La rosea si indigna di nuovo (e fa bene) dopo mesi di silenzi - "La rosea" is outraged again (and rightly so) after months of silence [MULTILANGUAGE]
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NON MI DIVERTO PIU' |
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Da questo calcio sono sempre più disgustato. L'ultima notizia pessima uscita circa il mondo del pallone tricolore riguarda le scommesse illegali che un gruppo di calciatori di Serie A ha effettuato negli scorsi mesi, come scoperto dagli inquirenti chiamati ad indagare sulla vicenda.
Dodici nomi, tra i quali quelli di Perin e McKennie della Juventus, ma anche di Di Maria e Paredes, ex della Signora (quest'ultimo oggi in forza alla Roma), o di calciatori nel giro della nazionale, come Zaniolo (Fiorentina), Bellanova (Atalanta) e Ricci (Torino FC) sono saltati fuori dalle chat riconducibili ai primi due squalificati di questo filone d'inchiesta , Nicolò Fagioli e Sandro Tonali.
Sembra per il momento che nessuno di questi, tranne gli ultimi due, che hanno già scontato la loro squalifica, fosse solito scommettere su partite di calcio e che le frequentazioni si limitassero a siti di poker illegali (ovvero senza autorizzazione statale). Tuttavia, comunque la si guardi, ogni protagonista di questa vicenda ne esce tutt'altro che bene.
Samuele Ricci, Supporterhéninois, CC0, via Wikimedia Commons
In primis, stucchevole il modo in cui il giornale rosa di Urbano Cairo sia ritornato di colpo a riscoprire il proprio ruolo informativo, dando gran risalto alla vicenda, dopo mesi di silenzi riguardo a tutte le grane dell'Inter. Sacrosanto è informare i propri lettori, ma bisognerebbe farlo sempre, anche quando le notizie non sono gradite.
Tornare, dopo un'amnesia selettiva, a titoli sensazionalistici con tanto di "cosa rischia Tizio" o "cosa rischia la squadra Tale" è sembrato a molti una beffa, nonché una colossale presa in giro. In un sistema del genere, già ai minimi termini in fatto di credibilità, la rosea e le TV, con la loro smaccata faziosità, stanno contribuendo in maniera decisiva al suo disfacimento, sempre più palpabile dal disamoramento dei fans.
In secondo luogo, penosi alcuni dettagli emersi dalle intercettazioni. I calciatori godevano di ampie linee di credito per effettuare le puntate, poi erano chiamati a saldare i debiti, quando divenivano ingenti, con bonifici a favore di una gioielleria milanese, in modo che tutto sembrasse assolutamente regolare, anche se in realtà nessun bene veniva acquistato.
La disinvoltura e la leggerezza con la quale un gruppo di privilegiati ha scialacquato cifre tali da sistemare una famiglia normale per l'eternità (si parla di centinaia di migliaia di euro), anche dopo cocenti sconfitte subite sul campo, mi ha sinceramente nauseato.
B.jars, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons
Ed è proprio questo il motivo per cui forme di intrattenimento calcistico più autentiche, come la Kings League, ma anche la Youtuber League o la Goa7 League stanno riscuotendo un grande successo tra le generazioni più giovani, che di appassionarsi al calcio tradizionale non ci pensano proprio.
I giocatori di questi show sportivi non diventeranno mai stelle del Real Madrid o del Bayern Monaco, né arriveranno un giorno a guadagnare stipendi a sei zeri, ma proprio per questo sono percepiti come più "vicini" ad un pubblico di appassionati.
Giungono al campo con le proprie auto, magari in quattro o in cinque, per risparmiare sulla benzina. Durante le partite della altre squadre, si siedono in mezzo al pubblico, accettano volentieri di fare foto con i presenti e molto difficilmente arriveranno un giorno a buttare dalla finestra cifre così ingenti.
Cifre che i professionisti guadagnano e spesso sperperano solo grazie a noi che li guardiamo, speriamo ancora non per molto.
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