parecchie energie e tempo in pro di quel caso di omicidio, perchè tra ospiti, sia pure escludendo gli studenti minorenni, impiegati e dirigenti del posto, c'era da esaminare un buon numero di gente. Se non fosse che un ulteriore e quanto mai curioso episodio se ne venne a rubare tempo utile e prezioso all'illustre psichiatra e psicanalista. Dopo il pranzo di quella prima e movimentata giornata, peraltro avvenuto in considerevole ritardo così come la colazione a causa del fatto che proprio le cucine avevano rappresentato lo scenario del crimine, il professor Heinz era andato a fare due passi per aiutare la sua digestione, prima di tornare a mettersi a lavorare sodo. Si sapeva che alla sua età si faceva necessario seguire certe salutari norme. L'amico Igor, da parte sua, anch'egli alquanto avanti con gli anni, era andato a svolgere qualche lavoretto di giardinaggio per sgranchirsi, prima di raggiungere il commissario di polizia. A poche decine di metri di distanza, nell'area dei terreni coltivabili che si dispiegavano in una distesa collinare tanto da nascondere le mura che circondavano l'inusuale cittadella, il professor Heinz s'era fermato di colpo, innanzi a una curiosissima scena. Un ragazzo che a causa della figura e pure della stazza gli ricordava parecchio il paziente del suo reparto Fiorenzo Esposito, si cimentava in un accoratissimo addio a un lampione, mentre un gatto dal pelo rossiccio pareva infischiarsene altamente della tragedia che si svolgeva a breve distanza dal felino sornione.
Immagine realizzata con Bing (el adiós de un hombre en sobrepeso abrazando un poste de luz en área rural)
Il ragazzo, che più tardi il professor Heinz scoperse chiamarsi Fiordaligi, non se la passava troppo bene nè in termini di vita quotidiana nè in termini di vita sociale. E men che meno pareva passarsela bene in fatto di salute mentale. Si trovava sul posto per seguire sessioni di musicoterapia, nelle quali interveniva la professoressa Nica D'Agosta, quando quest'ultima non era impegnata con il corso che seguiva, ma si notava a miglia, o quantomeno il professor Heinz era in grado di notare a miglia di distanza che gli urgeva un ricovero psichiatrico. Meglio ancora se nel suo reparto e magari proprio da lui personalmente seguito. Quando seppe che Fiordaligi era residente nella città in cui si trovava proprio l'ospedale che ospitava il suo reparto psichiatrico, il professore si rallegrò del fatto che il ragazzo avrebbe ricevuto tutta l'attenzione medica che il suo caso richiedeva.
-Ah, dopo quanto ho fatto per te!- e Fiordaligi piangeva calde lacrime, seguitando nell'insolito abbraccio al lampione. -Dopo tutte le lettere che ti ho scritto, le canzoni che ti ho dedicato, i sospiri che ho moltiplicato! Sei tutto per me, ma tu niente, non c'è proprio verso. La tua luce interiore così risplendente che brilla, brilla, brilla...ma mai che brilli per me. Mai uno sguardo dedicato a me dai tuoi occhi luminosi.
Occhi? Il professor Heinz inarcò un sopracciglio.
-La tua dolcezza, la tua integrità e si, lo ammetto, la tua straordinaria bellezza mi hanno conquistato senza riserve, senza se e senza ma e ora soffro come un cane! Perchè hai scelto lui e non me? Ma perchè, perchè?
Lui chi? Si domandò il professor Heinz, che seguitava a osservare l'insolita e curiosissima scena a pochi metri di distanza da Fiordaligi, sempre abbracciato al lampione.
-Ah, no, non disturbarti a rispondere con le solite frasi di circostanza politicamente corrette. Il perchè lo dovrei già sapere. Oramai non credo più nemmeno alla red pill, ma alla black pill bella e buona. Sono un blackpillato* che hai sempre visto come soltanto un amico e nulla più. Ora mi dirai che sono una persona speciale e quindi troverò colei che saprà apprezzarmi per quello che sono e fandonie simili. No, la verità nuda e cruda è quanto segue: mi hai friendzonato perchè sono un ciccione sfigato e orrendo, con l'aggravante di un carattere remissivo che ovviamente non aiuta. Perchè l'unico sentimento che ti ispiro è pena e chissà, magari anche compassione. Ma io non ho mai voluto la tua compassione e detesto essere commiserato, capisci? Per questo mi sono stufato di fare l'amico usa e getta e ora intendo davvero dirti addio! Addio e non mi cercare più. Se e quando avrai bisogno di una spalla su cui piangere se la storia con il tuo chad finirà male, scegliti chiunque nel tuo circolo sociale di alto lignaggio, ma non me. Mai più me, Rosaspina!
Rosaspina? L'ignaro lampione, dotato pure di nome altisonante? No, no e poi no. Il ragazzo stava messo davvero male. E si considerava pure nel bel numero degli incel. Come Elena Esposito e suo fratello Fiorenzo, al quale somigliava non poco. Depressione gravissima accompagnata da allucinazioni audiovisive, fu il primo abbozzo diagnostico del professor Heinz in tali cirostanze al di fuori dello studio medico in cui avrebbe potuto esaminare più a dovere il paziente. Tant'era concentrato sul povero Fiordaligi, il professore nemmeno si accorse che il suo amico Igor aveva lasciato il lavoro di giardinaggio per raggiungerlo. Il ragazzo si allontanò dal lampione piangendo, prendendo la direzione del capannone, sia pure senza una vera e propria intenzione di raggiungere questa o quella meta. Ignorando completamente la presenza del professore e del giardiniere sotto mentite spoglie. Ma non aveva camminato che pochi metri, quando si fermò di colpo, tutto d'un tratto. -No, no, no! Come ho fatto a dimenticarmelo? Le ho detto addio e voleva e doveva essere un addio per sempre, ma come fare per non vederla mai più, come lavoriamo nello stesso posto? Mi dovrei licenziare, ma come? Accidenti a me per non essere nato in una famiglia ricca o benestante, ma nemmeno di classe media alta! Non mi posso permettere di vivere senza lavorare. Ridurrò la mia famiglia in povertà e mio padre mi ammazza se mi licenzio! Mio padre mi ammazza!
Fiordaligi dapprima s'inginocchiò sul terreno erboso e sabbioso, per poi accasciarsi del tutto a terra, prendendo a pugni il suolo e seguitando a piangere calde lacrime.
-Devo intervenire immediatamente- pensò ad alta voce il professore.
-E hai ragione- gli rispose l'amico.
-Accidenti, Igor, non farmi di questi scherzi! Non ti ho visto arrivare. Ho un'età, lo sai?- rise lo psichiatra.
-Come me. Perdonami, amico mio. Dovevo immaginare che tutta la tua concentrazione si focalizzava su quel povero ragazzo. Sono stato precipitoso come al solito. Il mio vecchio difetto...
-Lascia stare, Igor, tranquillo. Piuttosto, ho bisogno che tu vada in infermeria. Fai venire qualcuno del personale presente. Nel frattempo io faccio un paio di telefonate. Serve la presenza di alcuni agenti di polizia perchè mi aspetto che il ragazzo non collabori per farsi portare al presidio sanitario. Il commissario mi deve mandare almeno tre poliziotti baldi e robusti, qualora servisse di trascinarlo con la forza.
Il professor Heinz però sapeva che l'infermeria del luogo non era minimamente attrezzata per pazienti psichiatrici. E il ragazzo era più che maggiorenne e quindi, qualora il caso di omicidio di Valeria non si fosse risolto entro la fatidica settimana, sarebbe stato trattenuto sul posto anzichè poter rimpatriare come gli studenti minorenni. Quindi si sarebbe organizzato diversamente. Dopo aver proceduto con le richieste del caso al commissario, fece che telefonare in Italia. Dall'altro capo del telefono rispose l'infermiere psichiatrico Emilio Lanucci.
-Infermiere Lanucci, sono il professor Heinz.
-Mi dica, professore.
-Ho urgente bisogno di un infermiere psichiatrico qui a Bonn dove mi trovo. E deve per forza trattarsi di personale di mia assoluta fiducia, quindi ho pensato a lei. È il più adatto a quest'incarico, tra tutti gli infermieri del mio personale. So quanto ha a cuore la salute mentale dei pazienti, che per lei il lavoro d'infermiere è una missione.
-Professore, ma come...
-Non si preoccupi per il mio reparto. Lo so che siete sotto organico, ma il dottor Neri, la dottoressa Rossi e il caposala se la caveranno lo stesso, anche se dovranno fare parecchi straordinari senza di lei.
-Si, ma...
-Non si preoccupi neppure per le spese di viaggio e la permanenza. Penserò a tutto io e le verserò pure un generoso compenso per il fastidio arrecatole.
-Nessun fastidio, professore- rispose alleviato l'infermiere Lanucci, che per un attimo ebbe timore di dover dire addio ai suoi scarsi risparmi. Ma fosse come fosse, mai avrebbe potuto negare il suo appoggio al professor Heinz. Non fosse per il luminare delle scienze psichiatriche, a tale ora Emilio Lanucci sapeva che si sarebbe trovato in galera per un delitto che non aveva mai commesso. Ovviamente, il professor Heinz non si aspettava certo che l'infermiere Emilio gli elargisse un favore accollandosi considerevoli spese, soprattutto considerando che il Lanucci apparteneva alla categoria dei piccolo-borghesi e non certo dei benestanti e ricchi come lui.
-Prepari tutto quel che le serve. È necessario che arrivi entro domani. Un caso gravissimo che ritengo a forte rischio suicidio.
-Entro domani, professore? Sarà che troverò posto in aereo? Siamo in alta stagione.
-No, Lanucci, niente voli commerciali. Appena è pronto, il mio amico che collabora con me nel caso di omicidio che sto indagando assieme alla polizia tedesca la verrà a prendere con il suo aereo privato.
Disclaimer: immagine creata con bing.com (intelligenza artificiale) per seguire le regole del concorso Digitaly crea un'immagine (attraverso l'uso della IA). Quanto al testo, invece, è farina del mio sacco.
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Disclaimer in English: image created with bing.com (artificial intelligence) to follow the rules of the Digitaly competition create an image (through the use of AI). The text, on the other hand, is all my own work.
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Disclaimer en español: imagen realizada con bing.com (inteligencia artificial) para seguir las reglas del concurso Digitaly crear una imagen (mediante el uso de IA). En cambio, el texto es toda cosecha mía.
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*Black pill e blackpillato nel linguaggio incel corrisponde a una visione oltremodo pessimistica delle dinamiche sociali
Such an attachment to a street lamp but what about the cat?
I hope to be able to read all text later my internet is too slow to translate it all.
A good weekend!
🍀♥️
Thank you for liking my e-book chapter🤗. It happens Fiordaligi deeply fell in love with that street lamp and the cat simply shrugged at😂😂😂😂. Well, it happens Fiordaligi suffers from serious hallucinations and urgently need psychiatric treatment. Professor Heinz is there to help...😂😂😂😂
Professor Heinz from the ketchup? I hope he's not the one.
I wonder if Heinz only treat people falling in love with object..
Thanks for the reply.
No, dear, he is the great scientist, director of the psychiatric unit in the public hospital of the unnamed city near Rome of my STORIE DAL TRENTESIMO SECOLO, my e-book n.8 participating in this contest😂😂😂😂. And he treats whatever kind of psychiatric sickness...