Con questo post partecipo, fuori concorso e con intento unicamente promozionale, alla nuova edizione del contest "Crea un'immagine", promosso all'interno della rivista DIGITALY.

Per partecipare basta creare un'immagine, attraverso una qualsiasi applicazione di Intelligenza Artificiale, seguendo le linee guida del testo di volta in volta proposto.

Questa settimana il testo da seguire è:

Attaccabrighe

C'è tempo per partecipare fino a domenica 30, marzo ore 23.59 italiane. Il premio per il vincitore, scelto dal Team di @italygame, è del 30% delle rewards del prossimo numero di Digitaly, mentre il secondo classificato riceverà una menzione d'onore e una ricompensa pari al 10% delle rewards.

LA MACCHINA

Gli attaccabrighe non mi piacciono! Bella forza, e a chi piacciono? Probabilmente a nessuno, nemmeno gli attaccabrighe stessi amano i loro simili. E allora perché alcuni si comportano in maniera tanto odiosa da ricercare volutamente lo scontro verbale (e purtroppo talvolta anche fisico) con gli altri?

👨🏻 Ciao, io sono Frafio Matale e per chi non mi conoscesse da più di vent'anni mi occupo di psicologia e di comportamenti umani, studiando l'approccio delle singole persone alle situazioni stressanti per ricavare un quadro generale di...

Stop! Non è vero niente, si tratta di una semplice introduzione volta a ricalcare quella più volte vista in rete da parte dei vari "guru" e serve giusto per allungare il brodo di questo post. Spero vi abbia strappato almeno un sorriso, altrimenti per restare in tema, possiamo cominciare a litigare subito...

_{Immagine realizzata con Freepik}

Scherzi a parte, perché alcune persone sono più litigiose di altre? E ancora, perché determinate situazioni, come l'auto o le riunioni di condominio, portano naturalmente alla nascita di battibecchi e veri e propri litigi anche per motivi all'apparenza futili?

La risposta più opportuna a questo punto ce la potrebbe dare il celebre macellaio toscano, diventato una specie di star sul web, ma senza volersi addentrare in campi che è bene lasciare agli specialisti, mi preme comunque scrivere qualche riga a riguardo.

Innanzitutto è bene distinguere gli attaccabrighe "in carne ed ossa" dai cosiddetti "Leoni da tastiera", quei personaggi che sentendosi protetti da una sorta di anonimato fornito dal Web (anche se non sanno quanto si sbagliano), ne approfittano per sfogare sugli altri tutte le proprie frustrazioni, spesso senza rendersi conto dei danni che possono arrecare a chi ha le spalle meno larghe.

_{Immagine realizzata con Freepik}

Se presi vis-à-vis, gli spavaldi dello smartphone perdono tutta la propria baldanza e mai si sognerebbero di replicare nel mondo reale i comportamenti tenuti nella galassia di Internet. Gli altri sono, se vogliamo, meno subdoli ma più pericolosi, perché la mancanza di autocontrollo rischia spesso di sfociare in qualcosa di più grave.

In macchina tendiamo tutti a sentirci più nervosi, per lo stress nel condurre un mezzo potenzialmente in grado di fare molti danni, se utilizzato con scarsa prudenza, ma anche per la consapevolezza che i comportamenti sbagliati degli altri possono farci rischiare grosso.

Tuttavia un consiglio che ho sempre dato a tutte le persone a cui tengo e che mi sento di riproporre anche in questa occasione è il seguente: non litigate mai in macchina! Non fate gesti, non suonate il clacson in maniera palesemente provocatoria, non rispondete ad eventuali insulti, insomma, diventate cinture nere di autocontrollo.

_{Immagine realizzata con Freepik}

Purtroppo la macchina, al pari del web, rappresenta uno dei più potenti acceleratori di comportamenti aggressivi, soprattutto per i soggetti dall'indole già predisposta. Evitare discussioni di qualunque tipo permetterà di non cadere nel tranello dei provocatori e soprattutto di annullare il rischio che la lite sfoci in qualcosa di più grave.

Lasciate a chi vi provoca o cerca un pretesto per litigare la sua "vittoria". Questo non vi renderà meno "machi" se siete dei maschietti o meno rispettabili se siete delle femminucce, ma semplicemente vi sarete evoluti ad un livello superiore, quello di chi usa il cervello in maniera intelligente.

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